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PAT – DIPARTIMENTO TERRITORIO E TRASPORTI * FUNIVIA TRENTO-MONTE BONDONE: « EVIDENZA PUBBLICA, AL VIA LA PROCEDURA » (PDF RELAZIONE ILLUSTRATIVA)

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14.46 - venerdì 8 settembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

Parte la procedura ad evidenza pubblica in vista del bando sul project financing. Ecco le “condizioni” minime per il progetto. Funivia Trento-monte Bondone, l’avviso agli operatori di mercato.

Parte la procedura ad evidenza pubblica per il collegamento funiviario Trento-monte Bondone. Oggi è stata adottata dal dirigente generale Roberto Andreatta la determina per la pubblicazione dell’avviso sul “quadro esigenziale” del progetto, ovvero gli elementi essenziali relativi all’infrastruttura. L’obiettivo dell’avviso, che viene pubblicato unitamente ad una relazione descrittiva, alle immagini e rendering che danno l’idea del progetto, è informare il mercato degli operatori circa le esigenze in Provincia e Comune rispetto al collegamento Trento Bondone, lungo un percorso che partendo dall’area ex-Sit arriva all’ex Italcementi per poi salire verso Sardagna, Vaneze e Vason. Un passo utile per fare in modo che gli operatori possano prepararsi, dal punto di vista organizzativo e delle eventuali partnership, al bando che uscirà entro dicembre e che servirà a raccogliere le eventuali proposte di partenariato pubblico privato riguardo alla realizzazione e gestione dell’infrastruttura.

Ecco dunque quali sono le “condizioni” minime che l’ente pubblico fa presente al mercato circa il collegamento a fune Trento-monte Bondone.

La parte iniziale è dedicata alle finalità generali dell’opera, nella quale si precisa che il nuovo collegamento ha un obiettivo più ampio rispetto alla sola sostituzione dell’impianto esistente (Trento-Sardagna), “collegando l’intera montagna alla sua città ed inserendosi in un sistema di mobilità alternativa ed Hub di interscambio che è attualmente in fase di sviluppo nella città di Trento”.

Segue il riferimento al Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Trento e alla precisazione che la definizione del tracciato debba essere inserita “all’interno del contesto
Pianificatorio” individuato (la partenza all’ex Sit, quale area scelta per il nuovo centro intermodale e area strategica per la mobilità cittadina e l’ex Italcementi quale zona di sviluppo) “per massimizzarne l’efficienza e garantire di intercettare in modo ottimale i diversi flussi” di mobilità.

Spazio poi alle ragioni di un impianto a fune, connesse ai benefici derivanti dalla mobilità sostenibile e alla riduzione delle emissioni, nonché il target di riferimento e gli effetti attesi. Menzionate le potenzialità dell’impianto di trasporto rapido di massa per sostituire l’attuale funivia Trento-Sardagna, la capacità di intercettare le esigenze di mobilità dalla Destra Adige e i parcheggi di attestamento, dei residenti delle aree in quota e di tutti i flussi turistici rivolti alla montagna.

Tra gli obiettivi di sviluppo indicati il rilancio dell’attrattività turistica del monte Bondone. L’impianto potrà favorire la destagionalizzazione, la nascita di nuovi servizi e iniziative, l’incremento dell’occupazione alberghiera.

A seguire la definizione puntuale del tracciato. Per il primo lotto funzionale si prevede la stazione di partenza ex Sit, intermedia all’ex Italcementi, intermedia a Sardagna. Il secondo lotto passa per la stazione intermedia a Vaneze e approda alla stazione di arrivo a Vason.

Poi i periodi di apertura e di esercizio del nuovo collegamento, i profili urbanistici e le possibili interferenze con le relative soluzioni, infine l’analisi del modello di domanda di trasporto a cui risponderà l’infrastruttura.

Lo schema prevede un investimento complessivo di circa 70 milioni di euro, con una compartecipazione della Provincia autonoma di Trento, con i finanziamenti messi a disposizione dal ministero, pari a 37,5 milioni di euro, mentre la parte restante sarà a carico del soggetto o dei soggetti privati nell’ambito del project financing.

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Il collegamento tra la città di Trento ed il Monte Bondone è un argomento che è stato affrontato più volte nel corso degli anni, alla ricerca della soluzione ideale che permettesse un collegamento agile tra il centro cittadino e il Monte Bondone, la storica Montagna di Trento.

Con i suoi oltre 2.000 metri di altezza, circondato dalla Valle dell’Adige ad ovest e dalla Valle dei Laghi ad Est, il Monte Bondone offre viste spettacolari che si aprono dalle Dolomiti di Brenta all’Adamello. La sua vicinanza con la città di Trento, la quale ospita oltre il 20% degli abitanti dell’intera Provincia, lo ha reso da sempre metà di turismo giornaliero e di seconde case, oltre che di residenza stabile per una parte della popolazione.

Sono diverse infatti le località che si incontrano risalendo il Monte Bondone. Tra queste Sardagna, Cadine e Sopramonte si configurano come veri e propri sobborghi del centro cittadino dove la popolazione è residente 365 giorni all’anno. Le località più in quota, rappresentate da Candriai, Vaneze, Norge e Vason sono invece in buona parte sede di seconde case e strutture ricettive anche se, soprattutto nelle località a minor altitudine, rimane una quota parte di abitanti stanziali.

Il collegamento tra la città e la sua montagna è oggi garantito unicamente su gomma, grazie alla strada provinciale SP85, ad eccezione dell’abitato di Sardagna il quale già dal 1925 è collegato alla città di Trento dalla Funivia Trento-Sardagna. Tale impianto, gestito da Trentino Trasporti, Ente pubblico di riferimento per il trasporto della Provincia, garantisce un’apertura sull’arco di tutto l’anno con orario 7.00-22.30 producendo un totale di circa 180.000 passaggi all’anno.

L’impianto attuale sarà oggetto di manutenzione straordinaria nel 2024 e negli anni successivi se ne dovrà prevederne la dismissione e sostituzione considerata l’età avanzata dello stesso. In quest’ottica il progetto di nuovo collegamento non può quindi prescindere dall’inserire una fermata a Sardagna che vada ad assorbire le funzioni dell’attuale Funivia. Il nuovo collegamento ha però un obiettivo più ampio rispetto alla sola sostituzione dell’impianto esistente, collegando l’intera Montagna alla sua città ed inserendosi in un sistema di mobilità alternativa ed Hub di interscambio che è attualmente in fase di sviluppo nella città di Trento.

Il Piano urbano della Mobilità Sostenibile del Comune di Trento identifica nell’area denominata EX-SIT il luogo idoneo quale nuovo centro intermodale cittadino, con la previsione del nuovo terminal bus, di un’area di sosta, della partenza del nuovo collegamento con il Bondone, di un punto servizio per le biciclette, una fermata del Nordus (potenziamento linea ferroviaria Nord-Sud), esercizi pubblici/commerciali.

L’area Ex Sit si trova in posizione strategica per la città: prossima all’attuale stazione ferroviaria, collocata all’intersezione di importanti snodi legati alla viabilità, facilmente raggiungibile da tangenziale ed autostrada, prossima a percorsi pedonali e ciclabili lungo il fiume Adige e non distante dal centro storico.

La progettazione, attualmente in fase preliminare, prevede una struttura multipiano con un piano dedicato ai parcheggi a livello interrato e un piano da destinare a terminal bus.

Lo stesso PUMS prevede inoltre lo sviluppo della zona denominata “Ex Italcementi” che si colloca sulla sponda opposta del Fiume Adige rispetto all’area Ex-Sit, in quest’area è prevista la realizzazione di un parcheggio di attestamento che vada ad intercettare i flussi automobilistici in ingresso alla città di Trento.

La rivalutazione in progetto prevede una serie di interventi tra i quali la realizzazione di parcheggi multipiano di attestamento, facilmente raggiungibili grazie alla presenza dello svincolo della tangenziale. La zona sarà inoltre collegata attraverso una passerella ciclo-pedonale alla sponda opposta per facilitare l’accesso al centro cittadino.

La definizione del tracciato, come verrà illustrato al capitolo dedicato, si è quindi inserita all’interno di questo contesto pianificatorio per massimizzarne l’efficienza e garantire di intercettare in modo ottimale i diversi flussi.

Come visto in precedenza, ad eccezione dell’abitato di Sardagna, oggi il Monte Bondone è collegato alla sua città unicamente tramite trasporto su gomma. La scelta di potenziare il collegamento attraverso la realizzazione di un impianto di tipo funiviario rispetto ad altre tipologie di collegamento è dovuto innanzitutto alla conformazione morfologica del territorio, si ricorda infatti che tra il centro cittadino e la loc. Vason sede di arrivo dell’impianto vi è un dislivello totale di circa 1500m

La scelta di ricorrere ad impianto a fune porta sicuramente ad un vantaggio rispetto alla riduzione delle emissioni, con la realizzazione del nuovo collegamento infatti si andrà ad intercettare parte del traffico su gomma, con un evidente ricaduta dal punto di vista della riduzione di emissione di inquinanti e polveri sottili.

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