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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * REGOLAMENTO CONSIGLIO PAT: « FUGATTI SOSTITUISCE KASWALDER, NESSUN RISPETTO E TUTELA PER LE REGOLE? »

Scritto da
16.06 - martedì 4 aprile 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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NESSUN RISPETTO DELLE REGOLE.

Fugatti si sostituisce a Kaswalder e Zeni del PD denuncia una situazione incredibile.

Con una estemporanea ed autoritaria interpretazione delle norme e delle regole, il Presidente della Provincia ha deciso di avocarsi anche le funzioni di Presidente del Consiglio provinciale. Infatti, ha stabilito autonomamente che le sue riflessioni rese in forma orale in Aula valgono come risposta alle interrogazioni a risposta scritta presentate da molti Consiglieri attorno al tema del nuovo ospedale provinciale ed a dispetto di quanto previsto in proposito dal Regolamentano interno del Consiglio provinciale.
Il tutto nel complice silenzio del Presidente del Consiglio provinciale, sempre più prono davanti alla maggioranza e sempre meno garante dei diritti dei Consiglieri di minoranza. Una situazione incredibile e mai vista prima nella storia dell’autonomia, rispetto alla quale il Consigliere del PD Luca Zeni ha depositato l’interrogazione che si allega.

 

 

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Interrogazione n. NESSUN RISPETTO E TUTELA PER LE REGOLE

Con una curiosa ed originale interpretazione delle norme, il Presidente della Provincia, con il complice silenzio del Presidente del Consiglio provinciale, ha introdotto una enorme forzatura del Regolamento interno dell’assemblea legislativa, decidendo “motu proprio” che alcune sue risposte fornite, in forma orale, durante i dibattiti conseguenti alle richieste di comunicazione n. 40 e n. 48 ed afferenti la realizzazione del nuovo ospedale trentino, debbano intendersi anche quali risposte alle interrogazioni a risposta scritta n.729/XVI, 2656/XVI, 2743/XVI, 3505/XVI, 3532/XVI, 3624/XVI, 3629/XVI e 3695/XVI.

Al di là dell’inconsistenza giuridica di tale scelta, posto che il Regolamento interno del Consiglio provinciale prevede espressamente che “il Consigliere può dichiarare che intende ricevere risposta scritta: In tal caso la Giunta è tenuta a rispondere entro trenta giorni….” (comma 3, art. 151, Sezione I, Capo III), ciò che colpisce è la disinvoltura con la quale il Presidente della Provincia si prende gioco delle regole e l’altrettanta arrendevolezza del Presidente del Consiglio che, anziché stigmatizzare un comportamento istituzionale contrario alla norma, addirittura lo avvalla di fatto trasmettendo tale nota a tutti i Consiglieri e quindi attribuendo alla stessa la qualità di risposta alle interrogazioni sopra richiamate.

Questo è il metodo più diretto, non solo per affermare la visione autoritaria della Giunta provinciale, ma soprattutto per minare la credibilità delle istitu-zioni dell’autonomia speciale. Se infatti il Presidente della Provincia è il primo a soprassedere alle regole che sovraintendono la politica e la sua gestione, ciò mina alla base l’istituto stesso della democrazia parlamentare e, nel man-care di ogni minimo rispetto per l’esercizio del dovere di controllo da parte delle opposizioni, ne offende il ruolo e la funzione.

Spiace dover constatare inoltre come il garante dell’ Aula e dei diritti di tutti i Consiglieri, ovvero il Presidente del Consiglio provinciale, pieghi una volta di più il potere legislativo ad una sudditanza ossequiosa del potere esecutivo, secondo un modello non nuovo e che vede l’assemblea parlamentare come un inutile perdita di tempo rispetto all’urgenza del “fare” comunque ed a qualunque costo che pare ormai dominare il presente di questa terra.

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente del Consiglio provinciale per sapere:

– se, dove, quando ed in che modo è stata introdotta nel Regolamento interno del Consiglio provinciale la possibilità di rispondere oralmente e nell’ambito del dibattito consiliare ad interrogazioni espressamente richieste di risposta scritta;

– quale interpretazione autentica lo stesso fornisce del disposto del comma 3 dell’art. 151 – Sezione I – Capo III (pag. 86) del Regolamento interno e quindi com’è da intendersi lo stesso, alla luce di quanto comunicato dal Presidente della Provincia;

– se e come ritenga di dover tutelare l’ Aula ed i diritti dei Consiglieri di minoranza, davanti all’evidente sopruso esercitato dal Presidente della Provincia, segnalando a quest’ultimo l’incongruità della sua decisione;

– quale importanza la Presidenza del Consiglio annette al Regolamento interno ed alle sue disposizioni e se la violazione delle stesse è da intendersi come costume accettato da questa Presidenza.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

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avv. Luca Zeni

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