(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Il Centro Santa Chiara affitta gli spazi anche a privati che sono responsabili delle proprie proposte. Tuttavia l’Ente non si è mai sottratto, né si sottrarrà, alla sua funzione di “controllo” e di orientamento. Un “controllo” che è tecnico e amministrativo ma nello stesso tempo risponde anche al codice etico e di responsabilità che è dovuto ad un corretto rapporto con il pubblico, le istituzioni, le comunità.
In questo senso la vicenda che sta suscitando polemiche – la serata di martedì 31 al teatro Sanbàpolis – è stata affrontata dal Centro Santa Chiara nelle settimane scorse con la sensibilità e l’attenzione che devono ispirare tutte le iniziative che vedono l’Ente coinvolto.
L’affitto del teatro Sanbapolis era stato richiesto ed accordato agli inizi del mese alla società DolceVita Eventi che all’epoca non aveva specificato il dettaglio dell’iniziativa e il cast dei partecipanti alla festa musicale per Halloween.
Proprio in nome della necessità di attenzione e controllo non appena il Centro ha saputo – più avanti – che tra i partecipanti all’evento ci sarebbe stato anche Niky Savage ed essendo a conoscenza dei problemi legati al suo messaggio musicale, ci si è premurati di chiedere agli organizzatori una serie di precise garanzie a tutela. Gli organizzatori si sono impegnati a rispondere positivamente alle nostre sollecitazioni nell’interlocuzione con artista, manager e casa discografica.
Si confida dunque nella serietà e nella sensibilità dei privati che hanno organizzato la serata sulla quale ci sarà comunque la necessaria vigilanza. “Voglio rimarcare la mia più totale distanza dai contenuti di iniziative come questa, e voglio porgere la mia solidarietà a tutte le donne che sono vittime di violenza, non solo verbale – dichiara la Vice Presidente del Centro Santa Chiara, Sandra Matuella. Ritengo inoltre doveroso promuovere, di concerto con le Istituzioni e le associazioni un costante confronto su questi temi e su un fenomeno musicale ampio e coinvolgente per l’universo giovanile ma anche foriero di pericolose contraddizioni in alcuni suoi protagonisti. Il Centro lo farà all’interno della comunità trentina a partire da quelle fasce adolescenziali che sono le più esposte ad eventuali messaggi di regresso sociale e civile in antitesi con la nostra missione culturale.”