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SMI TRENTINO * CARCERE TRENTO – AGGRESSIONE AGENTE: DOTTOR PAOLI, « NON ABBIAMO IL “GARANTE DEI MEDICI”, SÌ A TUTELE ASSICURATIVE PER CHI LAVORA NELLE STRUTTURE PENITENZIARIE »

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14.54 - sabato 22 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Smi ringrazia innanzitutto il Consigliere Pat Devid Moranduzzo, dichiaratosi pubblicamente solidale nei confronti di tutti, nessuno escluso,”gli operatori che operano nelle carceri di Trento”. Stigmatizza le dichiarazioni di altro esponente del centrodestra che avrebbe parole di conforto, in questa occasione, solo per le guardie carcerarie delle stesse strutture (secondo quanto trascritto dai giornali locali). Dobbiamo purtroppo segnalare, laddove i medici sono stati aggrediti e malmenati da cittadini non incarcerati, che solo l’Assessore Segnana non ha mai fatto mancare la sua solidarietà nei nostri riguardi. Facendo il paio con le interrogazioni, sulla tutela nostra nelle carceri di Trento, del solo Presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, in tempi oramai remoti.

Alla luce di quanto accaduto all’agente carcerario che ha tutta la nostra solidarietà umana e professionale, ricordiamo quindi che il D.L.vo n.230/99, con le modifiche del n.433/2000, ha introdotto il riordino della medicina penitenziaria ed assegnato al Ssn il compito di assicurare alle persone detenute o internate livelli di prestazioni; di prevenzione; di diagnosi; di cura e riabilitazione analoghi a quelli garantiti ai cittadini in stato di libertà. Dal 17 febbraio 2011, a Trento, l’assistenza sanitaria dei detenuti presso la struttura circondariale era, d’altronde ,incardinata in una struttura semplice denominata “sanità carceraria”, che afferiva prima al Servizio Ospedaliero provinciale di medicina d’urgenza e Ps di Trento, poi all’Area Cure primarie del servizio territoriale.

Successivamente, proposto da questo Governo provinciale, per quanto sopra esposto, è stato anche dal sottoscritto firmato, con delibera della G.P. n.1480 del 27 9-2019, l’attivazione di un progetto triennale rinnovabile per i medici di medicina generale, assicurandoci l’Assessorato piena tutela dei nostri operatori, nella finalizzazione di garantire l’assistenza alla popolazione carceraria detenuta nella Casa circondariale di Spini di Gardolo a Trento. All’ultimo bando hanno partecipato 14 candidati medici di medicina generale di cui 4 ritenuti non idonei perché “privi di qualsiasi esperienza professionale in medicina penitenziaria, giusto verbale re.int.n.12288 di data 14 luglio 2022”.

Idoneità che dal 29 aprile 2022 non serve più, facendo testo la Scuola Specifica di medicina generale di Trento. Alla luce di quanto accaduto per l’ennesima volta (ricordiamo accenni di rivolta passati) con agenti carcerari aggrediti e carcerati sottoposti poi al 14 bis, a Trento, il Sindacato medici italiani si domanda sempre più preoccupato, quali tutele hanno i nostri medici liberi professionisti, dirigenti medici aziendali e medici convenzionati della medicina generale all’interno di quella struttura e nei loro ambulatori di Trento, laddove queste persone si muovono in regime di semilibertà.Noi non abbiamo il Garante dei medici!

Smi Trentino ha richiesto, all’Assessore della salute di Trento, di convocare immediatamente la delegazione trattante ex art. 15, comma 5 della medicina generale, al fine di chiarire lo stato di sicurezza in cui i nostri operatori lavorano all’interno delle carceri di Trento.Alfine di modificare, laddove necessario, il contratto provinciale scaduto e superato dall’attuale Acn della medicina generale per quanto riguarda il Capo IV dell’Accordo collettivo nazionale per la medicina generale vigente.

Altrettanto urgentemente viene richiesto ad Apss di convocare il Comitato aziendale della dirigenza medica e della Specialistica ambulatoriale, per avere contezza delle tutele assicurative, e non solo, riguardanti i dirigenti medici o gli specialisti che lavorano nella struttura penitenziaria tutt’ora; o che vengono a contatto al S.Chiara o ambulatori specialistici con questa popolazione carceraria.

 

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Dottor Nicola Paoli
Segretario Smi Trentino

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