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CONSIGLIO PAT * GIORNATA AUTONOMIA: PRESIDENTE KASWALDER, « TROVARE UN’INTESA ROMA-TRENTO – BOLZANO – INNSBRUCK – VIENNA, PER EVOLVERCI VERSO LA DIMENSIONE EURO-REGIONALE »

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19.17 - martedì 5 settembre 2023

Egregio Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, egregio Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali Paride Gianmoena, egregio Vice Prefetto Vicario Massimo Di Donato,
egregio Questore Vicario Andrea Vitalone,
egregio delegato del Vescovo don Andrea Decarli,
egregio Rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian,
illustre storico Giorgio Mezzalira,
egregi consigliere e consiglieri della Provincia Autonoma di Trento,
egregie ed egregi parlamentari,
egregi Sindaci e Presidenti delle Comunità di Valle,
egregi Presidenti di tutte le associazioni di categoria e segretari delle rappresentanze sindacali,
illustri autorità civili e militari,
gentili ospiti,

Il 31 agosto dello scorso anno il nostro emiciclo consiliare ospitò una celebrazione particolarmente emozionante dei 50 anni di vita del Secondo Statuto di Autonomia. La professoressa Daria de Pretis, vicepresidente della Corte Costituzionale, ospite d’eccezione, riconobbe in quella carta del 1972 una straordinaria affermazione – così disse – dell’autonomia trentina e sudtirolese. In proiezione futura, de Pretis ci volle ricordare che la nostra specificità istituzionale “non può che essere destinata a vivere e rafforzarsi anche in dimensioni diverse da quella nazionale”.

Poco dopo esplicitava questo ragionamento citando l’Euregio come realtà concreta e prospettiva fondamentale. Il 31 agosto 2022 fu anche per me l’occasione migliore per formulare l’auspicio e l’invito a una ripresa del necessario percorso per ripensare in chiave europeista l’Autonomia sfruttando le prospettive che ci vengono offerte dalla collaborazione transfrontaliera tra i territori che un tempo componevano il cosiddetto Tirolo storico. Ebbene, nell’arco dei dodici mesi che sono seguiti ho cercato di argomentare e ripetere questo messaggio alla politica e alle istituzioni del nostro territorio. Un altro momento forte in questo senso è venuto dal Dreier Landtag che proprio il Consiglio provinciale di Trento ha organizzato a Riva del Garda lo scorso giugno.

In quella sede una mia mozione è stata approvata all’unanimità dall’assemblea congiunta dei tre territori di Trento, Bolzano e Innsbruck. Essa va letta – e spero che lo si faccia – come una sollecitazione ad alzare con decisione l’asticella della integrazione delle nostre politiche territoriali, studiando i passi necessari per addivenire – diciamo così – a un Euregio 2.0. La mia ipotesi di lavoro è quella di un nuovo patto fra Italia e Austria, benedetto dall’Unione europea, che consenta di passare dall’attuale G.E.C.T. (gruppo europeo di cooperazione territoriale) a un ente pubblico con poteri, finanza e competenze proprie in materie d’interesse comune. Questo ho detto il 14 giugno, rivolgendomi ai 106 membri del Dreier Landtag, perorando la causa di un percorso giuridico e politico certo molto complesso, ma anche necessario, credo, per far diventare maggiorenne la nostra euroregione che va da Kufstein a Borghetto.

L’Europa che ci serve – lo ribadisco – non è quella delle banche e delle direttive calate a freddo dall’alto. Non abbiamo certo bisogno, noi che teniamo a distanza il potere centrale di Roma, di un’altra capitale che detta e comanda da remoto. L’Unione Europea è un’istituzione bisognosa invece di crescere sotto il profilo della legittimità che deriva dal popolo, in questa direzione – questa è la mia tesi – può dare un contributo prezioso proprio lo sviluppo dell’euroregione.

I rappresentanti eletti dai popoli dei nostri tre vitali territori possono rafforzare la patria comune europea lavorando per rendere più sottili ed elastici i confini statali e più forti e autonome le relazioni interregionali. Il Dreier Landtag, attivo ormai da 32 anni, è stato uno strumento importante, perché ha saputo spingere il GECT Euregio ad essere sempre più operativo e concreto, con progetti di governo che oggi di fatto toccano tante materie di interesse comune e di tangibile effetto sulla cittadinanza. Nello spirito della Convenzione di Madrid, ora occorre fare passi avanti ulteriori, perché restare fermi agli attuali standard di cooperazione significa in realtà perdere dinamismo e nel tempo far perdere significato a queste nostre istituzioni transfrontaliere. Con la dovuta gradualità, con intelligenza e prudenza politica, penso possa arrivare allora il momento nella prossima legislatura provinciale per tentare l’avvio di un processo costituente.

Si chiami o meno Terzo Statuto, quel che conta è trovare un’intesa sull’asse Roma-Trento-Bolzano-Innsbruck-Vienna, per far evolvere l’Autonomia attraverso la sua dimensione euroregionale. Spero che la mia mozione di Riva del Garda, approvata anche dai tre esecutivi, si riveli un primo mattoncino per la costruzione nel tempo di una solida, efficiente, concreta regione europea, che serva davvero ad avvicinare l’Unione ai suoi cittadini.

Fondamentale sarà passare anzitutto per una fase di studio e di analisi tecnico-giuridica, servirà quindi il diretto coinvolgimento delle nostre Università, per garantirci analisi scientifiche solide. Sarà una lunga marcia, ma fondamentale è partire. Guardare l’orizzonte lontano, lo sa chi soffre di miopia, è sempre salutare e benefico.

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