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MAESTRI (PD TRENTINO) – INTERROGAZIONE: « DIAGNOSI DSA, PERCHÉ SI GUARDANO SOLO LE COMPETENZE DEGLI ULTIMI CINQUE ANNI? »

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12.39 - lunedì 27 febbraio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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CONS.A MAESTRI: Diagnosi DSA, perché si guardano solo le competenze degli ultimi cinque anni?

I dati dicono che nella scuola trentina ci sono 7.195 iscritti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, cioè il 10,2% del totale degli iscritti, oltre mille in più rispetto al 2016. L’incremento più significativo di Dsa certificati è nella scuola secondaria di secondo grado.
A fronte di questi dati però molte famiglie lamentano spesso tempi di attesa lunghi per le diagnosi e carenza di figure specialistiche per la riabilitazione.
Lo scorso agosto la Giunta provinciale ha approvato una delibera per aggiornare i requisiti, criteri e modalità per la presentazione delle domande ai fini dell’iscrizione all’Elenco provinciale dei soggetti privati abilitati alla diagnosi e alla certificazione degli studenti e delle studentesse con Dsa, stabilendo un limitato arco temporale retroattivo per la maturazione dei requisiti richiesti, gli ultimi cinque anni.

Questo di fatto limita la possibilità di iscrizione all’elenco e quindi di esercizio della funzione diagnostica a tutti quei professionisti che prima dei cinque anni previsti abbiano maturato certificate esperienze in materia sia nel settore pubblico che in quello privato.
Per questo la Cons.a Lucia Maestri del Gruppo del PD del Trentino oggi ha depositato un’interrogazione, qui allegata, con cui chiede alla Giunta come intenda dare risposta alle crescenti richieste di valutazione diagnostica di studenti che potrebbero avere disturbi specifici per l’apprendimento, sulla base di quali valutazioni si sia scelto di fissare come lasso temporale di valutazione delle competenze gli ultimi cinque anni e se vista la la carenza di figure specialistiche e i lunghi tempi di attesa per le diagnosi non ritenga opportuno rivedere il già citato limite dei cinque anni.

 

 

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Interrogazione a risposta scritta n. Sui requisiti dei componenti le equipe di diagnostica dei DSA

I dati dicono che nella scuola trentina ci sono 7.195 iscritti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, cioè il 10,2% del totale degli iscritti, oltre mille in più rispetto al 2016.
La dirigente del Servizio istruzione della Provincia di Trento, ha recentemente affermato che “In linea con il contesto nazionale il trend è in costante crescita. La spiegazione è riconducibile ad un’attenzione maggiore nei confronti delle disabilità e dei differenti modi di apprendere”.
L’incremento più significativo di Dsa certificati è nella scuola secondaria di secondo grado. Qui gli alunni con Dsa sono 1.306, cioè il 6% del totale degli iscritti, mentre nell’anno scolastico 2017/2018 erano 800, ossia il 3,9%. Per quanto riguarda gli istituti di formazione professionale gli studenti sono passati da 686 (l’11%) a 986 (il 17,5%). La dirigente a riguardo ha detto che i dati “evidenziano che nella scuola secondaria di secondo grado è aumentata la formazione nell’utilizzo dei protocolli di accoglienza”. La dirigente ha anche dichiarato che “La visione che si sta costruendo in questi anni è quella di andare oltre i BES in un’ottica di universalità del diritto all’istruzione, in direzione di una maggiore equità, nel senso di garantire allo studente quello che serve per arrivare allo stesso punto di partenza dei suoi compagni”.

In questo contesto però le famiglie lamentano spesso tempi di attesa lunghi per le diagnosi di Dsa, carenza di figure specialistiche per la riabilitazione e anche di insegnanti di sostegno. Di recente la stampa locale ha riportato a riguardo le parole della Presidente del consiglio d’istituto del Liceo Andrea Maffei di Riva del Garda. Questa ha dichiarato che “Una delle principali criticità manifestate dai genitori sono i tempi di attesa: per avere la diagnosi di Dsa si può aspettare fino a un anno. Nell’Alto Garda e Ledro, per esempio, uno degli specialisti dell’Azienda sanitaria è andato in pensione e non è stato sostituito. È rimasta solo una neuropsichiatria” e che “per una riabilitazione a 360 gradi non sempre si trovano le figure sul proprio territorio e l’alternativa è rivolgersi agli enti privati facendosi carico delle spese”.

Di fronte all’aumento delle richieste di valutazione per studenti che potrebbero avere disturbi specifici dell’apprendimento l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari ha deciso di intervenire, prevedendo “di istituire, entro quest’anno, tre nuovi ambulatori dedicati esclusivamente ai Dsa sparsi sul territorio”, come ha recentemente dichiarato Floriana La Femina, dirigente psicologa dell’Unità operativa di Psicologia dell’Azienda sanitaria trentina.
La Femina ha anche dichiarato che “I tempi di attesa variano a seconda della fase dell’anno. In particolare ci sono due periodi in cui abbiamo un aumento delle richieste: a febbraio-marzo, in cui è presente la scadenza per i rinnovi delle certificazioni per i passaggi di grado scolastico, e giugno, con il completamento dell’anno scolastico nelle situazioni in cui la scuola segnala la persistenza delle difficoltà di apprendimento. L’allungamento dei tempi di attesa dipende quindi dal fatto che ci sono tante richieste concentrate in determinati periodi dell’anno”.

E che “si stanno creando degli ambulatori dedicati solo a questa funzione che dovranno gestire solo queste richieste e quindi pensiamo possano ridurre i tempi di attesa. L’ipotesi è di costituire tre ambulatori, con l’aggiunta di un quarto servizio come ente accreditato. Saranno quattro centri dislocati sul territorio che si occuperanno solo delle valutazioni Dsa. L’intento è di farli partire il prima possibile, entro quest’anno. Il progetto è stato definito con la Unità operativa di Neuropsichiatria infantile. Saranno infatti centri multiprofessionali in cui gli operatori gestiranno solo queste richieste». Dal 2012, inoltre, ha dichiara sempre la dott.ssa La Femina, “è stato attivato un tavolo congiunto tra il sistema scuola e la sanità per far sì che ai servizi sanitari arrivino richieste solo per studenti che hanno un’altissima probabilità di certificazione. Non solo, grazie a questo tavolo la comunicazione stessa della scuola è stata perfezionata: dal modulo di invio i servizi sanitari riescono a capire meglio il percorso diagnostico più appropriato”.
Nel 2012, con la delibera 2172/2012, la Provincia ha recepito l’Accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012 ed ha approvato il documento “Indicazioni provinciali per la rilevazione precoce nella scuola e l’invio ai servizi specialistici per la diagnosi e la certificazione degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA)”, prevedendo che la valutazione e il trattamento degli studenti e studentesse con disturbi specifici di apprendimento (DSA) avvenisse di norma a cura dei servizi specialistici dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (APSS) o enti accreditati e convenzionati con la medesima. Al fine di garantire la tempestività della certificazione la stessa delibera ha anche riconosciuto alle famiglie la libertà di accesso ad enti o ad équipe di professionisti per la valutazione e diagnosi di DSA, con rilascio di dichiarazione di conformità da parte dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, finalizzato alla verifica delle modalità di valutazione e diagnosi effettuate e all’accertamento della regolarità della diagnosi.

Nel 2020, con la delibera 1944/2020, la Giunta provinciale ha invece riconosciuto un fabbisogno derivato dal progressivo aumento negli anni del numero delle certificazioni DSA. mettendo in evidenza la necessità di individuare “uno specifico riconoscimento che abiliti soggetti privati a operare per il rilascio di certificazioni DSA”, mantenendo al contempo l’attività di vigilanza e controllo sull’operato dei medesimi.
La Giunta provinciale ha quindi approvato la deliberazione n. 1162/2021 stabilendo le indicazioni provinciali per l’istituzione dell’”Elenco dei soggetti privati abilitati alla diagnosi e alla certificazione degli studenti e delle studentesse con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)” e definendo i requisiti, criteri e modalità per l’iscrizione all’Elenco e per il rinnovo dell’iscrizione allo stesso.

Lo scorso 05/08/2022 infine la Giunta provinciale ha adottato la delibera 1410/2022 avente ad oggetto l’aggiornamento dei requisiti, criteri e modalità per la presentazione delle domande ai fini dell’iscrizione all’Elenco provinciale dei soggetti privati abilitati alla diagnosi e alla certificazione degli studenti e delle studentesse con Disturbi specifici di apprendimento (DSA), che modifica la deliberazione n. 1162/2021.
In questa si legge che “A partire dalle osservazioni raccolte nel corso dei lavori della Commissione tecnica DSA per la verifica dei requisiti dei soggetti che hanno presentato domanda nella finestra temporale utile per l’anno 2021, nonché dalle richieste di informazioni pervenute all’Ufficio accreditamento e integrazione socio sanitaria nel corso del primo anno di attività dei professionisti abilitati”, si rende necessario “aggiornare e dettagliare maggiormente i requisiti di formazione e di esperienza clinica nel settore richiesti ad ogni professionista componente l’èquipe.

Nel dettaglio, a pagina 10 di 13 al paragrafo 3.2.2 “Documentata esperienza dei soggetti componenti l’equipe nell’attività diagnostica dei DSA” si definiscono i requisiti da indicare nella domanda, precisando che il/la richiedente deve aver maturato i requisiti negli ultimi cinque anni:
• iscrizione all’Albo professionale di appartenenza formazione ed esperienza nell’ambito dell’età evolutiva;
• specifica formazione in materia di DSA (indicando l’ente certificante, l’eventuale specializzazione conseguita, numero di ore svolte e crediti formativi);
• esperienza lavorativa maturata nell’ambito dell’età evolutiva, in particolare area del neurosviluppo tra cui anche DSA, in strutture pubbliche, private accreditate ai sensi del d.to legislativo 502/1992 o presso servizi privati inseriti nell’Elenco provinciale dei soggetti autorizzati al rilascio di certificazione DSA o in possesso di analoga autorizzazione regionale per fuori PAT”.

Con la delibera in parola la Giunta ha quindi approvato le nuove “Indicazioni provinciali per l’iscrizione all’elenco dei soggetti privati abilitati per la diagnosi e la certificazione degli studenti e delle studentesse con disturbi specifici di apprendimento (DSA)”, ove, stabilendo un limitato arco temporale retroattivo per la maturazione dei requisiti richiesti, (gli ultimi cinque anni) di fatto limita la possibilità di iscrizione all’elenco e quindi di esercizio della funzione diagnostica a tutti quei professionisti che, ben prima dei cinque anni previsti abbiano maturato certificate esperienze sia nel settore pubblico che in quello privato

tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere

1. come, in attesa della creazione da parte di APSS dei citati tre nuovi ambulatori dislocati sul territorio e dedicati ai Dsa, si intenda dare risposta alle crescenti richieste di valutazione diagnostica di studenti che potrebbero avere disturbi specifici per l’apprendimento

2, se, anche alla luce del succitato previsto potenziamento del servizio di valutazione si intenda confermare il contenuto della delibera 1944/2020 che individua “uno specifico riconoscimento che abiliti i soggetti privati abilitati alla diagnosi e alla certificazione degli studenti e delle studentesse con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e se le indicazioni ivi adottate circa l’aggiornamento dei requisiti criteri e modalità per la presentazione delle domande ai fini dell’iscrizione all’Elenco provinciale dei soggetti privati abilitati alla diagnosi e alla certificazione degli studenti e delle studentesse con Disturbi specifici di apprendimento, siano ancora ritenuti validi

3. sulla base di quali valutazioni si sia scelto di fissare gli ultimi cinque anni quale lasso di tempo di maturazione dei livelli minimi di formazione ed esperienza richiesti per ciascuna figura professionale coinvolta nell’équipe per poter ottenere l’abilitazione

4. Se vista la la carenza di figure specialistiche e i lunghi tempi di attesa per le diagnosi di DSA spesso lamentati dai genitori, non sia il caso di rivedere il già citato limite dei cinque anni previsto dalla delibera 1410 del 5/8/2022

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

 

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Cons.a Lucia Maestri

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