(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Guerra Israele-Hamas: condanna in toto dell’atto terroristico di Hamas ma le responsabilità storiche sono diffuse. Il 7 ottobre è stata scritta una nuova pagina del conflitto israelo-palestinese: Hamas ha lanciato un attacco su più fronti verso Israele, prendendo come ostaggi numerosi civili israeliani. Di fronte a questi nuovi avvenimenti gli italiani (oltre 8 su 10) si sentono di condannarli completamente come atti terroristici di particolare crudeltà e ritengono che probabilmente non faranno altro che ritorcersi contro la causa palestinese. Tuttavia in un contesto così instabile è difficile delineare in maniera chiara quali siano i responsabili che hanno portato l’evoluzione del conflitto fino a questo punto: secondo gli italiani le colpe sono da rintracciare in un periodo esteso e sono distribuite soprattutto tra Israele, Stati Uniti, Iran e Palestina, ma anche tra i paesi arabi e quelli europei.
A conferma di tale complessità, gli italiani non se la sentono di schierarsi in maniera netta a favore o contro un popolo, piuttosto empatizzano con entrambe le comunità, seppure cresce la solidarietà con gli israeliani rispetto al passato. Inoltre, circa 1 italiano su 2 crede che il recente atto terroristico sia principalmente frutto di tanti anni di repressione e marginalizzazione del popolo palestinese da parte degli israeliani.
Dopo tanti anni di scontri sanguinosi, solo un aspetto rimane certo: il conflitto non si esaurirà a breve. In questo frangente la speranza del 52% degli italiani è che, una volta conclusa questa fase bellica, Israele cerchi un’intesa con l’Autorità Nazionale Palestinese per neutralizzare Hamas e riconoscere lo Stato Palestinese, mentre la possibilità che Israele rioccupi Gaza o che si torni alla situazione precedente al conflitto senza riconoscere lo Stato Palestinese è decisamente meno auspicata.