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PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA (TN) * CONSERVAZIONE NATURA: « CONFERENZA FAUNA, AL MUSE SI È PARLATO DELLA FIGURA DI GUIDO TOSI »

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18.52 - sabato 28 ottobre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Oggi il primo appuntamento di un ciclo di tre conferenze del Parco. Conservazione della natura: al Muse si è parlato della figura di Guido Tosi. Oggi il primo appuntamento di un ciclo di tre conferenze del Parco. Conservazione della natura: al Muse si è parlato della figura di Guido Tosi.  Sala conferenze del Muse al gran completo oggi pomeriggio per l’appuntamento del Parco Naturale Adamello Brenta dedicato al tema della conservazione della fauna selvatica nel ricordo di Guido Tosi.

L’evento, a cui hanno partecipato anche numerosi addetti ai lavori, è il primo di un ciclo di tre conferenze che il Parco ha organizzato per restituire attualità all’importante operato di altrettante figure significative di studiosi attivi in particolare nel campo della conservazione faunistica, il cui lascito è stato significativo anche per il Trentino: oltre a Guido Tosi (Busto Arsizio, 1949 – Formazza, 2011), anche Franco Perco (Trieste, 1939 – Trieste, 2022) e Renzo Videsott (Trento, 1904 – Torino, 1974).

I lavori si sono aperti con i saluti di Ettore Zanon, coordinatore dell’Accademia Foreste e Fauna del Trentino, e del presidente del Parco Walter Ferrazza. A seguire le relazioni di Silvano Toso, Luca Pedrotti e Valeria Galanti, che hanno esaminato, da vari punti di vista, il lavoro pionieristico compiuto da Tosi, che è stato zoologo, Conservatore del Museo Zoologico dell’Università di Milano, docente all’Università dell’Insubria, sempre rispettoso della fauna selvatica e particolarmente attento alla sua gestione. E’ stato fra l’altro coordinatore del progetto di reintroduzione dello stambecco sulle Alpi lombarde e poi fra gli artefici della reintroduzione di questa specie nel territorio del Parco Naturale Adamello Brenta, in particolare nel Massiccio dell’Adamello e in Val di Genova.

“Con questo ciclo di incontri – sottolinea il presidente Ferrazza – diamo continuità al nostro impegno scientifico e divulgativo nel campo della biologia della conservazione. Partiamo da alcune figure estremamente significative per il Trentino, ma non solo, che hanno tracciano delle strade che dovremmo continuare a percorrere anche oggi al fine proprio di investire sulla gestione nel rapporto fra uomo, territorio e fauna selvatica. A giudicare anche dall’esito di questa prima giornata il bisogno di confrontarsi su questi temi è molto sentito, e questo ci fa ovviamente piacere. Oltretutto parlare di stambecco per il nostro Parco è importante non solo per ricapitolare quanto di buono è stato fatto in passato ma per guardare al futuro, in particolare all’ipotesi di reintroduzione di questa specie anche nel massiccio del Brenta, su cui stiamo ragionando”.

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