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ORDINE MEDICI – TRENTO * SANITÀ TERRITORIALE TRENTINO: PRESIDENTE IOPPI, « ECCO PERCHÉ NON È ACCETTABILE LA PROPOSTA DI RIORGANIZZAZIONE SANITARIA »

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14.14 - mercoledì 10 novembre 2021

Perché non è accettabile la proposta di riorganizzazione sanitaria. Ogni tentativo di riforma della organizzazione sanitaria non è solo lodevole, ma doveroso per il fatto stesso che la sanità è una variabile fondamentale di una società in continuo cambiamento.

Ed è con questo spirito che abbiamo atteso ed esaminato il progetto di riordino dell’assetto organizzativo della APSS che l’Assesssorato ci ha presentato ,purtroppo, solo pochi giorni prima di essere approvato dalla Giunta Provinciale. Un progetto di riforma della sanità interessa tutta la comunità e le sue ricadute, positive o negative che siano, coinvolgono tutti.

Per questo deve nascere dal basso, ovvero essere il risultato di un’ampia consultazione di tutti, operatori del processo e rappresentanti dei cittadini.
Nel progetto non devono mancare le “ buone intenzioni”, da rispettare in quanto tali, poiché senza utopia non si ha miglioramento, ma anche l’ analisi di cosa si vuole cambiare e di come si vogliono realizzare gli obiettivi prefissati e le proposte che si vogliono introdurre per valorizzare le risorse umane.

Urgente è superare la gestione “aziendalista” ancora preminente nel sistema sanitario provinciale che ha contribuito a penalizzare fortemente le autonomie professionali assoggettandole a logiche di natura economica. Altro aspetto fondamentale è quello di mettere al centro del sistema la persona, il cittadino per potergli dare tutto quello di cui ha realmente bisogno e impedire in tal modo che chi può ottenga tutto quello che ritiene di aver bisogno.

Nel documento che i presidenti degli Ordini delle Professioni Sanitarie hanno presentato durante i lavori del Consiglio dei Sanitari del 23.08 u.s. e che è riportato nelle pagine seguenti di questo Bollettino, è stato sottolineato come la proposta di delibera sul riordino della organizzazione della sanità provinciale fosse carente di una visione strategica complessiva sui bisogni reali del cittadino, mancasse di una analisi sulle cause della demotivazione del personale e andasse a ripresentare una obsoleta visione di efficientismo aziendale con obiettivi economici e non di salute.

È indubbio che l’APSS debba gestire risorse, ma per raggiungere gli obiettivi per i quali è fondata deve innanzitutto valorizzare le risorse umane oltre che individuare ed eliminare le cause della grave demotivazione che, oggi in maniera preoccupante, investe il personale ad ogni livello.
È il personale che produce cura e salute! Come si spiega il mancato coinvolgimento dei professionisti sanitari che durante la pandemia ipocritamente sono stati glorificati in un atto così importante di programmazione sanitaria?

Non riscontrare uno spazio adeguato ai concetti di leadership e motivazione e l’assenza di visione centrale dell’utente fanno si che delibera sulla organizzazione del servizio sanitario provinciale diventi, a nostro parere, un mero atto amministrativo o che , in considerazione di come è stata calata dall’alto, appaia come uno strumento politico di regime.

L’Ordine dei medici da sempre ha manifestato la propria disponibilità al dialogo ed al confronto, così come del resto anche gli altri Ordini delle professioni sanitarie. Pensiamo che, proprio alla luce delle difficoltà che sta attraversando la sanità trentina per motivi non riconducili solo all’epidemia, il confronto sia utile e necessario, nell’interesse di tutti e anche della politica. Per questo chiediamo di riaprire un tavolo di confronto in modo da costruire, nel limite del possibile, un percorso condiviso.

 

 

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Marco Ioppi – Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Trento

 

Nota di redazione Opinione: testo pubblicato anche su “Editoriale del Bollettino Medico Trentino, numero 03/2021″

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