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COMITATO INSIEME PER ANDREA PAPI * “GRANDI CARNIVORI – UN PROBLEMA PER IL FUTURO DELLA VITA SULLE ALPI”: « IL CONVEGNO A DIMARO FOLGARIDA (TN) IL 13/1 (14.00) »

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15.41 - lunedì 8 gennaio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Sabato 13 gennaio 2024 il Comitato Insieme per Andrea Papi organizza al teatro comunale di Dimaro Folgarida (TN) un convegno per approfondire, con importanti studiosi ed esperti nazionali, le questioni aperte legate alla presenza di orsi e lupi sul territorio delle valli alpine. Il programma completo è consultabile online su www.insiemeperandreapapi.it

Un mandato «ufficiale» grazie al quale poter interagire con le istituzioni locali, nazionali ed europee per chiedere – e ottenere – modifiche alla normativa vigente e l’attuazione di misure di difesa atte a garantire una pacifica e serena vita dell’uomo in montagna, nel rispetto dei diritti di uso dei territori così come garantiti per i beni di uso collettivo. È tra gli scopi del convegno «Grandi carnivori: un problema per il futuro della vita sulle Alpi» promosso dal Comitato Insieme per Andrea Papi nel pomeriggio di sabato 13 gennaio 2024 al teatro comunale di Dimaro Folgarida (TN), con inizio alle 14.

Il comitato, che riprende la propria attività dopo la pausa dovuta alla campagna elettorale di ottobre per l’elezione del Consiglio e del Presidente della Provincia autonoma di Trento, inizia il nuovo anno organizzando un incontro di approfondimento e riflessione su un tema che per mesi è rimasto al centro del dibattito pubblico a seguito della tragica morte del giovane Andrea Papi, ucciso il 5 aprile 2023 dall’orsa JJ4 mentre stava correndo nei boschi di Caldes, vicino a malga Grum. Un fatto drammatico per la Val di Sole e per l’intera provincia di Trento che con tutta la sua crudezza ha rappresentato uno spartiacque tra un prima e un dopo portando alla luce tutte le difficoltà e le criticità legate alla problematica convivenza tra uomo e orso. In memoria del giovane ora il comitato, che nei mesi scorsi ha girato in lungo e in largo il Trentino con serate di approfondimento e dibattito per sensibilizzare sul tema della gestione dei grandi carnivori, intende affrontare la questione in modo scientifico con l’aiuto di importanti professori universitari, ricercatori ed esperti di livello nazionale.

«Gli obiettivi che ci siamo dati con questo convegno sono molteplici – spiega il presidente del comitato Pierantonio Cristoforetti -. In primo luogo vogliamo tenere vivo il ricordo di Andrea Papi, ma al contempo ci preme dare un’informazione corretta su un problema che interessa la popolazione che vive in montagna e su tutto l’arco alpino. Il convegno ci aiuterà a raccogliere della documentazione di carattere scientifico rispetto ai diversi problemi che derivano dalla presenza fuori controllo di orsi e lupi nelle nostre valli e, in generale, ci permetterà di incontrare persone, organizzazioni e istituzioni che condividono il nostro stesso problema». Per l’occasione, il comitato ha infatti invitato i rappresentanti dei territori che vivono la presenza di grandi predatori e dei diversi comitati nati lungo l’arco alpino (in Valchiavenna, in Val d’Ossola, in Alto Adige, in Slovenia, in Francia…): è attesa, ad esempio, una nutrita delegazione proveniente dalla Conca dell’Alpago. «Come atto conclusivo del convegno – termina Cristoforetti – vogliamo anche arrivare alla definizione di un documento condiviso da sottoporre all’approvazione dell’assemblea in maniera da avere un mandato per poter dialogare con le istituzioni e chiedere delle modifiche alla normativa attuale e l’attivazione di tutte quelle misure necessarie che difendano e preservino la vita in montagna».

Il programma. Nutrito il parterre dei relatori che vedrà la partecipazione, dopo i saluti istituzionali, dell’onorevole parlamentare europeo e membro della PPE Herbert Dorfmann che porterà un aggiornamento rispetto alla situazione normativa e legislativa legata al tema a livello del Parlamento Europeo. Dopodiché il professore ordinario di Economia e Agraria dell’Università di Trento Geremia Gios approfondirà l’argomento «Gestire per conservare: a quali condizioni ci può essere sostenibilità nelle Alpi?». Ad Andrea Cavallero, agronomo, già professore all’Università di Torino ed ex professore ordinario di Alpicoltura, toccherà quindi approfondire il ruolo delle attività agricole e pastorali nella conservazione dell’ambiente, del paesaggio e della fruibilità delle Alpi. Lo zoologo dell’Università di Firenze Marco Masseti parlerà della gestione del patrimonio naturalistico italiano degli ultimi decenni. A chiudere la prima parte del convegno sarà il giornalista Giovanni Todaro con una relazione dal tema «Grandi predatori: disinformazione e propaganda».

Si riprende poi con Michele Corti, docente di Zootecnia di montagna all’Università degli Studi di Milano e presidente del coordinamento nazionale Terre nostre oltre che segretario insieme a Robi Ronza del Forum Terre Alte, che entrerà nel vivo del progetto di ripopolamento dell’orso in Trentino con un intervento dal titolo «Life Ursus: un azzardo dalle gravi conseguenze». I ricercatori del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro – Forestali dell’Università degli Studi di Padova Giulia Ranzani e Cristian Bolzonella porteranno esempi di gestione dell’orso in Europa mentre il senior advisor di Nomisma Gualtiero Tamburini focalizzerà il proprio intervento intorno agli aspetti socio economici del progetto Life Ursus. Chiuderà gli interventi la relazione «Demonizzazione dell’uomo e sacralizzazione dei grandi carnivori – Nuovi totem e nuovi tabù postmoderni» di Annibale Salsa, professore di Antropologia filosofica e antropologia culturale all’Università di Genova fino all’anno accademico 2007-2008 e presidente del Gruppo di lavoro “Popolazione e cultura” della Convenzione delle Alpi dal 2002 al 2006 oltre che presidente in carica del Comitato Scientifico Società Trentino School of Management e del Museo Etnografico Trentino di San Michele ed esperto di Cultura alpina in carica presso il Consiglio dell’Università della Valle d’Aosta.

L’atto conclusivo sarà la votazione da parte dell’assemblea di un documento finale che affidi un «mandato» al Comitato per il quale possa interloquire con le istituzioni sul tema della gestione dei grandi carnivori con particolare riferimento all’orso.

 

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