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PAB * ISPRA – RIFIUTI URBANI 2022: « RACCOLTA DIFFERENZIATA, COSTO MEDIO PRO CAPITE A TRENTO 172,3 EURO L’ANNO, A BOLZANO 142,5 » (PDF)

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13.55 - giovedì 14 marzo 2024

Rapporto ISPRA sui rifiuti urbani 2023: Alto Adige ai vertici. L’ISPRA ha pubblicato i dati 2022 sulla produzione e il trattamento dei rifiuti urbani. L’Alto Adige è tra i leader nazionali nel riciclo: il 70% dei rifiuti urbani viene differenziato e riciclato. Solo pochi decenni fa, tutto ciò che era rotto o non più utilizzabile veniva smaltito nelle varie discariche della provincia. Oggi, circa il 70% dei rifiuti urbani in provincia di Bolzano viene raccolto separatamente e riciclato. Ciò significa che l’Alto Adige ha raggiunto l’obiettivo fissato dall’Unione Europea. Questo prevede che il 55% dei rifiuti urbani venga riciclato entro il 2025 e il 65% entro il 2035.

 

“Questi dati mostrano chiaramente i risultati raggiunti dall’Alto Adige negli ultimi 30 anni”, afferma Peter Brunner, assessore provinciale alla Tutela dell’ambiente. “Il successo è dovuto all’impegno della Provincia, dei Comuni e anche alle decisioni politiche degli ultimi anni”. In Alto Adige la raccolta differenziata, i centri di riciclaggio e la tariffazione puntuale dei rifiuti sono stati introdotti prima che in altre regioni. “Tuttavia, questa posizione di leadership non sarebbe possibile senza i cittadini, che sono riciclatori esemplari”, aggiunge Brunner.
La gestione dei rifiuti in Alto Adige si è trasformata dalla gestione incontrollata delle discariche, ancora diffusa alla fine degli anni ’70, in un efficiente sistema integrato. “I capisaldi dell’attuale sistema sono evitare, riutilizzare, riciclare, trasformare in energia e solo come ultima opzione lo smaltimento in discarica dei rifiuti”, afferma Brunner.

 

Una rete provinciale ampliata di centri di riciclaggio controllati

Il primo centro di riciclaggio per la raccolta differenziata di carta, cartone, plastica, vetro ecc. è stato creato a Terlano nel 1991/92. Oggi sono 88 i centri di riciclaggio attivi a livello nazionale. Oggi sono attivi 88 centri di riciclaggio a livello provinciale. Ogni zona della provincia è servita, ciò consente un elevato livello di raccolta differenziata sia in termini di quantità che di qualità delle frazioni separate. “Gli ultimi dati relativi al 2023 mostrano che delle 264.500 tonnellate di rifiuti urbani, solo circa 4.000 tonnellate saranno esportate in impianti esterni alla Provincia”, spiega Flavio Ruffini, direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la protezione del clima. Si tratta di rifiuti organici che le singole Comunità comprensoriali trasportano al di fuori del territorio provinciale sulla base di obblighi contrattuali esistenti per il trattamento. Una volta scaduti i contratti, questi rifiuti saranno trattati nell’Impianto di fermentazione di Lana. L’ampliamento di questo impianto è stato completato nel 2021. Ciò significa che i cicli per le frazioni più sensibili, ossia i rifiuti residui e i rifiuti organici, potranno essere chiusi all’interno della provincia nel prossimo futuro.

 

La tariffa rifiuti come incentivo alla raccolta differenziata

Il rapporto ISPRA mostra come la tariffa rifiuti incentivi anche la gestione sostenibile dei rifiuti e, in particolare, la raccolta differenziata. “L’Alto Adige è stato un pioniere anche in questo campo. La tariffa rifiuti basata sulla quantità è nata a Plaus, Tires e Campo Tures ed è stata gradualmente estesa a tutta la provincia a partire dal 1995”, sottolinea Giulio Angelucci, direttore dell’Ufficio Gestione rifiuti dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la protezione del clima. “All’epoca, Comuni come Plaus e poi Merano sono stati dei visionari perché hanno introdotto per la prima volta il principio “chi inquina paga”. Anche se questo sistema presenta alcuni punti deboli, cambia il modo in cui i cittadini si identificano con i rifiuti, incoraggia la responsabilità personale e porta a una raccolta dei rifiuti più sostenibile, come descritto anche nel rapporto ISPRA”.

Tuttavia, Giulio Angelucci non si lascia abbagliare da questo sviluppo. “Dobbiamo continuare a impegnarci e a migliorare. Nel prossimo futuro, l’ISPRA adatterà la sua metodologia di raccolta dati e raccoglierà nuovi parametri sulla purezza delle frazioni raccolte, oltre ai dati sulle quantità. Solo la combinazione dei due valori ci permette di fare affermazioni sulla possibilità di riciclare efficacemente le frazioni raccolte separatamente”.
Tuttavia, gli investimenti effettuati dalla Provincia e dai Comuni sono una buona base per garantire che il riciclaggio possa continuare ad alti livelli in futuro, non solo in termini di quantità ma anche di qualità. Inoltre, hanno un effetto positivo sui costi sostenuti: secondo l’ISPRA, mentre una persona a Trento paga in media 172,3 euro all’anno, a Bolzano la cifra è di 142,5 euro all’anno.

 

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