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CISL SCUOLA – TRENTINO * DDL BISESTI: « IL DISEGNO DI LEGGE CREA UNO SPARTIACQUE TRA CHI HA DECISO DI FARE L’INSEGNANTE E CHI MIRA ALLA CARRIERA »

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17.43 - mercoledì 5 aprile 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Nel pomeriggio Cisl Scuola ha riunito i propri delegati, docenti della scuola a carattere statale per un primo confronto sul DDL “Misure per il miglioramento organizzativo delle istituzioni scolastiche, il potenziamento dei risultati di apprendimento degli studenti e l’istituzione di percorsi di sviluppo e crescita della professionalità dei docenti e connesse modificazioni della legge provinciale 7 agosto 2006 n. 5 (legge provinciale sulla scuola 2006)”.

Il Disegno di legge prevede un percorso molto complesso che sul documento licenziato dalla Giunta si fatica a seguire. Mancano logica e conoscenza della realtà scolastica nella quale i futuri docenti in carriera, diciamo futuri poiché il percorso prevede nove anni di tornate concorsuali, oggi, stanno ancora insegnando come precari; al contrario coloro i quali si stanno invece avvicinando alla pensione saranno sicuramente esclusi poiché nel 2032, anno in cui il percorso sarà a regime, forse e per fortuna avranno molto più tempo libero a disposizione.
All’Assessore non è venuto in mente di promuovere chi nella scuola si è già formato in anni di insegnamento e tramite corsi di aggiornamento, forse qualche Docente Esperto lo abbiamo già.

Il Disegno legge non mostra alcuna considerazione per chi ha deciso di entrare nella scuola per amore verso l’insegnamento, infatti, per coloro non si prevede nulla a riguardo, saranno invece progressivamente prosciugati i fondi della Valorizzazione del Merito e impiegati a copertura di parte dei costi previsti dal percorso sulla carriera, di conseguenza al docente “ordinario” non spetterà nessun incentivo.
Il Disegno di legge è privo di “gambe” infatti per la messa a terra la Giunta, anzi le Giunte delle prossime due legislature, dovranno lavorare alacremente per approntare tutti i regolamenti previsti nelle varie fasi dal 2024 fino al 2032, anno in cui dovremmo assistere alla nascita del Docente Ricercatore.

Il Disegno di legge sorvola sull’anno 2023, prevedendo una fase transitoria che è tutta da svelare: curriculum del docente obbligatorio, concorsi interni negli istituti, preselezione, sono però argomenti che non promettono nulla di buono, soprattutto andranno a smontare quei valori di oggettività e trasparenza tanto sbandierati dalla Sovrintendente Scolastica e dall’Assessore all’Istruzione.
Restando in tema di concorsi per i docenti della scuola a carattere statale, il Dipartimento Istruzione fatica a istruire concorsi per la stabilizzazione dei precari poiché si trova in una mancanza cronica di personale, quindi come può la Giunta pensare di monopolizzare per nove anni le risorse interne al Dipartimento, per l’istruzione dei concorsi riguardanti la carriera?
Abbiamo poi esaminato l’incentivo economico che dovrebbe ricevere il Docente Esperto, veramente irrisorio rispetto al lavoro aggiuntivo che si andrà a sommare alle ore di insegnamento: la quantificazione di tutto ciò al momento non è definita. Il Docente Ricercatore poi dovrà eseguire altri compiti aggiuntivi oltre all’insegnamento e alle mansioni da Docente Esperto: un sistema di matrioske.

I docenti che decideranno di intraprendere questo nuovo percorso di carriera devono essere consapevoli che non avranno riferimenti certi, solo il miraggio del guadagno. Questo Ddl crea uno spartiacque fra chi ha deciso di fare l’insegnante e chi mira alla carriera, purtroppo a sfavore del primo tipo, eppure tutto avviene all’interno della scuola.
Al Sindacato, il Ddl affida il compito di “adeguare il CCPL vigente” al percorso secondo le direttive che saranno inviate all’Apran. Cisl Scuola nei due inutili incontri avvenuti con la Delegazione della Provincia ha ribadito la necessità di intervenire sull’intero contratto, quindi, di aprire le trattative anche sulla parte economica del triennio 2022/2024 adeguando le retribuzioni che hanno progressivamente perso il loro potere di acquisto. Abbiamo inoltre ricordato che nella scuola esistono già molti docenti che si dedicano a compiti di coordinamento, tutoraggio, collaborazione ecc., si sarebbe perciò potuto intervenire sull’esistente, migliorando la normativa di riferimento e adeguando gli incentivi previsti nel Fuis.

 

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Le delegate e i delegati ( docenti della scuola a carattere statale) Cisl Scuola Trentino.

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