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COORDINAMENTO NO-TAV * BYPASS FERROVIARIO TRENTO: « STOP SPECULAZIONI, CORTEO CITTADINO IL 17/12 ORE 14.00 DAVANTI ALLA BUC (QUARTIERE ALBERE) »

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16.26 - giovedì 15 dicembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Alta Velocità ferroviaria? Peggiora la qualità dei trasporti pendolari e distrugge l’ambiente. Dai primi anni 2000 sono state costruite nuove linee ad alta velocità per complessivi 1.213 km lungo direttrici dove la domanda è fortissima ma dove esistevano già dai 2 ai 4 binari, mentre nel frattempo venivano dismessi migliaia di km di ferrovie in territori rimasti senza collegamenti ferroviari.

La politica ha ridotto le risorse per finanziare la mobilità interregionale su ferro, ed ha assecondato il mercato: si viaggia solo dove conviene a chi offre i servizi.
Per gli esclusi dall’alta velocità il mancato ammodernamento delle reti è stato accompagnato da un netto peggioramento del servizio offerto: meno collegamenti e relativamente più cari.

I treni ultra-rapidi hanno visto un aumento dell’offerta di oltre il 400%, e un crescendo di finanziamenti che li vede al primo posto nel PNRR mentre il trasporto locale rimane difficile: dal 2010 a oggi i pendolari hanno dovuto subire aumenti tariffari pari al 17,8%, un calo del 6,5% dei treni regionali e del 15,5% dei treni intercity.

Mentre la propaganda green sulla costruzione delle linee ad alta velocità fa credere che esistano politiche ragionate di spostamento del traffico dalla strada alla ferrovia, la realtà è che le scelte politiche in tema di trasporti in Italia continuano non investire sulla ferrovia, ma piuttosto sul trasporto su gomma: dal 2002 al 2019 i finanziamenti statali hanno premiato per il 60% gli investimenti in strade e autostrade.

Ecco come mai i passeggeri sui treni regionali non sono cresciuti come quelli sulle tratte ad Alta Velocità e come mai moltissimi scelgono ancora l’auto come mezzo di spostamento quotidiano per recarsi al lavoro: le risorse per il servizio di trasporto regionale sono diminuite. I finanziamenti statali per il servizio ferroviario regionale hanno visto una diminuzione tra il 2009 ed il 2022 del 21,5%, mentre i passeggeri crescevano di oltre l’8%.
Tra il 2009 ed il 2022 si registra ancora una differenza del -19,8% nei finanziamenti complessivi, circa un quinto in meno, e non basterebbero nemmeno
il rinnovo del parco circolante e il miglioramento dell’infrastruttura a invertire la tendenza se il servizio non è strutturato sulle esigenze dei cittadini.
Mentre il problema fondamentale degli interventi in Italia sembra essere quello della costruzione di nuove gigantesche infrastrutture, quello di cui abbiamo bisogno è una gestione più ragionata e rinnovata di quelle esistenti, “costruite per” e “assieme a” le persone che le utilizzano quotidianamente.

L’impressione è invece che le scelte pubbliche si limitino a lasciare che le esigenze aziendali del Gruppo FS guidino le scelte sui servizi e le infrastrutture, scelte che mettono a rischio la vivibilità dei nostri territori per risultati quantomeno dubbi, dato che studi indipendenti sulla costruzione del Tunnel di Base del Brennero e delle sue tratte d’accesso Sud (di cui il bypass ferroviario di Trento è parte integrante) dichiarano l’opera non sostenibile economicamente ed ecologicamente.
Ultimo cenno va alla folle scelta di procedere con gli scavi del bypass ferroviario nelle aree inquinate di Ex SLOI e Carbochimica a Trento, scavi che rischiano di attivare una bomba ecologica dormiente da anni senza alcuna cautela per la popolazione.
Rischi enormi sono attesi anche per gli scavi sotto la collina di Trento, che rischiano di attivare la paleofrana della Vigolana determinando crolli e danni dalle proporzioni difficilmente anticipabili.

Tutto questo mentre decine di abitanti di Trento, Mattarello (e fra poco Marco di Rovereto) vengono minacciati di esproprio.
Che fare? Informarsi e partecipare attivamente alle iniziative di opposizione a quest’opera scellerata. Non abbiamo bisogno di nuove catastrofi ambientali.
Stop speculazioni, no al bypass ferroviario di Trento, no alla costruzione nuova linea ad alta velocità Verona Monaco
fonti:

https://notavtrento.noblogs.org/files/2019/01/Opuscolo-No-Tav.pdf
https://notavtrento.noblogs.org/ https://www.traspol.polimi.it/portfolio/valutazione-indipendente-dellanalisi-costi-benefici-ufficiale-della-nuova- galleria-di-base-del-brennero/ https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Rapporto-Pendolaria-2022.pdf https://www.economiaepolitica.it/2019-anno-11-n-18-sem-2/il-trasporto-ferroviario-in-italia-nel-xxi-secolo-un-paese- sempre-piu-diseguale/
per contatti: info@notavrovereto.it; comitatonotavtrento@autistici.org;

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