(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Gli agricoltori e gli allevatori denunciano decine di aggressioni e predazioni da parte di lupi ed orsi in Trentino. Ma un dato li smentisce categoricamente ed è quello degli indennizzi che si sono fermati a quota 145.679 euro del 2022 rispetto ai 337.587 euro del 2021 (dati PAT) con un calo complessivo di quasi il 60% rispetto all’anno precedente. E quindi i casi sono due o nel 2021 i rimborsi sono stati gonfiati oppure l’evidente calo di richieste di indennizzo corrisponde ad un evidentissima riduzione di predazioni e quindi tutto questo allarme è ingiustificato ed ingiustificate sono le campagne di demonizzazione contro lupi ed orsi messe in piedi in questi mesi sia dalle due province del Trentino – Alto Adige (Tirolo Italiano).
A volerci vedere chiaro in questa situazione sono gli animalisti dell’Associsione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che annunciano su questa vicenda un esposto alla magistratura ordinaria :” I numeri ci dicono che gli indennizzi per le predazioni dei grandi carnivori sono calati di quasi il 60% in un anno e sono numeri inconfutabili perché di fonte della provincia di Trento e contenuti nel rapporto sui grandi carnivori e la cosa ci lascia diversi dubbi- scrivono gli animalisti di AIDAA- noi ovviamente non accusiamo nessuno direttamente ma ci limitiamo a mettere in evidenza il contrasto tra la propaganda che parla di danni incalcolabili provocati da orsi e lupi ed i numeri reali che parlano di una diminuzione di predazioni e indennizzi, e e cose sono due o i lupi e gli orsi sono diventati buoni e quindi non si capiscono queste campagne di aggressione contro questi animali che guarda caso avvengono in concomitanza con l’erogazione dei fondi PNRR per le opere pubbliche e quelli delle olimpiadi invernali di Cortina che porteranno oltre un miliardo e mezzo di euro in quelle due province, oppure qualcosa non quadra nella gestione di fondi.
Noi abbiamo dei dubbi – concludono gli animalisti di AIDAA- dubbi che non significano accuse verso chicchessia, ma abbiamo deciso di mettere lo stesso nero su bianco i dubbi e di mandarli a chi di dovere per chiedere controlli incrociati”.