News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA

RENZO DORI (CONSULTA SALUTE PAT) * GUARDIE MEDICHE: « SICUREZZA, IL PROBLEMA VA AFFRONTATO IN MODO SISTEMATICO E PIÙ AMPIO »

Scritto da
17.34 - lunedì 25 marzo 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

///

Guardie mediche garantire la sicurezza e non solo. I recenti fatti di tentata violenza nei confronti di personale sanitario del pronto soccorso e delle guardie mediche periferiche hanno posto un urgente necessità di valutare soluzioni atte a garantire a tutto il personale sanitario operante in questi contesti elementi di maggior sicurezza. Da qui nasce la recente proposta dell’assessore provinciale alla salute di spostare le guardie mediche all’interno dei pronto soccorso dei vari ospedali provinciali. Tale ipotesi è stata valutata positivamente sia dall’ordine dei medici che dalla Consulta provinciale per la salute con alcune necessarie precisazioni. Attualmente ci sono 20 sedi di guardie mediche sparse sul territorio trentino e quindi in numero decisamente superiore rispetto agli ospedali con pronto soccorso che sono sette (Trento, Rovereto, Cavalese Arco, Tione, Cles e borgo Valsugana).

Quindi al fine di garantire una pari distribuzione del servizio di continuità assistenziale, l’ipotesi proposta, è quella di valutare l’inserimento di una parte di questi presidi dentro alcune RSA che hanno una molteplice presenza territoriale e periferica (oltre 47 sedi). La cosa sarebbe realizzabile con poco in quanto le RSA sono già tenute a garantire la presenza di un infermiere 24 ore su 24 e quindi si tratta di concordare con la APSS l’utilizzo al loro interno di uno spazio adeguato. Non possiamo dimenticare inoltre che troppo spesso il personale sanitario è sottoposto a stress lavorativo a causa di una carenza organica ormai endemica e che le guardie mediche, specialmente nelle sedi periferiche, si trovano ad operare da soli in ambienti ristretti con limitati spazi per le sale di attesa. Inoltre i pazienti spesso presentano delle patologie di natura psico-neurologica o di dipendenza da alcol o sostanze e quindi con scarsa propensione all’attesa dell’intervento di cura. Ai problemi di natura sanitaria infatti si aggiungono quelli di natura sociale e di fragilità.

Con tale consapevolezza il problema della sicurezza oltre che richiedere presidi in luoghi dove possono operare più figure sanitarie e quindi far scattare in caso di emergenza l’aiuto di colleghi e se necessario delle forze dell’ordine, va affrontato in modo sistematico e più ampio. Da troppo tempo si opera tamponando emergenze che si manifestano di volta in volta e non si affronta con la dovuta visione più generale il tema della salute che va garantita ai cittadini. Dobbiamo riportare la medicina, l’intervento di cura e presa in carico della persona in modo continuativo e in una prospettiva di medicina di prossimità.

Dobbiamo scegliere in modo netto la strada della prevenzione e della medicina predittiva in modo da consentire un intervento prima che si manifestino situazione di acuzie. Dobbiamo operare con coerenza per costruire un modello di sanità territoriale che sappia rispondere in modo adeguato ai bisogni di salute della popolazione. In questo senso risulta del tutto contraddittoria la proposta di passare da 20 guardie mediche presenti sul territorio trentino a sette posizionate nei soli pronto soccorsi degli ospedali, così facendo impoveriamo e rendiamo ulteriormente “marginali” determinate realtà periferiche che si vedranno tolto anche un servizio di continuità assistenziale.

*
Renzo Dori
Presidente Consulta provinciale per la salute

Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.