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LOTTOMATICA * “TALKS A TRENTO” : DE BERTOLDI, « GIOCO PUBBLICO, VA DIFESO MA ALLO STESSO TEMPO BISOGNA LAVORARE PER CONTRASTARE LA LUDOPATIA »

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19.35 - giovedì 7 aprile 2022

Gioco pubblico, responsabilità e tutela dei consumatori. Sono questi i concetti chiave attorno ai quali ha fatto perno la prima tappa dei Lottomatica Talks che si è svolta oggi pomeriggio a Trento. Il progetto mira a rafforzare il dialogo tra il mondo delle istituzioni, degli enti locali e degli attori sociali del territorio da un lato e i principali soggetti del settore del gioco pubblico dall’altro.

Il primo dei relatori a intervenire è stato il senatore e segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e le disfunzioni del gioco pubblico, Andrea De Bertoldi: “Occorre un approccio laico e non ideologico al gioco: va difeso, ma allo stesso tempo bisogna lavorare per contrastare la ludopatia. Questa è la direzione che deve seguire lo Stato, anche nel supportare gli operatori del gioco legale che costituiscono una barriera all’illegalità e un primo strumento di tutela dei consumatori. E poi si deve andare verso una riforma che tenga anche conto delle esigenze delle piccole e medie imprese che operano nel settore”.
Il secondo a prendere la parola è stato il presidente di Confcommercio Trentino, Giovanni Bort: “Quello del gioco legale è un comparto molto rilevante per il territorio in termini economici e occupazionali. Per questo crediamo che vada sostenuto, aiutato e difeso. In questo senso siamo felici di aver ospitato il dibattito organizzato sul tema da Lottomatica”.

A chiudere la prima parte dell’iniziativa è stato poi l’assessore al Commercio della Provincia autonoma di Trento, Roberto Failoni: “I due anni di pandemia hanno fatto crescere l’illegalità nel settore. Come istituzioni abbiamo da una parte la volontà di fornire risposte nei confronti di coloro che hanno investito nel settore del gioco legale e dall’altra quella di contrastare il fenomeno della ludopatia, attraverso l’avvio di iniziative poste in essere dagli operatori per aiutare le persone in difficoltà”.

La seconda parte dell’evento è stata aperta dall’intervento della professoressa del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento, Valentina Molin: “Quello che abbiamo riscontrato, è che il problema della ludopatia in Trentino è veramente limitato e lo stesso vale a livello nazionale. Fondamentali sono le attività di prevenzione e di formazione degli esercenti in collaborazione con le aziende sanitarie. Abbiamo lavorato in maniera serrata con Confesercenti e Fit e abbiamo formato oltre 100 esercenti in Trentino”.

Nel corso del dibattito è intervenuto anche Giovanni Kessler, già direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: “Gli interessi sul settore sono spesso contrastanti, dunque ci vuole una politica nazionale, non una per regione. Le politiche che sono state fatte per contenere il problema della ludopatia sono state condivise tra interesse nazionali e locali, che sono intervenuti su orari e distanze creando ulteriori problemi. Credo sia necessaria una strategia unica”.
Infine, ha preso la parola anche il dirigente della direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, Francesco Stampacchia: “L’azione del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, in sinergia con gli altri stakeholders della filiera del gioco legale deve consentire ai consumatori finali di realizzarsi in contesti di gioco resi sicuri dalle leggi dello Stato e dal buon operato dei concessionari, laddove l’integrità, la trasparenza e l’anticorruzione stanno rapidamente diventando importanti asset aziendali”.

In conclusione del Convegno il costituzionalista Alfonso Celotto ha indicato i quattro aspetti fondamentali che lo Stato deve perseguire: “Certezza, unitarietà, formazione e sinergia”. La principale preoccupazione, ha aggiunto, “non è la ludopatia ma il contrasto al crimine organizzato”. In definitiva, ha concluso, “il compito dello Stato liberale è regolare i fenomeni che esistono. È necessario fornire delle linee guida omogenee a livello nazionale e buone regole sulla formazione degli operatori per uniformare – senza incertezze territoriali – l’intero settore industriale che produce circa 12 miliardi di euro per le Casse erariali”.

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