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LEGAMBIENTE * “MARE MONSTRUM 2023 “: « 13.229 INFRAZIONI NEL 2022, RISPETTO AL 2021 CRESCONO ILLECITI 8.499 (+24,2%) E SANZIONI AMMINISTRATIVE 8.935 (+ 47,7%) » (PDF)

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11.21 - lunedì 26 giugno 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Al via Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023. per monitorare lo stato di salute delle acque italiane. Legambiente presenta un’anteprima del dossier Mare Monstrum sulle illegalità connesse all’inquinamento: nel 2022 lungo le coste italiane 13.229 infrazioni. Rispetto al 2021 crescono gli illeciti e le sanzioni amministrative: 8.499 (+24,2%) e 8.935 (+ 47,7%). Campania in vetta per numero di reati, seguita da Puglia, Lazio, Calabria e Sicilia.

Le 5 proposte dell’associazione ambientalista per combattere la mala depurazione, principale nemico dei mari e dei laghi
A bordo delle Golette anche le proposte e le esperienze virtuose contro la crisi climatica e per la tutela del mare e dei laghi: dall’eolico off-shore alla valorizzazione della biodiversità, fino alle filiere virtuose dell’economia circolare e della chimica verde
Inquinamento, abusivismo edilizio, mala depurazione, cattiva gestione dei rifiuti, assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità: tutte facce della pressione illegale sull’ecosistema marino del nostro Paese. A raccontarlo lo storico dossier di Legambiente “Mare Monstrum” di cui il cigno verde pubblica oggi un’anteprima della nuova edizione, facendo il punto sulle illegalità connesse ai fenomeni d’inquinamento del mare relativi alla gestione dei rifiuti, agli scarichi in mare e alla mala depurazione, frutto di un’elaborazione accurata dei dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto. I dati analizzati sono relativi al numero dei reati, delle persone denunciate o arrestate, dei sequestri penali e del loro valore, degli illeciti e delle sanzioni amministrative.

Dati anteprima “Mare Monstrum”. Nel 2022 lungo le coste italiane sono state 13.229 le infrazioni contestate, pari a 1,8 violazioni per ogni chilometro di costa. Crescono nel 2022 gli illeciti amministrativi, pari a 8.499 (+24,2% rispetto al 2021) e le sanzioni amministrative, 8.935 quelle comminate (+ 47,7% rispetto al 2021). In diminuzione, invece, il numero di reati (4.730, -32,9% sul 2021) e il numero delle persone denunciate o arrestate (4.844, -43,6% rispetto al 2021) e quello dei sequestri (1.623, -51,7% rispetto il 2021), per un valore economico di oltre 385 milioni di euro.

La Campania si conferma prima in classifica: nel 2022 ha contato 1.245 reati e da sola rappresenta il 26,3% del totale nazionale. Le persone denunciate e arrestate sono state 989, i sequestri 496, gli illeciti amministrativi 1.273 (+45,7% rispetto al 2021) e le sanzioni 1.247 (+42,7% rispetto al 2021). Al secondo posto per numero di reati sale la Puglia (l’anno scorso quarta) che nel 2022 ha contato 559 reati, pari all’11,8% del totale nazionale. Segue il Lazio con 539 reati (11,4% del totale) ma che si piazza al secondo posto come numero di persone denunciate e arrestate (673) e sequestri (216 quelli eseguiti). La Calabria (seconda come illeciti amministrativi e sanzioni, rispettivamente 1.018 e 1.062) sale al quarto posto con 344 reati, seguita dalla Sicilia, che con 336 reati scende di due posizioni rispetto alla classifica del 2021. Sesta l’Emilia-Romagna con 271 reati. Da sottolineare l’incidenza dei reati connessi al mare inquinato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) che sale dal 51,8% del 2021 al 52,5% del 2022.

Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023. E proprio dalla cattiva o mancata depurazione e dall’inquinamento delle acque che, con il motto “Non ci fermeremo mai”, salpano la Goletta Verde e la Goletta dei Laghi 2023: le due storiche campagne di Legambiente – giunte rispettivamente alla 37esima e 18esima edizione – che puntano a non abbassare la guardia sulla qualità delle acque marine e lacustri e sugli abusi che deturpano coste e rive. Realizzate con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia. E che, anche quest’anno, coinvolgeranno centinaia di volontarie e volontari in tutta Italia, impegnati nel campionamento delle acque, poi oggetto di analisi microbiologiche: una grandissima operazione di citizen science che trova pochi eguali per capillarità ed estensione.

Goletta Verde inizierà il suo viaggio in difesa dei mari il 30 giugno a Genova percorrendo, da nord a sud, le coste della Penisola e terminando il viaggio a S. Giorgio di Nogaro in Friuli-Venezia Giulia il 10-11 agosto. Tra i temi a bordo la depurazione, la lotta alla crisi climatica, beach e marine litter, la salvaguardia della biodiversità (con diversi progetti come Life Delfi e Life Elife) fino alle filiere virtuose dell’economia circolare e della chimica verde per la tutela dell’inquinamento. Anche quest’anno speciale focus di alcune tappe sarà il tema dello sviluppo dell’eolico off-shore: l’energia dal vento, a terra e in mare, gioca infatti un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, contribuendo alla lotta contro l’emergenza climatica, alla riduzione dei costi in bolletta per famiglie e imprese e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Goletta dei Laghi partirà il 29 giugno dal Lago di Santa Croce (Veneto) e Laghi delle Mucille (Friuli-Venezia Giulia) – toccando poi la Lombardia, Piemonte, Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio, Campania, Molise, Puglia, Sicilia – e terminerà il suo viaggio in Calabria il 3 agosto. Con l’obiettivo di monitorare lo stato di salute dei bacini lacustri italiani, la campagna denuncerà le criticità e promuoverà al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità; accendendo i riflettori su scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, siccità, cementificazione e captazione delle acque. Anche quest’anno a bordo il progetto LIFE Blue Lakes per la prevenzione e riduzione dell’inquinamento da microplastiche. Il progetto cercherà di sensibilizzare la cittadinanza sul tema attraverso un roadshow di 20 tappe e promuoverà un Manifesto dei laghi per coinvolgere le amministrazioni locali nella salvaguardia di questi preziosi ecosistemi.

“La salute dei nostri mari e laghi non può più attendere – spiega Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente –. Lo dicono i dati di “Mare Monstrum” e dei monitoraggi annuali delle nostre Golette, ma anche le quattro procedure d’infrazione dell’UE attive nei confronti dell’Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione che sono costate già 142 milioni di euro. Fermare subito gli scarichi illegali e utilizzare al meglio i fondi del PNRR per costruire nuovi depuratori e implementare quelli esistenti, in favore di riuso delle acque e recupero dei fanghi, e completare la rete fognaria devono essere le priorità per il Governo. Ma le nostre campagne saranno anche l’occasione per proporre e promuovere le diverse politiche e esperienze virtuose contro la crisi climatica e per la tutela degli ecosistemi marini e lacustri, oltre che strategiche per il futuro delle comunità costiere, dal punto di vista sociale, economico ed occupazionale. Primo tra tutti il tema dell’eolico offshore: un’opportunità strategica per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e del 100% di elettricità rinnovabile al 2035, traguardo necessario per vincere la sfida climatica”.

Le 5 proposte. Secondo il cigno verde è urgente procedere verso la piena ed effettiva depurazione delle acque reflue attraverso 5 azioni: 1) rilanciare a livello nazionale e locale la costruzione e l’adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione, migliorando l’intero sistema di gestione, integrando il ciclo idrico (collettamento fognario e depurazione) con quello dei rifiuti (gestione fanghi di depurazione); 2) efficientare la depurazione delle acque reflue, valorizzandole come risorsa e permettendone il completo riutilizzo in settori strategici come l’agricoltura superando gli ostacoli normativi nazionali (DM 185/2003) con l’attuazione del regolamento UE 741/2020; 3) rafforzare e rendere più efficienti i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale messe in rete nel Sistema Nazionale di protezione ambientale, coordinato da Ispra (SNPA) e i controlli delle forze dell’ordine contro gli scarichi illegali; 4) regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi (acque nere e grigie, acque di sentina, ecc), istituendo, per esempio, delle zone speciali di divieto di qualsiasi tipo di scarico, anche oltre le 12 miglia dalla costa; 5) promuovere politiche attive per la prevenzione nella produzione di rifiuti e riciclo e per la migliore tutela del mare e della costa.
I partner (in ordine alfabetico).

ANEV è l’associazione di protezione ambientale che vede riunite circa 110 aziende e oltre 5.000 soggetti che operano nel settore eolico. Tra gli scopi dell’Associazione vi è la promozione e l’utilizzazione della fonte eolica in un rapporto equilibrato tra insediamenti e natura, nonché la ricerca e lo sviluppo tecnologico finalizzato all’utilizzo della risorsa vento e all’uso razionale dell’energia.
“Oggi l’Italia grazie alla tecnologia flottante può avere un importante sviluppo di impianti eolici a mare; infatti, la tecnologia sempre più matura delle soluzioni “floating” può dare una prospettiva ai molti progetti presentati dagli operatori che a cavallo del 2030 potranno iniziare a essere realizzati. Oltre a questo avremo impianti eolici offshore tradizionali con fondamenta fisse, che seppure con minore potenza vedranno la luce qualche anno prima” ha dichiarato Simone Togni, Presidente dell’ANEV “Tutto ciò questo consentirà la produzione di energia pulita, con benefici notevoli anche per le comunità marine e dei pescatori. Le infrastrutture degli impianti eolici offshore consentono la ripopolazione faunistica marina e le aziende avviano progetti di ricerca sulla biodiversità e azioni a supporto dei pescatori. Oltre alle ricadute positive sul territorio, non dimentichiamo i benefici sul clima, sull’economia e sull’occupazione. Se pensiamo allo scenario che emerge dal dossier “Mare Nostrum”, ovvero un mare inquinato e poco valorizzato, la presenza di impianti eolici offshore non può che fare bene agli ecosistemi marini!”.

Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti.

“Quattro chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpioniche. Questo spiega perché l’attività di raccolta del CONOU sia così importante, anche per la tutela dei mari e dei laghi. Ma non ci fermiamo qui, perché oltre a raccogliere l’olio lubrificante in tutta Italia, lo rigeneriamo completamente. L’esperienza del CONOU dimostra come realizzare l’economia circolare non sia affatto un’utopia e come anzi essa sia strategica per rispondere alle sfide ambientali che siamo chiamati ad affrontare come la scarsità di risorse, la gestione dei rifiuti e il riscaldamento globale. Fondamentali, in questo processo, anche la transizione energetica e i comportamenti quotidiani di tutti noi cittadini” afferma Riccardo Piunti, Presidente del CONOU.

Novamont, Società Benefit che porta avanti l’ambizioso progetto di integrare chimica, ambiente e agricoltura. Prodotto di punta di Novamont è il Mater-Bi, la versatile e innovativa bioplastica con cui si realizzano soluzioni biodegradabili e compostabili da utilizzare nella vita di tutti i giorni. Per consumatori attenti e consapevoli che hanno a cuore la salute del pianeta.
“Novamont è davvero orgogliosa di partecipare da così tanti anni a Goletta Verde, un viaggio attraverso laghi e mari che fotografa lo stato di salute dei nostri bacini e svolge un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione di persone, comunità e amministrazioni locali sui temi dell’inquinamento marino e lacustre e dei comportamenti e delle azioni da intraprendere per contrastare il drammatico fenomeno. Da sempre mettiamo al centro del nostro agire la protezione del capitale naturale e delle sue biodiversità, all’insegna dell’uso efficiente delle materie prime, del valore e l’origine dei prodotti, la salvaguardia dei territori e la dignità delle persone”, ha dichiarato Andrea Di Stefano, responsabile relazioni esterne di Novamont.

Renexia è una Società impegnata nello sviluppo, nella progettazione, nella costruzione e nella gestione di impianti da fonti di energia rinnovabile. Realizza progetti innovativi ad elevato contenuto tecnologico che consentono di trasformare l’energia in una fonte concreta di reddito e di benessere per la collettività. Progetti che hanno valore oggi e intendono lasciare il segno per le prossime generazioni.
Anche quest’anno saliamo a bordo di Goletta Verde, sempre più consapevoli che la salute del mare sia il presupposto di ogni impianto concretamente sostenibile” ha dichiarato Riccardo Toto, Direttore Generale di Renexia. “I dati che abbiamo raccolto nel corso delle campagne oceanografiche per il progetto di parco eolico offshore galleggiante Med Wind di Renexia, nel cuore del Mediterraneo, offrono una puntuale radiografia dei fondali del nostro mare, alcuni di essi mai esplorati prima con una strumentazione tecnico-scientifica così avanzata, e saranno messi a disposizione della comunità scientifica per studiare le azioni da intraprendere. Con Legambiente ci accomuna l’impegno per una transizione energetica che sia rispettosa dell’ambiente marino e delle comunità che da questo ecosistema da sempre traggono beneficio”.

 

 

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