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ISTAT * CONTI ECONOMICI TERRITORIALI (2020-2022): « PIL, AL TOP ALTO ADIGE (+7,1%) / VALLE D’AOSTA (+6%) / TOSCANA (+5,9%) / TRENTINO (+5,4%) »

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13.28 - giovedì 21 dicembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Maggiore crescita di Pil e occupazione nel Nord-est, i consumi aumentano di più nel Centro. Nel 2022, il Pil in volume è aumentato del 4,3% nel Nord-est, del 4,2% nel Centro, del 3,6% nel Mezzogiorno e del 3,1% nel Nord-ovest (+3,7% a livello nazionale).
Il Nord-ovest mantiene il primo posto nella graduatoria del Pil pro-capite, con un valore in termini nominali di 40,9mila euro annui, mentre nel Mezzogiorno il livello risulta leggermente inferiore a 22mila euro annui.

Nel 2022 il reddito disponibile per abitante delle famiglie del Mezzogiorno (16,1mila euro annui) si conferma il più basso del Paese e aumenta la distanza con quello del Centro-nord (23,6mila euro annui).

Vengono presentate le stime definitive dei conti economici territoriali per il 2020, quelle semi-definitive per il 2021 e quelle preliminari per il 2022. I conti regionali e provinciali sono stimati in conformità a quanto stabilito dal “Sistema europeo dei conti nazionali e regionali” (Sec2010) e sono coerenti con i dati nazionali diffusi a settembre 2023i.
I dati della popolazione residente utilizzati nel calcolo dei valori pro-capite sono coerenti con i risultati del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni.

Sulla banca dati IstatData vengono pubblicati i dati relativi a Pil, valore aggiunto, redditi da lavoro dipendente, occupazione, investimenti, spesa per consumi finali e reddito disponibile delle famiglie per regione, mentre a livello provinciale sono disponibili i dati del valore aggiunto e dell’occupazione.
Si sottolinea che i risultati relativi al 2022 sono ottenuti utilizzando un approccio econometrico basato su indicatori e, pertanto, potranno essere soggetti ad ampie revisioni.

Pil: tasso di crescita più elevato nel Nord-est. Nel 2022 il Pil in volume a livello nazionale è aumentato del 3,7% rispetto all’anno precedente. Il Nord-est mostra la crescita più marcata (+4,3%), sostenuta dalla dinamica particolarmente positiva registrata nei settori del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+11,8% rispetto al 2021, a fronte del +8,8% a livello nazionale) e delle Costruzioni (+10,2%). L’Industria è risultata stabile rispetto al 2021 mentre gli altri settori hanno mostrato una cresciuta più contenuta.

Nel Nord-ovest il Pil è aumentato del 3,1%, circa mezzo punto percentuale al di sotto della media nazionale. In questa ripartizione la crescita è legata alla dinamica positiva del valore aggiunto nei settori delle Costruzioni (+11,5%, a fronte del +10,1 a livello nazionale) e del Commercio (+6,8%). Si registra, invece, una marcata riduzione in Agricoltura (-8,8%) e una flessione nell’Industria (-1,3%).
La crescita al Centro è pari al 4,2%, superiore di circa mezzo punto percentuale rispetto alla media nazionale. Gli incrementi più consistenti si registrano nel Commercio (+9,9%) e nelle Costruzioni (+7,3%). Anche l’Industria, il cui valore aggiunto cresce del 3%, contribuisce in termini positivi, in controtendenza con i risultati registrati nelle altre ripartizioni. Un incremento leggermente inferiore alla media nazionale si registra nel Mezzogiorno, dove il Pil è cresciuto del 3,6% rispetto al 2021, trainato prevalentemente, anche in questa ripartizione, dal settore delle Costruzioni (+10,5%) e del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+8%).

Nel 2022, all’espansione dell’attività produttiva si è accompagnata una crescita in volume dei consumi finali delle famiglie del 6,1% a livello nazionale. Incrementi superiori alla media nazionale si sono registrati al Centro e nel Nord-est (rispettivamente +6,8% e +6,3% rispetto al 2021) mentre una dinamica più contenuta si è osservata nel Mezzogiorno (+5,5%).
Nel 2022 il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto del 5,5% a livello nazionale. La crescita è stata più marcata nel Nord-ovest (+5,7%), in linea con la media nazionale al Centro e nel Nord-est, più contenuta nel Mezzogiorno (+5,3%).

Crescita più marcata del Pil nella Provincia autonoma di Bolzano/Bozen. A livello regionale la crescita del Pil in volume più sostenuta si registra per la Provincia autonoma di Bolzano-Bozen (+7,1% rispetto all’anno precedente), seguita da Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (+6%), Toscana (+5,9%), Provincia autonoma di Trento (+5,4%), Liguria (+5,1%) e Puglia (+5%).

 

Incrementi superiori alla media nazionale si registrano anche in Veneto (+4,9%), Campania (+4,5%), Molise (+4,3%) e Friuli Venezia Giulia (+3,8%). La crescita del Pil più contenuta è quella dell’Abruzzo (+0,9% rispetto al 2021), seguito da Umbria (+1,3%), Piemonte e Sicilia (+2,7% per entrambe). Incrementi inferiori alla media nazionale si registrano anche in Lombardia (+2,9%), Calabria e Basilicata (+3,2% per entrambe) e Emilia Romagna (+3,4%). Il Lazio mostra una crescita del Pil pari a quella media nazionale (+3,7%), mentre in Sardegna e Marche l’incremento è leggermente inferiore (+3,5%).

Quanto alla spesa per consumi delle famiglie, gli incrementi in volume più significativi si registrano nella Provincia autonoma di Bolzano-Bozen (+8,4%), in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (+7,7%), nella Provincia Autonoma di Trento (+7,6%) e nel Lazio (+7,3%); seguono Toscana (+6,7%), Piemonte (+6,6%) e Emilia-Romagna (+6,4%). Una crescita più contenuta dei consumi finali delle famiglie in volume si riscontra in Umbria (+4,6%), Calabria (+4,7%), Sicilia e Friuli-Venezia Giulia (+5% per entrambe). Sono in linea con la media nazionale (+6,1% rispetto al 2021) le dinamiche osservate in Basilicata, Puglia e Marche; leggermente più contenute quelle registrate in Veneto (+6%), Campania (+5,9%) e Liguria (+5,8%).

 

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