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ZANELLA (FUTURA) * WELFARE: « LA PAT DIA RISPOSTE AL CARO CASA, PENA L’ACUIRSI DELLA CRISI SOCIALE E LA NON ATTRATTIVITÀ PER I LAVORATORI »

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13.35 - lunedì 21 febbraio 2022

«Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari» (Dichiarazione universale dei Diritti umani, art. 25. ONU, 1948)

«Il diritto a un’abitazione dignitosa rientra, innegabilmente, fra i diritti fondamentali della persona» (Corte Costituzionale, sent. n. 119 del 24 marzo 1999).

La situazione economica contingente ci parla di stipendi fermi in un contesto di aumento dell’inflazione che riguarda in particolare la nostra Provincia, dove i prezzi delle abitazioni e degli affitti sono già di gran lunga più alti che altrove. A tutto ciò si aggiunge anche l’impennata dei costi per le bollette, che mette in difficoltà tante persone nel far fronte a un affitto.

Questa congiuntura economica sta acuendo fortemente le diseguaglianze e sta creando un aumento significativo di persone e famiglie in difficoltà, anche in quelle dove le persone lavorano. La classe media si sta via via assottigliando e il rischio, soprattutto per i più giovani, è che si trovino nella necessità di andarsene per evidenti difficoltà a sostenere il tenore di vita.

In questo panorama ritorna quindi ad essere centrale la questione abitativa, visto l’aumento degli affitti delle case in particolare nei maggiori centri urbani, ma anche in quelli turistici, dove molte abitazioni disponibili sono utilizzate solo per affitti vacanze. La provincia  deve dare risposte al caro casa, pena l’acuirsi della crisi sociale e la non attrattività per i lavoratori, che sono ormai carenti in tanti settori.

La situazione è grave a partire dall’edilizia abitativa agevolata. Moltissime famiglie stanno aspettando un alloggio ITEA, ma la disponibilità è limitata a causa della necessità di ristrutturare gli alloggi di risulta. Parliamo di centinaia di alloggi da sistemare e quella della mancanza di manodopera per farlo pare una scusa poco credibile: negli scorsi anni, prima del boom dell’edilizia, cosa è stato fatto?!

A questo si aggiungono gli sfratti, sbloccati da inizio anno e che coinvolgono circa 300 famiglie. Come Futura avevamo proposto l’istituzione del fondo per la morosità incolpevole in ben due manovre finanziarie, ma la proposta non è stata accolta. Ed ora emerge, come detto, anche il problema delle fasce più fragili all’interno del ceto medio, che non possono più permettersi un affitto alle cifre di mercato  e che vanno sostenute maggiormente come abbiamo già chiesto.

Alcuni Comuni hanno cercato di rispondere alle difficoltà utilizzando parte dei fondi per le politiche sociali, ma deve essere la Provincia a sbloccare le ristrutturazione di ITEA e a rivedere gli indicatori di reddito che danno accesso all’integrazione all’affitto, altrimenti non si riuscirà a porre argine all’impoverimento della nostra società.

Per ora ciò che vediamo è solo l’assenza di un piano provinciale complessivo per rispondere a quanto emergeva già nel 2019, attraverso un lavoro d’indagine coordinato dall’Istituto di Statistica della Provincia di Trento e dall’allora Ufficio politiche della casa finalizzato a descrivere le caratteristiche dell’abitare in Trentino, che rilevava un forte disagio abitativo con diverse cause, quali le condizioni di deficit qualitativo degli alloggi, i processi di insicurezza occupazionale o relazionale, la trasformazione delle strutture familiari e sociali. Un disagio considerato meritevole di risposte non univoche.

Queste risposte non sono arrivate e quello che nel 2019 era un disagio ora rischia di diventare una vera e propria emergenza. La Provincia batta un colpo!

 

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Paolo Zanella

Gruppo consiliare FUTURA

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