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SMI TRENTINO * REPLICA A DORI: PAOLI, « I NUMERI SULLE TABELLE SI DEVONO LEGGERE TUTTI, COMPARANDOLI CON LE ALTRE REGIONI »

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19.10 - mercoledì 15 novembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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In riferimento alle dichiarazioni di oggi sulla stampa dal presidente della Consulta della salute Dori – e precisamente quanto riferisce alla medicina territoriale -, Smi, sindacato maggiormente rappresentativo nel settore, non è assolutamente d’accordo. I numeri sulle tabelle del Trentino li si devono leggere tutti, magari comparandoli anche con quelli delle altre Regioni. Per esempio, riguardo ai medici di medicina generale, nel prossimo settennio in Lazio se ne andranno 2.853 e ne arriveranno 707: segno di poca attrattività?

In Lombardia 3.925 e mille soli arriveranno: segni di poca organizzazione? In Campania 2.832 se ne andranno e ne arriveranno 777: segno di poca programmazione? In Trentino Alto Adige ne andranno via 161 e ne arriveranno 175 (dati del Ministero della Salute). Segno che l’Assessore alla salute di Trento, in questo quinquennio, in collaborazione con le OOSS della medicina generale trentine e APSS, hanno firmato le dovute correzioni ad una gobba pensionistica sprogrammata in precedenza.Compresa la tanto richiesta attrattività.

In egual modo quanto previsto dal DM77, e da Agenas e Sisac, sulle case della comunità non sono solo numeri. Ieri eravamo alla trattativa nazionale, raccordati con la Provincia di Trentino e Apss. E stiamo tutti “organizzando e decidendo” oggi senza avvisare Dori, fino a quando non avremo “il gatto nel sacco”. Non centra nulla “la visione di dieci anni fa”. Centrano, invece, le direttive che ci ha dato l’Europa per prestarci i soldi. Economicità che garantiranno effettivamente la domiciliarità e la prossimità dei nostri cittadini e medici del territorio, in un modello in cui tutti i nostri professionisti lavoreranno ad un unico obiettivo comune.

Parte di quell’obiettivo sono i progetti di telemedicina, messi in atto in Trentino, capofila italiano degli atti programmatori della convenzionata territoriale, che ci proiettano con i gruppi dei medici integrati dal personale, e le reti professionali locali, nei Distretti, verso le soluzioni adatte nel nostro piccolo territorio. Affinché nel 2026 si ricevano effettivamente le risorse del Pnrr. Ricordando, a Dori e Chiogna, che si libereranno le risorse che ora sono sottodimensionate per i nostri medici di Rsa, laddove nel resto d’Italia sono date non già dalla Provincia ad Upipa, ma dal Ssn ai fondi specifici della medicina generale.

 

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Dottor Nicola Paoli
Segretario Smi Trentino

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