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CORTE CONTI – TRENTO * RENDICONTO APSS TRENTINO: « EVIDENTE SOTTOUTILIZZO DEL PERSONALE LOCALE, POTREBBE ESSERE CONVERTITO A SOSTEGNO DI REPARTI CON ELEVATE SCOPERTURE »

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09.06 - venerdì 26 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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REFERTO A.P.S.S. – COMUNICATO STAMPA

La Sezione di controllo della Corte dei conti sede di Trento ha approvato, in data 23 aprile 2024, la relazione sul rendiconto 2022 dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari della provincia di Trento. Il Bilancio d’esercizio 2022 di APSS chiude in sostanziale pareggio (utile di 35.000,8 euro), pur con il contributo di alcune voci di natura straordinaria, non continuative.

ENTRATE: risultano in significativo aumento i contributi da amministrazioni pubbliche e, in particolare, i fondi trasferiti dalla Provincia, per un maggior valore rispetto all’esercizio precedente di 67,4 milioni di euro.
Analogamente, sul fronte dei ricavi, si nota il significativo incremento della voce “Concorsi, recuperi e rimborsi” che passa da 21,9 milioni del 2021 a 77,9 milioni del 2022 (+56 milioni). Tale circostanza è riconducibile in gran parte ai recuperi per il pay back dei dispositivi medici 2015-2018 (47,8 milioni di euro). Tuttavia, tale posta risulta totalmente neutralizzata da analogo accantonamento al fondo rischi, in considerazione dell’incertezza dell’esito del contenzioso in corso sollevato dalle ditte fornitrice di dispositivi medici.
Risultano in aumento anche i ricavi derivanti dall’attività libero-professionale intramoenia dei medici, che passa da 11,9 milioni a 13,3 milioni (+1,4 milioni), mentre i ticket per le prestazioni in assistenza registrano un incremento di soli 365 mila euro (nel 2021 era 19 milioni, nel 2022 è stato di 19,4 milioni).

COSTI: per l’esercizio finanziario 2022 il conto economico evidenzia 209 milioni di euro per l’acquisto di beni, di cui 203 milioni di euro per i beni sanitari, 544,9 milioni per l’acquisto di servizi sanitari.
Appare in forte aumento il costo per prestazioni specialistiche ed ospedaliere erogate da soggetti privati; in merito si evidenzia una spesa, rispettivamente di 38,1 milioni e 101,6 milioni di euro.
Le ulteriori voci di costo riguardano gli acquisti di servizi non sanitari per 119,8 milioni; le manutenzioni e le riparazioni per 20,1 milioni; il godimento beni di terzi per 21,5 milioni; gli ammortamenti per 36,7 milioni; gli accantonamenti per 86,1 milioni; gli oneri straordinari per 17 milioni; e le imposte per 35,4 milioni.
Gli appalti di servizi e forniture, infine, rappresentano indici di problematicità correlati alla prassi di procedere a proroghe e/o rinnovi di contratti scaduti anziché a nuove gare d’appalto, finalizzate ad ottenere più aggiornate ed economicamente vantaggiose prestazioni dai privati contraenti.
Per quanto riguarda la voce del personale dipendente si rileva che la stessa è passata da 466,7 milioni del 2021 a 494,5 milioni del 2022 (+27,8 milioni).

EROGAZIONE DEI SERVIZI.
Va segnalato che il sistema sanitario provinciale eroga prestazioni extra LEA, ossia ulteriori rispetto a quelle garantite dal sistema sanitario nazionale (es. cure ortodontiche agli under 18, trasporto dei pazienti etc.), quantificate nel rendiconto provinciale 2022 per un importo di 19,7 ml di euro.
Permane, anche dopo il periodo pandemico, il problema delle liste di attesa alla cui soluzione potrebbe contribuire il 5% di ritenuta sui compensi per l’intramoenia, come previsto dalla normativa nazionale e provinciale ma non applicato. Il sistema di monitoraggio dei tempi di attesa fotografa in maniera non del tutto completa il reale andamento delle liste (non sono compresi i pazienti che nell’attesa trovano soluzioni alternative).

Per quanto riguarda il tema della mobilità sanitaria, nell’anno 2022, il saldo di competenza offre un dato positivo per 2 milioni di euro, pari al differenziale tra mobilità attiva (pazienti extra regione che ricevono in Trentino le cure) e quella passiva. Oltre il 70% del fatturato di mobilità attiva è riconducibile a ricoveri ospedalieri, facendo ricorso alle strutture private convenzionate per il 61%, dato in progressivo aumento negli ultimi anni.
Per la suddetta attività di ricovero erogata dalle strutture private nei confronti degli assistiti extra-provinciali, il servizio sanitario provinciale sostiene un costo, nel 2022 pari a 1,3 milioni di euro (nel 2021 di 1,1 milioni), pari al differenziale esistente tra le tariffe provinciali riconosciute alle strutture private e le più risalenti tariffe nazionali di rimborso.
In ordine al tema dei punti nascita, si evidenzia che i parti registrati presso gli ospedali di Cavalese e di Cles risultano, nel 2022, rispettivamente 132 e 242; dato significativamente inferiore ai parametri minimi di 500 parti annui, fissati dall’Accordo Stato regioni del 16 dicembre 2010 (peraltro, già in deroga ai 1.000 parti/anno).
Peraltro, quasi la metà delle partorienti residenti nei comuni della Val di Fiemme e Fassa e della Val di Non e Sole, nel 2022, si è rivolta a strutture diverse da quella di zona, per scelta o per indicazione clinica.
Sotto il profilo dei costi, le prestazioni rese dai reparti di ostetricia e ginecologia di Cavalese e di Cles, calcolate secondo il criterio dei punti DRG (diagnosis related group) registrano un costo unitario medio, rispettivamente, pari a euro 20.298 ed euro 17.621, contro i 5.200 euro dei reparti di Trento e i 4.823 euro di Rovereto.
Alla luce dei suddetti dati, una riorganizzazione del settore comporterebbe anche una più equa distribuzione delle risorse fra le diverse strutture, poiché l’evidente sottoutilizzo del personale locale potrebbe essere convertito a sostegno di reparti con elevate scoperture.

La Relazione analitica riguardante il rendiconto 2022 di APSS è qui consultabile:

Banca dati della Corte dei conti (corteconti.it)

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