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QUESTURA DI BOLZANO *: «MINACCIA E PERSEGUITA L’EX COMPAGNA, BRACCIALETTO ELETTRONICO PER 46ENNE STALKER MERANESE»

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09.58 - venerdì 6 settembre 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Ancora l’ennesimo caso di maltrattamenti, atti persecutori ed aggressioni che ha come vittime le fasce deboli della nostra Comunità, in particolare donne e persone anziane. Nella mattinata di ieri, gli Agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Merano hanno dato esecuzione alla Misura Cautelare del Divieto di Avvicinamento e di Contatto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Bolzano su proposta della Procura della Repubblica nei confronti di un 45enne meranese, sottoposto a procedimento penale per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna.

Il provvedimento è scaturito al termine di un’articolata attività di indagine ad opera degli investigatori del Commissariato, che ha avuto origine dalla denuncia per atti persecutori sporta dalla vittima nei confronti dell’ex.
L’indagato, infatti, già allontanato dalla casa familiare anni fa per maltrattamenti, da tempo ha ripreso ad importunare, minacciare e perseguitare la donna, non accentando che la parte offesa avesse posto fine alla loro relazione sentimentale.

La circostanza poi che la vittima avesse intrapreso una nuova relazione sentimentale è stata recepita dal persecutore come una vera e propria provocazione, che lo ha determinato ad assumere atteggiamenti ancor più aggressivi, comprensivi dell’invio, per tramite dello smartphone, di una infinità di messaggi minatori, tanto da ingenerare nella donna uno stato di ansia e paura, che l’hanno costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, limitandone la libertà di comportamento e di intraprendere relazioni sociali. Tutto ciò, come si è detto, ha portato alla emissione nei confronti dell’indagato della Misura Cautelare coercitiva del Divieto di Avvicinamento e Contatto, con l’applicazione del “braccialetto elettronico” a garanzia del fatto che costui non si avvicini alla vittima a meno di 500 metri.

In considerazione della gravità e della persistenza dei comportamenti posti in essere dall’indagato, il Questore della Provincia di Bolzano Paolo Sartori, dopo aver attivato al riguardo la Divisione Anticrimine della Questura, ha disposto l’avvio della procedura finalizzata alla emissione nei confronti dell’uomo – il quale, peraltro, annovera a proprio carico svariati precedenti penali e/o di Polizia per reati di vario genere, ed è stato già denunciato alla Autorità Giudiziaria, nelle scorse settimane, per Vilipendio alle Istituzioni, in quanto, da vero “leone da tastiera”, aveva “postato” sui social networks insulti e commenti offensivi e denigratori dell’operato delle Forze dell’Ordine” – la Misura di Prevenzione Personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.

“Sono sempre più i casi in cui le Forze di Polizia sono chiamate ad intervenire per far fronte a situazioni connotate da ossessivi atti persecutori, spesso sfociate in comportamenti aggressivi e violenti, che rappresentano in sé, tra l’altro, preoccupanti esternazioni di problematiche di carattere culturale – ha evidenziato il Questore Sartori –. Anche la dinamica di quest’ultimo episodio di violenza e prevaricazioni rafforza ancor più l’idea di come le situazioni di criticità che affliggono la nostra società debbano necessariamente essere affrontate facendo rete tra Istituzioni, Enti locali, Centri antiviolenza ed Associazioni di volontariato. La Polizia di Stato è da sempre in prima linea, anche con Progetti specifici, nell’indicare percorsi di presa di coscienza e di consapevolezza del disvalore di quanto commesso, con l’obiettivo, altresì, di aiutare le vittime a difendersi, a chiedere aiuto ed a denunciare le violenze subite”.

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