Il “corteggiamento” in atto nei confronti del PATT, più giornalistico che sostenuto da un reale confronto, rappresenta la prova evidente della centralità del movimento autonomista in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
Nulla di strano, quindi, per un partito che si appresta a celebrare un congresso incentrato sull’importanza della propria base e sui temi da affrontare per il futuro del Trentino.
Ciò che stona, semmai, è il tono utilizzato dal commissario di FDI. Ci eravamo ripromessi di non sprecare più energie davanti alle provocazioni di quel Partito, ma quando si legge “lo stesso PATT deve rimuovere gli atteggiamenti critici nei confronti di FDI”, “è una regola di educazione ed etichetta politica rispettare gli interlocutori ed invitarli ad un confronto sui temi” non possiamo stare zitti.
Non spetta, infatti, ad un altro partito venire a dirci cosa dobbiamo o non dobbiamo fare. La nostra posizione deriva dal confronto con la nostra base, i nostri iscritti e gli alleati della SVP. Ed è anche contenuta nella tesi politica a sostegno delle candidature in campo per il rinnovo dei vertici autonomisti, depositata ormai da tempo. Niente di nuovo sotto il sole, quindi, nessuna sorpresa, ma semplicemente una posizione coerente e cristallina che prevede che con chi rappresenta la negazione dei nostri valori non ci possa essere alcun dialogo.
L’invito al confronto sui temi arrivato da FDI, seppur condivisibile in senso assoluto, non può di certo prescindere dai valori di fondo che sono e rimangono opposti e alternativi.
Certi di aver chiarito una volta per tutte una posizione, la nostra, che è rimasta immutata nel tempo e rispettosi del dibattito interno di ciascun partito, lasciamo agli altri attori politici l’onore di trarne le debite conseguenze.
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Simone Marchiori
Segretario politico PATT