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PATT * 35MO ANNIVERSARIO PARTITO: MARCHIORI, « DECENNI AL SERVIZIO DEL TRENTINO CON UNO SGUARDO AL FUTURO, LANCIATA LA SFIDA PER LE PROVINCIALI »

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15.40 - sabato 21 gennaio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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PATT: 40+35 anni al servizio del Trentino con uno sguardo al futuro. Gli autonomisti hanno celebrato i primi 75 anni di vita del Partito (i primi come PPTT gli altri come PATT). E lanciano la sfida per le provinciali.

Oltre 120 persone hanno partecipato venerdì alla cena organizzata dal Partito Autonomista Trentino Tirolese per celebrare i propri 75 anni di storia, 40 come PPTT e 35 come PATT. Era il gennaio del 1988, infatti, che a Riva del Garda veniva sancita la riunificazione del Partito spianando la strada alla competizione elettorale del 1993 che avrebbe visto gli autonomisti assumersi l’onere di evitare il commissariamento della Provincia all’epoca dell’inchiesta di Tangentopoli e della crisi della DC, esprimendo la Presidenza della Provincia in un momento molto delicato della storia della nostra terra. Da allora in poi gli autonomisti sono sempre stati protagonisti della storia della politica trentina.
E per mantenere questo ruolo di prima piano, come in ogni anniversario che si rispetti, grande spazio è stato lasciato a ciò che aspetta il Partito per il futuro. Compito affidato al Segretario politico, Simone Marchiori.

 

 

“Ripercorrendo la storia del movimento autonomista, non ho potuto nascondere un po’ di emozione. E non perché quella storia l’abbia vissuta in prima persona. Ma perché mi sono immedesimato in tutte le migliaia di persone che in 75 anni di storia del Partito si sono impegnate, hanno creduto e, in molti casi, combattuto affinché la nostra terra fosse un posto sempre migliore e, soprattutto, sempre più autonomo”.
“È naturale, quindi – ha proseguito Marchiori – chiedersi come sia possibile proseguire questa storia. Quale sia il modo migliore per rispettarla e attualizzarla. In un’epoca in cui tutti i partiti si definiscono autonomisti, a parole, salvo poi porre davanti ad ogni scelta l’appartenenza politica, o l’interesse personale, o peggio ancora i diktat delle segreterie romane, noi siamo chiamati a lavorare in maniera diversa. Raccogliendo consigli e suggerimenti, dando risposte sincere, ma soprattutto prendendo posizione in maniera chiara sui problemi che affliggono la nostra terra”.
“Dobbiamo anche essere protagonisti del governo dell’Autonomia. Se in passato il Partito portava avanti le sue battaglie dall’opposizione è perché il sistema partitico e politico era totalmente diverso da quello attuale: la presenza preponderante della DC lasciava agli autonomisti il ruolo di pungolo, di controllore. Oggi la crisi dei partiti, l’improvvisazione e la delicatezza dell’intero sistema non consentono di stare a guardare. Guai se il PATT si chiudesse nella sua torre d’avorio”.

 

“Ecco il punto fondamentale: a chi vuole metterci un’etichetta ideologica, noi dobbiamo rispondere con le nostre idee e proposte. Se sono condivise possiamo provare ad attuarle insieme, altrimenti non ci può essere spazio per il dialogo. Ecco perché abbiamo coinvolto la nostra base chiedendo le priorità programmatiche. In poche ore più di 200 persone hanno risposto sottoponendoci la loro visione. Sanità, rifiuti, ambiente, scuola, Regione ed Euregio e molti altri: il PATT nei prossimi giorni prenderà posizione e sulla base di questo sceglierà la sua strada senza chiusure ideologiche, né inciuci strani. Una strada che è quella di sempre, quella degli ultimi 75 anni e dei prossimi 75 e più. Con un obiettivo in più: quella di riunire sotto un unico simbolo chi crede veramente nell’Autonomia, chi è veramente autonomista e non solo di facciata”.
All’appuntamento, organizzato grazie all’impegno e alla determinazione delle Donne Autonomiste, erano presenti tutte le cariche di Partito (oltre al già citato Segretario Simone Marchiori, la Vicesegretaria Roberta Bergamo, il Segretario organizzativo Davide Gamberoni, il Presidente Franco Panizza, il Vicepresidente Lorenzo conci, l’Assessore regionale Lorenzo Ossanna), i rappresentanti delle Sezioni e dei Coordinamenti di Valle. Immancabile anche la presenza della SVP, rappresentata dall’onorevole Dieter Steger, recentemente rieletto sul listino proporzionale della Camera grazie anche all’importante apporto di voti trentini.

La ricorrenza per i 75 anni del Partito Autonomista non ha rappresentato solo un momento di festa, ma anche un momento di confronto e riflessione sulle sfide che a breve coinvolgeranno la politica trentina e sulle priorità che gli autonomisti dovranno portare avanti con determinazione. E proprio su questo aspetto si è concentrato, dopo i saluti e i ringraziamenti di Patrizia Pace delle Donne Autonomiste e di Martino Tisot dei Giovani del PATT, l’intervento di Steger. Il parlamentare, infatti, ha ribadito la solidità dei rapporti fra i due partiti gemelli di Trento e Bolzano, sottolineando come in parlamento non sia presente alcun movimento che vanti una longevità e una storia paragonabile a quella dei movimenti autonomisti. Ciò è dovuto al fatto che partiti come PATT e SVP traggono i loro valori e il senso della loro esistenza dalla secolare storia di autogoverno delle nostre Comunità e non da un bisogno impellente del momento o da un particolare momento storico come accade per gli altri partiti.

Steger ha poi lanciato al PATT un augurio: quello di essere forza di governo, protagonista della politica trentina che uscirà dalle urne ad ottobre. Perché solo in questo modo si possono mettere in campo soluzioni e visioni in grado di dare risposte ai trentini.
La serata è poi proseguita con l’intervento del Presidente Franco Panizza che, supportato dalla proiezione di un video emozionale sulla storia del Partito, ha aperto un momento amarcord, ripercorrendo le fasi salienti delle battaglie autonomiste: dall’ASAR, alle proteste per la sicurezza stradale, dalla contrarietà agli espropri forzati di terreni agricoli (storiche le battaglie per gli espropri Comai e Oberosler), alla lotta contro l’inquinamento indiscriminato di alcune fabbriche (come per esempio il caso della Samatec). Senza dimenticare anche i passaggi che hanno fatto epoca come la presidenza Andreotti (prima volta di un autonomista alla guida della Provincia) fino al raduno del 1995 a Borghetto, con la partecipazione di 11000 persone.

Al termine dei discorsi il taglio della torta e il Brindisi augurale.

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