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RIVA DEL GARDA FIERECONGRESSI (TN) * ASSOLOMBARDA: « SOSTENIBILITÀ ED INNOVAZIONE, VALORI CHE GENERANO RICADUTE ECONOMICHE »

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14.11 - giovedì 1 febbraio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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REbuild in Tour Assolombarda: la sostenibilità e l’innovazione sono valori che, se ben utilizzati, generano ricadute anche economiche. Non bisogna temerli, ma sfruttarli. Scegliere l’innovazione e la sostenibilità in edilizia non pregiudica la possibilità che gli investimenti abbiano una giusta remunerazione. Al contrario, dare vita a operazioni che ottengono consenso e apprezzamento da parte delle comunità per l’attenzione posta all’impatto ambientale, per i limitati consumi energetici o le basse emissioni, genera risultati positivi anche sul fronte squisitamente economico. Al tempo stesso, non bisogna avere paura della tecnologia, ma usarla bene e in modo sistemico a favore di un cambiamento verso una maggiore qualità.

Parola di Emanuela Curtoni, Direttore Area Territorio e Ambiente di Assolombarda, l’associazione che da sempre sostiene e crede nel messaggio di REbuild e che lo scorso 17 gennaio ha ospitato presso la propria sede la tappa milanese del tour promozionale in vista della decima edizione dell’evento in programma a Riva del Garda il prossimo 14 e 15 maggio.

Essere ambassador di REbuild, sposandone il tema dell’edizione 2024 “Values Drive Value”, significa per Assolombarda condividere il concetto valoriale di come la sostenibilità, l’attenzione al consumo energetico, la salubrità della casa siano oggi i nuovi valori in campo per un’edilizia di qualità e che genera valore, non solo sociale e ambientale, ma anche economico.

Già nel 2019, insieme a Ezio Micelli, presidente del comitato scientifico di REbuild, e professore presso l’Università IUAV di Venezia, l’associazione aveva avviato un percorso tutto incentrato sulla rigenerazione urbana. Guardando in particolare alla città di Milano, Assolombarda aveva avviato un lavoro di osservazione per capire come fosse possibile riqualificare il patrimonio immobiliare presente nel territorio, decarbonizzare la città, rinnovare il settore delle costruzioni. Quei temi nonostante il Covid, le difficoltà degli anni successivi con l’inflazione e il rallentamento dei mutui, la crisi energetica e uno scenario internazionale molto deteriorato, non hanno perso di attualità. Anzi sono diventati oggi ancora più urgenti.

«È arrivato il momento di costruire una filiera fatta di innovazione e nuove tecnologie che metta al centro il progettista, lavori per una interconnessione di tutti gli attori e sappia usare l’innovazione tecnologica come straordinario acceleratore», questo il messaggio che da Milano è stato ribadito. In un contesto come quello del capoluogo meneghino dove bisogna puntare al rinnovamento del costruito, coniugato con l’attenzione all’impatto ambientale, «il ruolo dei progettisti – ribadisce Emanuela Curtoni – è nodale e di grande responsabilità. Anche perché l’innovazione non è solo di prodotto, ma è di processo. È racchiusa nella catena delle forniture ed è qui che genera valore. Per questo, serve una filiera di soggetti nuovi capaci di abbracciare tutti insieme la possibilità di un nuovo tipo di rinnovamento urbano».

L’approccio dell’intera filiera del mondo delle costruzioni deve cambiare. Andrea Ciaramella, professore associato del Politecnico di Milano e co-fondatore dell’Italian Proptech Network , anche lui ospite di REbuild in tour, ha messo in luce come il massiccio innesto di tecnologie digitali in tutta la filiera immobiliare, soprattutto per l’assistenza al progetto o nella gestione degli immobili, stia di fatto ponendo in gioco nuove modalità di azione che non possono non essere considerate con attenzione e sfruttate. Al momento, da una rilevazione empirica, emerge che le realtà di questo settore relativamente giovane sono più di 300 , ma in costante crescita e tutte portatrici di sana innovazione per un comparto tradizionalmente refrattario al digitale. «Le due tecnologie più applicate – ha spiegato Ciaramella – sono primariamente l’AI e il machine learning, soprattutto per il tema della manutenzione predittiva. Ma già oggi abbiamo la possibilità di tradurre un’infinità di dati in informazioni utili per guidare gli interventi di riqualificazione e per la realizzazione e gestione di nuovi progetti».

Il tema di come l’innovazione possa fare presa ed essere accettato dall’industria delle costruzioni, emerso sia con Emanuela Curtoni sia con Andrea Ciaramella, è per REbuild una vera “battaglia culturale” fin dalla prima edizione ed un leit motiv del messaggio su cui Ezio Micelli si spende con più decisione. La platea dei diversi operatori del comparto presenti ad Assolombarda è stata l’occasione per ribadire come «il settore nel suo insieme soffra di una grave difficoltà sistemica davanti all’innovazione e come anche gli imprenditori più bravi appaiono spesso poco capaci di inserirsi in una rete generativa di valore e disorientati davanti a certi sviluppi tecnologici. Ma se fare innovazione appare difficile se si è soli, diventa invece una sfida che si affronta quando si accetta di condividerla tutti insieme. Questa è la sfida di REbuild».

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