Covid, Bassetti: “Quarta ondata sta arrivando nei Paesi che hanno vaccinato meno. Noi dobbiamo fare un piccolo sforzo per arrivare al 90%, ci aiuteranno anche i vaccini per i bambini a cui io credo fortemente. Non possiamo permetterci 7 milioni di non vaccinati, bisognerebbe consentire l’accesso alle attività ludiche solo a vaccinati e guariti. C’è una grossa adesione sulla terza dose, il problema sono quelli che non hanno ancora fatto la prima. Situazione in Romania disperata, può essere un rischio anche per noi, servono maggiori controlli”
Il Prof. Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sull’allarme di Oms e Ema sulla quarta ondata. “Sta accadendo che i Paesi che hanno vaccinato meno si trovano in piena quarta ondata –ha affermato Bassetti-. L’area balcanica ha vaccinato pochissimo, la Germania il 66%, per questo si trovano in questa situazione. Dobbiamo stare attenti anche noi, ma siamo riusciti a fare qualcosa in più rispetto agli altri, serve ancora un piccolo sforzo per arrivare al 90% e con l’approvazione del vaccino per gli under 12 potremo mettere in sicurezza anche i bambini. D’altronde noi un anno fa era tutto chiuso, ora stiamo facendo una vita praticamente normale e nessuno ha la minima intenzione di arrivare ad alcun tipo di restrizione.
Questo è importante dirlo ai detrattori del green pass e delle vaccinazioni. Non possiamo permetterci avere 7 milioni di persone non vaccinate, dobbiamo trovare il modo di convincerle facendogli capire che è una scelta di comunità, di fratellanza. Se ci siamo dimenticati da dove siamo partiti un anno e mezzo fa vuol dire che non abbiamo quel senso di popolo e di fratellanza. Nel momento in cui vai in ospedale perché sei non vaccinato ed occupi un posto letto stai mettendo in difficoltà il SSN. La tua singola decisione quindi mette a repentaglio la salute degli altri. Per le attività ludiche: ristoranti, cinema, teatri, stadi, bisognerebbe dare accesso solo ai guariti e ai vaccinati. Questo potrebbe riuscire a farci portare a casa un altro 5% di popolazione vaccinata che ci permette di diventare il Paese che non si ferma più e che va verso la continua e la totale completa rirpresa”.
Sulla terza dose. “C’è una grossa adesione sulla terza dose. Quello che manca in questo momento sono le prime dosi. Io non mi preoccupo della terza dose, ma di chi non ha fatto le prime. Abbiamo fatto tantissimo, manca davvero poco per raggiungere quella soglia di sicurezza che ci consentirebbe di vivere i prossimi mesi in maniera molto più tranquilla”.
Sulla vaccinazione per gli under 12. “Credo fortemente nella vaccinazione dei bambini perché sarebbe la soluzione per mettere in sicurezza le scuole. Mi stupisco di come nel nostro Paese, che è uno dei pochi al mondo ad avere 10 vaccini obbligatori, qualcuno metta in dubbio i vaccini anti covid. Mi devono spiegare perché gli altri vaccini sì e questo no.
Sulla situazione in Romania. “La situazione in Romania è disperata, me lo dicono i colleghi che lavorano lì. Questa è una situazione che rischia di essere pericolosa anche per l’Italia. Le persone che provengono da queste aree devono essere controllate, anche quelli che arrivano attraverso il trasporto su gomma”.