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CASA AUTONOMIA.EU * ELEZIONI: « 5 DOMANDE PER LO SFUGGENTE GOVERNATORE USCENTE, IL CONFRONTO LO TEME E LO RIFUGGE »

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08.40 - venerdì 20 ottobre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Cinque domande per lo sfuggente Governatore uscente, a cui non risponderà mai, perché il dibattito, il confronto lui lo teme e lo rifugge.

 

Università. Dopo aver addossato un carico da 90 all’Università di Trento – una scuola di medicina a regime, in genere, raddoppia il costo di una Università – è ragionevole non rispondere al Rettore quando chiede lumi sulla volontà di mantenere fede al principio di Delega sull’Università assegnato alla Provincia? E pertanto farsi carico, in un bilancio multimiliardario dei costi, di un centro di eccellenza e motore di sviluppo del Trentino, di qualche milione di euro, più o meno come un concerto di Vasco Rossi? Davvero l’Università, il suo ruolo nel percorso di crescita passato e futuro del Trentino non è materia elettorale?

 

Turismo. Il Trentino è una terra dall’ambiente ricco, frutto di una secolare convivenza tra uomo e natura, con i suoi errori e positive trasformazioni. Il tema della vivibilità della montagna non è mai stato gestito sul serio dalla Giunta, che ha lasciato troppi problemi abbandonati a sè stessi. Come potrebbe pensare di affrontare la prossima legislatura? Disegnando per il Trentino un futuro da Disneyland, o un mondo reale in cui la convivenza tra la natura e l’uomo con le sue esigenze di vita in montagna sia un valore e non una difficoltà?

 

Sanità. Cinque anni trascorsi a progettare ospedali e loro sedi. Il risultato? Nessun nuovo ospedale e nessun reale piano operativo. Il resto della sanità con professionisti in fuga e pazienti ormai rassegnati ad abbandonare il pubblico per il privato. Era questa l’idea di Prima i Trentini?

Migranti. Una società, il suo stato di salute e la sua capacità di sviluppo, si misura anche dalla capacità di prendersi cura dei più deboli e farne risorsa. La prima azione post elezione che intraprese il Presidente uscente? La chiusura del centro Ci Informi, in totale contrapposizione con questa logica. Niente assistenza ai migranti e niente più assistenza alle famiglie che su Ci informi contavano per la rete di supporto nella gestione delle fragilità familiari. Un’operazione boomerang presto rimangiata, ma da allora nessuna politica di integrazione, nessun pensiero positivo di sostegno, pur nel piccolo della nostra comunità, di una transizione economico sociale epocale. Il Trentino Autonomo, innovatore, con tradizione cooperativa e cristiano sociale, può davvero chiudersi la porta alle spalle e non essere protagonista, fare la sua parte?

 

Visione. Il Presidente uscente si dice, con orgoglio, uomo di azione e non di Visione. Davvero si può governare una nave nei marosi della tempesta, senza avere una rotta tracciata, senza una capacità di visione? Basta un timoniere? Ma allora la domanda è: chi dà la rotta al timoniere? Le risposte possibili sono solo due: o il timoniere non ha rotta e va dove lo porta il vento, condannandosi a sbattere prima o poi, oppure il timoniere ha ordini e direttive che vengono da fuori, alla faccia della nostra autonomia.

 

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Paola Demagri
Michele Dallapiccola
Movimento Casa Autonomia.eu

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