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STANCHINA (CAMPOBASE) * ELEZIONI PAT: « CONSAPEVOLE DI NON ESSERE ALCIDE DE GASPERI, SO CHE POSSO PERCORRERE LA NOSTRA CITTÀ A TESTA ALTA »

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12.49 - domenica 27 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Buongiorno a Tutti e a Tutte, E’ bene iniziare col dire quello che è stato prima di dirvi il perché della mia scelta. E’ mia intenzione fare una veloce crono-storia, perché le azioni derivano sempre da un percorso, in questo caso fatto di tante persone, di tante storie e di una miriade di momenti, moltissimi belli e qualcuno difficile. Come questo.

Non vorrei fare retorica nel dire che il momento non è difficile perché si doveva prendere una decisione, e non è nemmeno difficile, come qualche maligno pensa, perché devo dimettermi, non obbligatoriamente, dal ruolo di vicesindaco che, credo di aver onorato se non altro con tanto lavoro tra la gente, per la mia città, e con estrema trasparenza e onestà, valori che non ho trovato per strada, ma che mi sono stati insegnati in famiglia, da sempre. Non ho mai pensato alla politica come un lavoro, e men che meno ho mai pensato che fosse a tempo indeterminato, sono umilmente consapevole di non essere De Gasperi, ma so altresì che posso percorrere la nostra città, il nostro trentino a testa alta.

Certo tutto è migliorabile, certo si poteva fare di più, certo che sono consapevole di aver fatto anche qualche bell’errore, per altro il più delle volte dimostrando anche di saper fare marcia indietro, grazie a qualche lezione, che chi sopra di me ha saputo darmi: parlo del compianto Presidente Versini della circoscrizione di Ravina Romagnano del quale ho avuto l’onore di continuare il lavoro, o del mio amico di tante discussioni, il sindaco Andretta, che a volte, un po’ sindaco appunto ma anche professore con molta pazienza ha creduto nel mio operato e mi ha portato ad una grande riconferma in quella che per me è stata e lo è ancora un’esperienza entusiasmante: quella di far parte della giunta della città capoluogo.

Sono passati velocissimi gli anni, da quel 2005, mia prima esperienza da consigliere circoscrizionale, (prima ero un membro esterno volontario della prima commissione giovani a Ra- Ro), quando con fiducia mi affidarono la presidenza proprio della commissione giovani, con tanti progetti realizzati uno su tutti la continuazione di Maggio Rock, per noi e per tanti ragazzi allora un punto di grande riscatto per l’allora “movida” di due paeselli, ma anche per la città tutta.
Sono arrivato al 2009, anno delle dimissioni anticipate del sindaco Pacher, e con l’allora lista civica, (ancora al governo in quel di Ravina Romagnano con Camilla Giuliani) il gruppo dei garanti diede fiducia al mio grande entusiasmo e forse alla mia giovane età, 32 anni (…rido perché Lorenzo dellai era da mo Sindaco di Trento a quell’età) mi supportarono in un lavoro di grande apertura verso la cittadinanza dei due paesi, costruendo un progetto di ascolto incredibile, che mi ha fatto capire che esserci, tutti i giorni a ogni ora, è la risposta migliore che puoi dare ai tuoi cittadini, anche se qualche volta dici qualche no, o non arrivi ad un obbiettivo.

Ci sei per loro e questo è quello che conta. Avere un interlocutore, un persona e una squadra, che a domanda risponde, che ha chiamata si presenta.
Questo lavoro, per me molto oneroso in ordine di tempo, allora continuavo con il mo lavoro di consulente informatico, lavoro che pur in aspettativa mantengo anche oggi, sempre per i maligni, mi ha portato ad avere la fiducia e la stima di tutte quelle persone, anche al di fuori dei miei paesi , che nel 2015 mi hanno fatto fare il grande salto, alle comunali, cenrando grazie alla fiducia del sindaco , anche in giunta occupandomi di commercio, sviluppo economico e turismo.
Da qui si apre un mondo nuovo: tante persone, che mi hanno accompagnato nelle scelte più opportune, condivise, cercate insieme. Le stesse persone che non lesinavano stoccate, quando serviva, magari parlando di burocrazia e tempi dell’amministrazione, quelle stesse che però di giorno in giorno hanno costruito fiducia reciproca, con me, ma sopratutto compito più importante con l’amministrazione della loro città, la città in cui fanno impresa, creano lavoro.
Il presente è storia nota, con la grande responsabilità però di rappresentare la città da Vicesindaco, di essere sostegno continuo. H24, come venni presentato.
Ho risposto ci sono. E lo farei ancora.

Ma come ho ben chiaro nel mio essere uomo delle istituzioni, pur con il mio carattere che non mi permette di mentirvi e dire che accetto volentieri, onoro ancora una volta quella fiducia, che diedi ad un progetto, con una coalizione, e come allora, dico si ad una richiesta che, anche se capirò solo in un futuro prossimo, mi costringe a lasciare, in tempi concordati, una delega che ho cercato valorizzare, onorare e rispettare in primis per la città e per i cittadini.

Perché allora andarsene con una sconvenienza così forte? Per un progetto ben presentato, con pacatezza senza essere urlato. Un progetto di cambiamento vero, di unione, di territorio . Di contatti e di persone vere. Poco social molto human. Per una serie di istanze dimenticate e svendute ad un credo fatto di notizie mordi e fuggi, superficiali date in pasto al popolo come se fosse bue. Tutto questo per noi è da cambiare.

Lo è primariamente per il progetto di Francesco, lo è per Campobase, lo è per me e speriamo lo sia anche per la signora Maria, che attende da mesi un appuntamento con la sanità. Lo è per Giovanni, o per Samira che attendono di avere risposte per la casa e il futuro della loro famiglia.

Lo è per i tanti imprenditori del nostro territorio che dovranno rendere famosa la nostra terra per attrattività legata alla gestione sostenibile del territorio. Lo è anche per chi, dovremmo convincere che non è vero che tanto non cambia nulla, e ai quali diremo che la partita va giocata assieme, non commentata solo dopo al terzo tempo al bar. Se ci siamo, in tanti possiamo cambiare. Anche quella maledetta tiritera per il quale si dice che tanto è tutto scritto. Si sa già chi vince. Lo vedremo. E ci proveremo insieme. Per questo ci sarò. E per tanto altro.

 

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Roberto Stanchina – Campobase

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