(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Il 2024 sarà l’anno dedicato al «turismo delle radici», ovvero alla riscoperta dei territori, delle tradizioni e della cultura italiana da parte degli italiani emigrati all’estero e/o italo discendenti che hanno legami e origini italiane (italics). Dalla ricerca realizzata per Confcommercio/Confturismo per questa occasione emerge che vi è ancora un forte legame con la cultura italiana da parte degli italics: la maggior parte parla ancora italiano e mangia italiano.
Il legame con le proprie origini si traduce anche in una forte propensione a visitare l’Italia ed effettuare un viaggio di (ri)scoperta delle proprie radici. 9 italics su 10, infatti, sarebbero disposti a fare un viaggio nei prossimi anni in compagnia della propria famiglia. Un viaggio che deve occupare almeno due settimane, ma, soprattutto per chi arriva da altri continenti, si può allungare ad oltre un mese e dove è importante sentirsi riconosciuti come italiani e non come turisti stranieri in visita.
Questo comporta anche scelte precise dal punto di vista dell’ospitalità (con la preferenza per strutture turistico-ricettive piccole o medio piccole), della ricerca delle cose da fare (recuperare le tradizioni culinarie in primis, ma anche rafforzare la lingua), degli itinerari (concentrati soprattutto attorno ai luoghi chiave della storia famigliare). L’importanza di questo tipo di turismo è anche di natura economica: la spesa media prevista per riscoprire le proprie origini è di 3.100€ a persona, con un impatto complessivo stimato che potrebbe superare gli 8 miliardi di euro.