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OPI – ORDINE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE / TRENTO * ASSEMBLEA: PRESIDENTE PEDROTTI: « SIAMO IN UNA TEMPESTA PERFETTA, SERVONO INTERVENTI CONCRETI »

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13.02 - giovedì 21 dicembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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OPI in assemblea: servono interventi concreti nel sistema sanitario provinciale. Il presidente Pedrotti: “Siamo in una tempesta perfetta, la politica punti sull’autonomia per innovare il sistema salute trentino e investire sui professionisti sanitari”.
Si è svolta nella serata di ieri, 20 dicembre 2023, l’assemblea annuale degli iscritti all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Trento, presso la sala Don Milani del Centro studi Erickson.
Il pomeriggio, tuttavia, si è diviso in due parti: tra le ore 14:30 e le 18:30 i presenti hanno partecipato all’evento formativo Le dimensioni della responsabilità infermieristica, mentre successivamente si è tenuta l’assemblea alla quale hanno preso parte circa 130 iscritti. Durante quest’ultima è stato approvato il bilancio, si sono discusse le linee programmatiche dell’Ordine per il prossimo anno, ma sono anche stati evidenziati diversi argomenti di forte attualità, tanto nella professione quanto nella comunità trentina nel suo complesso.

 

I temi del momento: transizione demografica, invecchiamento della popolazione, riflessi sul SSN

Tema centrale è stata la transizione demografica. In provincia di Trento, così come nel resto d’Italia, è evidente la diminuzione delle nascite: sul nostro territorio si è passati dalle 7.367 del 1967 alle 4.743 del 1999, fino alle 3.956 del 2022. A livello nazionale invece si sono registrati un milione di nuovi nati nel 1964, circa la metà (526 mila) nel 1995 e, lo scorso anno, appena 393 mila. Il tutto a fronte di un aumento evidente dell’aspettativa di vita, ora di 86,7 anni per le donne e 82,2 anni per gli uomini in Trentino (in Italia rispettivamente 84,8 e 80,5), ma anche della netta crescita degli over 65enni, che nella nostra provincia sono aumentati di 2.074 unità tra il 2021 ed il 2022 (all’ultima rilevazione sono il 22,9% della popolazione e dunque 123.916) e in Italia sono ormai 14 milioni (si stima che nel 2050 rappresenteranno il 34,9% della cittadinanza).

Cosa comporta tutto questo a livello sanitario? In Trentino, il 36% dei cittadini dichiara di avere almeno una malattia cronica, mentre il 17% almeno due. Dati che in tutto il Paese sono molto diversi, rispettivamente al 40% e al 21%. Ma c’è un altro numero da evidenziare: nel 2024 ben 10,3 milioni di persone nel nostro Paese saranno destinate a vivere da sole. Ciò significa, in previsione, un maggior carico di richieste da gestire per il sistema sanitario (FONTI DATI: Eurostat, 2023; ISTAT, 2023; ISPAT, 2023; Rapporto annuale sulla natalità APSS, 2023). Questo scenario rinforza quindi il principio che il diritto alla salute e il benessere delle persone devono essere messi al centro di tutte le decisioni politiche, non solo sanitarie, ma allo stesso modo ambientali, industriali, sociali, economiche e fiscali, in un approccio One Health.

 

L’intervento del presidente Pedrotti: “Siamo in una tempesta perfetta”

Una tempesta perfetta. Ha descritto in questo modo l’attuale scenario epidemiologico, demografico e socio economico del Paese il presidente dell’ordine trentino, Daniel Pedrotti, che si è concentrato sulle tante questioni che stanno chiamando il sistema sanitario (e in particolare gli infermieri) ad uno sforzo importante. “Questo si traduce, purtroppo, in un impatto negativo sul sistema sanitario e sociale del nostro Paese. Oggi ci troviamo in uno scenario che deve fare i conti con risorse sempre più limitate, che si riflettono anche su retribuzioni degli infermieri molto basse, 23% in meno rispetto alla media OCSE, e con la carenza di professionisti.

C’è un problema di attrattività, legato però al sistema sanitario: la nostra professione offre molte soddisfazioni, ma gli infermieri non vengono valorizzati sotto tanti punti di vista. Penso ad esempio anche al tema della carriera: un infermiere entra nel sistema sanitario e non trova percorsi di crescita professionale, in particolare nella clinica e nella formazione, nonostante il possesso di competenze avanzate certificate da Master, Laurea Magistrale e corsi di perfezionamento. È necessario intervenire con politiche che permettano agli infermieri di lavorare in un ambiente sicuro e stimolante. Altra priorità è mettere a terra modelli organizzativi innovativi ad alta autonomia per le professioni sanitarie e avviare un percorso di evoluzione della professione infermieristica in risposta i nuovi bisogni di salute della popolazione. Tale percorso potrebbe riguardare anche la prescrizione infermieristica di presidi sanitari utili nella pratica assistenziale. E proprio alla politica provinciale, facciamo un appello: usiamo l’autonomia, attraverso la quale abbiamo l’opportunità di essere laboratorio di sperimentazione di innovazioni in grado di migliorare il nostro sistema sanitario, di distinguerci per buone pratiche e di investire sul capitale umano”.

 

I numeri della professione infermieristica trentina

In Italia sono 456.698 gli infermieri e infermieri pediatrici. In Trentino gli iscritti all’albo hanno raggiunto quota 4.498 (dato al 15 dicembre scorso) con un saldo iscrizioni-cancellazioni che, nel 2023, segna un positivo
+65, ovvero 175 contro 110. Gli infermieri nella nostra provincia sono 4.456, mentre gli infermieri pediatrici sono 42. Sempre prevalente la componente femminile nel settore, 3.765 donne (83%) contro 733 uomini.
Nel prossimo futuro però peserà parecchio l’età degli infermieri: 592 sono coloro che hanno tra 56 e 60 anni, ben 755 quelli che rientrano nella fascia 51-55 e 656 infine le infermiere e gli infermieri nel range 46-50 anni. Sostanzialmente, il 45% degli infermieri trentini ha tra 46 e 60 anni, il che significa che entro i prossimi quindici anni saranno circa duemila coloro che usciranno dalla professione in Trentino, praticamente 130 all’anno. Positivo però il numero degli infermieri tra 26 e 30 anni (566) e tra 31 e 35 anni (506), due fasce che rappresentano il 24% del totale iscritti.
Ancora, la provincia di Trento si attesta a 7,8 infermieri ogni mille abitanti, meglio del valore italiano (6,2) ma ancora inferiore a quello medio OCSE (9,2). Attualmente, sul nostro territorio, mancano in tutto circa 253 infermieri a livello strutturale ed altri 180/200 infermieri di famiglia e comunità: la necessità dunque sarebbe tra i 433 ed i 453 infermieri in Trentino.

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