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ROBERTO STANCHINA * AUTONOMIA: « FUGATTI ANCORA UNA VOLTA PROMETTE, MA COSA HA FATTO PER CINQUE ANNI? »

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15.06 - sabato 9 settembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Autonomia: Fugatti ancora una volta promette ma cosa ha fatto per cinque anni?

Leggiamo sulla stampa di un grande lavoro del quale improvvisamente Maurizio Fugatti si è fatto carico, quello sull’Autonomia. Per l’ennesima volta, come già sul tema dell’orso o sull’Ospedale di Trento, scopriamo che per cinque anni non è stato lui al Governo del Trentino. I temi dei quali avrebbe dovuto occuparsi in questa legislatura, ora che è iniziata la campagna elettorale, sono novità da affrontare nel prossimo mese, con le solite promesse. Ricordo bene quanto fatto dal Presidente Ugo Rossi tra il 2013 e il 2018, allora davvero insieme al Presidente dell’Alto Adige/Südtirol, Arno Kompatcher.

Un confronto continuo, che aveva portato anche ad azioni concrete, come la costituzione delle Consulte di Trento e Bolzano per la riforma dello Statuto. Riforma che si è arenata proprio con l’arrivo di Fugatti e della Lega in Trentino. Solo oggi, di fronte ad un progetto del Governo romano che ancora una volta rappresenta un rischio per la nostra Autonomia, perché certamente non possiamo pensare che il centralismo rappresentato da un partito nazionalista come Fratelli d’Italia, erede di quelle fiamme che cercarono di cancellare la nostra identità, o la deriva lombardo-veneta alla quale la Provincia di Trento negli ultimi cinque anni si è omologata , possano davvero lavorare per la nostra Autonomia, figlia di un’altra storia e un’altra cultura. E basti pensare ai discorsi fatti dal Giorgia Meloni, per primo quello di insediamento alle Camere, dove ha sempre citato il solo Alto Adige e mai il Trentino.

Questo accade perché ormai il Trentino, nonostante i proclami dell’ultima ora di Fugatti, è percepito come “territorio sicuro”, governato per interposta persona. Anche la dichiarata sinergia con Bolzano/Bozen si concretizza in qualche foto apparsa in questo periodo su qualche quotidiano grazie all’Ufficio stampa della PAT, perché in questi anni abbiamo visto crescere enormemente la divergenza, a partire da quella economica. Per questo abbiamo bisogno di andare oltre la fase di proclami che difficilmente vedranno conseguenze concrete.

E mentre l’Svp anche a Roma si può fare forza di parlamentari che lavorano in piena sintonia con Bolzano, i parlamentari trentini si trovano da soli a sostenere ruolo e valori della nostra Autonomia. Il grande impegno del Senatore Pietro Patton e dell’Onorevole Sara Ferrari, sia in ambito locale che nazionale, non viene alimentato dall’indispensabile collegamento con i vertici provinciali. Dal governo locale infatti dovrebbe pervenire una trasmissione costante di informazioni, documenti e proposte utili a sollecitare il Parlamento, con interrogazioni , mozioni e disegni di legge, a sostenere ruolo e funzioni dell’Autonomia. E’ una sinergia da ripristinare in tempi rapidi perché il disegno di legge sull’autonomia differenziata del Ministro Calderoli può arrecare danni non reversibili.

Abbiamo il dovere di tornare ad essere protagonisti della nostra Autonomia, ritornare ad utilizzarla come merita e come dovrebbe. Pensiamo al tema dell’orso: se la giunta Fugatti avesse usato durante il suo mandato le prerogative previste dalla legge n.9 del 2018, probabilmente non saremmo nemmeno qui a parlare del tema. Ma non dimentichiamo che il novello aspirante sterminatore, allora all’opposizione, pochi anni fa si scagliò contro la Giunta provinciale per l’abbattimento involontario dell’orsa Daniza, chiedendo addirittura le dimissioni di Rossi. A poco più di un mese dalle elezioni, sentire questi proclami avendo conoscenza di un percorso che ha guardato in ben altra direzione, non può che creare amarezza.

L’Autonomia è un diritto che ci è stato tramandato dalla storia e che si difende dimostrando di esserne degni, utilizzandone appieno le prerogative. Non è solo autogoverno nella gestione dell’ordinario, ma soprattutto capacità di essere innovativi, di aprire nuove strade, di fare il bene della comunità attraverso una potestà legislativa che tiene conto delle nostre peculiarità, che si fa forza su un sentimento di identità e comunità che appartiene al popolo trentino, e che sa guardare verso l’eccellenza, valorizzando le competenze acquisite, studiando nuovi modelli e proponendosi come apripista e non al traino di possibili riforme nazionali.

 

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Roberto Stanchina
Vicesindaco di Trento
Campobase

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