Residenzialità lavorativa, il ddl 19 è legge. Iniziato il question time. Il disegno di legge 19 dell’assessore Gottardi in materia di residenzialità lavorativa è ora legge. È stato approvato in serata con 33 voti favorevoli e un’astensione (del consigliere Degasperi di Onda). L’accordo è stato raggiunto nel pomeriggio con la presentazione di tre emendamenti (due all’articolo 1 e uno all’articolo 4) sottoscritti da consiglieri di maggioranza e minoranza, approvati. Approvato (con 32 sì) anche un ulteriore emendamento fuori tema che interviene a modifica della legge di variazione al bilancio di previsione per gli esercizi finanziari 2024-2026 approvata a luglio, prevedendo che i 17 milioni di euro stanziati nella manovra per la revisione degli ordinamenti professionali possano essere usati anche per l’adeguamento del trattamento accessorio. In serata è iniziato il question time con la trattazione di 4 interrogazioni a risposta immediata.
I lavori nel pomeriggio sono ripresi dopo alcune sospensioni, tra le quali la consigliera Lucia Maestri (Pd) ha rimarcato l’assenza del presidente e della vicepresidente in aula durante la trattazione di una proposta di Giunta. Al rientro nell’emiciclo ha preso la parola l’assessore Mattia Gottardi che ha annunciato la presenza di tre emendamenti, uno dei quali relativo alla variante semplificata al Prg sugli alberghi dismessi (consentita mantenendo la destinazione nei primi 10 anni di dismissione dell’hotel e poi, oltre i 10 anni, con la possibilità di imprimere all’area altre destinazioni urbanistiche) e gli altri relativi all’estensione del richiamo della normativa nazionale in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, con in particolare una locuzione estensiva relativa ai collegamenti igienico-sanitari delle foresterie agricole (i testi sono disponibili sul sito del Consiglio).
Nel corso di una Capigruppo è stata presentata dall’assessore Mario Tonina con il dirigente Comper la presenza di un ulteriore emendamento presentato oggi (il numero 5 all’articolo 4) volto a far sì che che i 17 milioni di euro stanziati nella manovra per il rinnovo degli ordinamenti professionali vengano usati anche per l’adeguamento del trattamento accessorio. Della possibilità di adeguamento delle quote indennitarie, è stato spiegato, a beneficiare sarebbero per la maggior parte gli infermieri.
Respinti i 2 odg di Campobase
Si è proseguito con l’esame degli ordini del giorno depositati, entrambi a firma dei consiglieri di Campobase Roberto Stanchina, Michele Malfer, Chiara Maule e Francesco Valduga (testi sul sito del Consiglio). Il primo, volto alla creazione in accordo con il Cal di un organo tecnico a supporto dei Comuni che ne faranno richiesta per agevolare gli iter urbanistici e di controllo in fase di applicazione della norma, è stato presentato da Stanchina che ha ricordato la necessità di un supporto ai Comuni. L’assessore Gottardi ha espresso parere negativo e l’odg è stato respinto con 15 no 14 sì. Respinto anche il secondo ordine del giorno (14 sì, 17 no, 1 astenuto). Presentandolo, Stanchina ha parlato di un odg che guarda avanti nella prospettiva di ragionare su tutte le strutture dismesse.
L’articolato
Stanchina ha ritirato gli emendamenti a propria firma esclusi quelli concordati. L’esame dell’articolato ha visto l’approvazione dell’articolo 1 con 33 sì e un astenuto. Gli emendamenti: ad essere approvati sono stati i due concordati a prima firma di Stanchina (3 sub 01) e di de Bertolini (13) (e l’emendamento 3 di Gottardi). Respinti invece 4 emendamenti a prima firma di Calzà e uno a prima firma di Coppola. L’articolo 2 è stato approvato con 22 sì e 11 astenuti. Respinto l’emendamento 1 di Calzà che prevedeva che il contributo di costruzione fosse determinato con previsione specifica del proprio regolamento edilizio dal Comune dove insiste la struttura dismessa. L’emendamento introduceva per il Comune anche la possibilità di prevedere esenzioni parziali o totali per agevolare le attività economiche ritenute rilevanti per il territorio.
Approvato anche l’articolo 3; respinto su questo articolo l’emendamento aggiuntivo di Coppola che interveniva sul comma 2 dell’articolo 112 della legge per il governo del territorio del 2015. L’Aula ha inoltre approvato l’articolo 4, l’emendamento concordato su questo articolo (1sub2) e l’emendamento 1 di Gottardi.
L’emendamento 5 aggiuntivo all’articolo 4: approvato
I lavori si sono concentrati poi sull’emendamento 5 all’articolo 4, quello di relativo alla variazione di bilancio di previsione, arrivato in aula dopo una negoziazione e in seguito a un accordo trovato tra maggioranza e minoranza. In merito Paolo Zanella (Pd) ha parlato di un emendamento fuori termine e fuori tema: ci si è persi un pezzo quando si è fatta la manovra. Il consigliere si è interrogato sul presidio da parte degli assessori competenti di quanto viene presentato in aula. In che modo si sta governando? ha chiesto rivolto all’assessore Tonina e si è detto preoccupato della superficialità con cui vengono affrontate le cose. Ha spiegato la firma dell’emendamento con il momento attuale, in cui l’attrattività del personale sanitario è un tema chiave. Paola Demagri (Casa autonomia) ha parlato di un emendamento fuori tempo, ma non fuori luogo, viste le difficoltà che affronta il comparto sanitario. Si è firmato, ha dichiarato, pur se si poteva presidiare meglio. Claudio Cia (Misto) ha invece ricordato che con l’emendamento è possibile anticipare il riconoscimento delle risorse negli stipendi degli infermieri anziché aspettare l’assestamento di bilancio: arriveranno in busta paga a giugno-luglio anziché a ottobre-novembre. L’accusa di superficialità è ingenerosa, ha aggiunto, l’assessore si è mosso bene perché sollecitato dalle categorie sindacali.
L’assessore Mario Tonina ha risposto che non si sarebbe atteso una tale polemica: ha affermato di essere stato chiaro parlandone con il garante delle minoranze Valduga e ha fatto riferimento all’accordo raggiunto tanto in corsa da non aver fatto in tempo a parlarne con la maggioranza (di ciò si è scusato). Ha rimandato al mittente le accuse di superficialità e ha ricordato che del tema si è discusso assieme e si è trovata massima condivisione. Il tema, ha detto l’assessore, sta a cuore sia a maggioranza sia a minoranza. Zanella ha risposto ricordando di non aver detto nulla nel merito, ma di essersi concentrato sul metodo: si è dimenticato un pezzo e ci si deve assumere la responsabilità di ciò. L’emendamento è stato approvato con 32 sì. Approvato anche l’articolo 5.
Dichiarazioni di voto sul ddl 19
Andrea De Bertolini (Pd) ha sottolineato la disponibilità del confronto dell’assessore sui temi che stavano a cuore alla minoranza. Anche Stanchina ha ricordato la soddisfazione per la mediazione avvenuta con l’assessore Tonina e ha ringraziato la presidente della Commissione. Si cerca di impostare una questione legislativa il più facile possibile nell’applicazione, ha dichiarato, ma le leggi finora attuate hanno permesso la salvaguardia del territorio anche dal punto di vista della sicurezza. Un modo di tenersi lontani da un decreto pare arrivi dal Governo di sanatoria dal punto di vista edilizio. Michela Calzà (Pd) ha espresso soddisfazione: si è riusciti a dare una dignità giusta alla discussione rispetto alla prima proposta arrivata in Consiglio con la variazione di bilancio. Sulle perplessità forti espresse in apertura della discussione ha detto che si è riusciti a puntualizzare gli aspetti relativi alla necessità di dignità per i lavoratori e che all’allaccio delle reti e di vicinanza ai servizi. Ha parlato di un primo passo per dare un aiuto al settore economico e ai lavoratori che vengono in Trentino; si deve dare ora risposta alle altre esigenze ha aggiunto e ha preannunciato voto favorevole. Carlo Daldoss ha espresso il voto favorevole di FdI al ddl che, ha sottolineato, coglie il problema casa per i lavoratori. Ha ricordato che il tema del risparmio del suolo lo ha visto impegnato in prima persona in passato. Le norme, ha aggiunto, non sono vessatorie nei confronti dei cittadini: nella legge è meglio stare molto alti e agire poi eventualmente con regolamenti, ma i punti di vista possono essere diversi. Coppola ha motivato il proprio voto favorevole ricordando l’intervento della mattinata.
Ha ricordato che gli emendamenti presentati sono stati ricompresi negli emendamenti concordati. Eleonora Angeli (lista Fugatti) ha ribadito voto favorevole del gruppo e ha ringraziato Masè e l’assessore Tonina. Filippo Degasperi ha detto che una certezza tra le incertezze è il fatto che la legge sarà un’altra miniera di interpretazioni: una legge che ha detto pericolosa non tanto per le intenzioni dell’assessore, quanto per l’articolo 1 che non circoscrive i limiti di un intervento in aree che andrebbero difese e tutelate e che considera il lavoratore un mezzo di lavoro da rispedire al mittente terminato il lavoro senza creare comunità. Si è detto inoltre preoccupato per la posizione di Coldiretti che ha, ha affermato, già messo le mani avanti chiedendo di superare il concetto di temporaneità previsto dall’articolo 1. Gli altri articoli sono sfuggenti dal punto di vista dell’applicazione, ha detto, anticipando l’astensione solo per la presenza dell’emendamento aggiuntivo, quello dei 17 milioni, altrimenti il voto sarebbe stato contrario. Paola Demagri si è detta indecisa sul voto.
Migliorie sono state fatte, ha detto, detto ciò l’emendamento fuori tema fa propendere per una votazione positiva al ddl. Alessio Manica ha anticipato il sì del Pd, un voto positivo che arriva dopo un percorso dal quale il testo esce affinato. Nella dialettica, ha detto, si è riusciti a evidenziare il concetto di temporaneità e di qualità degli alloggiamenti. Ha auspicato che nel lungo termine si riesca a strutturare sistemi migliori e più dentro le comunità per l’accoglienza dei lavoratori agricoli rispetto a un container in zona agricola. Sugli alberghi dismessi ha detto che la norma esce con qualche aggiunta e chiarimento: si è evidenziato che le scelte definitive sono in capo ai Comuni. Si è stabilita inoltre, ha proseguito, una verifica tra un anno sulla messa a terra le previsioni, un gesto di serietà da parte del legislatore, il Pd si farà carico di porre la questione. Il voto sarà positivo con l’auspicio che le due soluzioni che si propongono siano solo ponte e non definitive nella soluzione del problema, ha concluso. L’assessore Gottardi ha ringraziato i consiglieri che si sono concentrati sulle proposte migliorative del testo e ha dichiarato che si è fatto un buon lavoro interpretando un’esigenza e trasferendola in una norma in tempi brevi.
Il voto: il ddl 19 è stato approvato con 33 sì e un’astensione (Degasperi).
INIZIATO IL QUESTION TIME
Di seguito una sintesi delle interrogazioni affrontate in chiusura dei lavori. Il question time riprenderà domani mattina.
Vanessa Masè (La Civica)
Borgo Lares, dopo l’investimento è stata potenziata l’illuminazione?
La consigliera della Civica, prendendo spunto da un tragico investimento accaduto in località Basso Arnò a Borgo Lares, nei pressi del bivio per Bolbeno, ha chiesto alla Giunta se le dichiarazioni via social della popolazione locale di una carenza di illuminazione dell’attraversamento pedonale siano state verificate e se sia provveduto.
La risposta: L’assessore Tonina ha precisato che l’attraversamento pedonale è ubicato in prossimità di un palo dell’illuminazione pubblica comunale funzionante che ne garantisce visibilità. Il segnale stradale luminoso di attraversamento pedonale posto sul palo pastorale, ha aggiunto, dalle informazioni raccolte e sentita l’amministrazione comunale, risulta in fase di ripristino dal guasto occorso.
La replica: Masè ha ringraziato per la risposta.
Walter Kaswalder (Patt)
Venditori di fiori abusivi, cosa intende fare la Giunta?
Il consigliere del Patt ha chiesto alla Giunta se sia a conoscenza della presenza di venditori di fiori ambulanti nei luoghi pubblici e cosa intende fare. Una pratica, spesso irregolare, che rappresenta una concorrenza sleale nei confronti dei commercianti.
La risposta: L’assessore Failoni ha ricordato che la competenza è Comunale. L’attività commerciale itinerante senza requisiti o autorizzazione può incorrere in una sanzione amministrativa da 1.500 a 9.000 euro e il sindaco dispone l’immediata confisca delle attrezzature di vendita e delle merci. È sanzionabile anche chi svolge attività di commercio itinerante abusivamente negli esercizi, ha aggiunto. Il fenomeno è ben conosciuto e i Comuni dispongono degli strumenti per far fronte di esso, strumenti che la Giunta non dispone. La gestione è di competenza delle amministrazioni comunali. L’assessore ha suggerito a Kaswalder a fare un passaggio al Cal.
La replica: Kaswalder ha detto che si farà pubblicità, anche tramite stampa e social, a uso di chi deve intervenire. Ha parlato di una concorrenza sleale per le fiorerie e le attività che hanno le licenze, pagano le tasse e fanno il loro dovere. Si vedrà, ha concluso, se si riuscirà a far smettere.
Mariachiara Franzoia (PD)
A che punto è lo spostamento dell’elettrodotto di Pergine?
La consigliera Pd ha chiesto quale sia lo stato dell’arte e quali azioni stia portando avanti la Pat per lo spostamento dell’elettrodotto 290 da 220 mila Volt che attraversa Pergine il cui iter è stato avviato da anni.
La risposta: Ha risposto Gottardi ricordando la Via del 2017 prorogata nel 2023. La parte che interessa Pergine deve essere autorizzata dal Ministero dell’Ambiente, ha detto, la Provincia sollecita periodicamente il gestore che interloquisce con il Ministero affinché il Ministero possa chiudere quanto prima il percorso autorizzativo.
La replica: Franzoia ha chiesto di continuare a sollecitare il ministero per dare risposta alla popolazione.
Lucia Coppola (Verdi e Sinistra)
La Giunta chiederà all’Apt di togliere il marchio al Caseificio di Coredo?
La consigliera di Alleanza Verdi Sinistra ha chiesto se la Giunta ritenga di chiedere all’Apt Val di Non di ritirare il marchio al formaggio prodotto dal Caseificio di Coredo, in segno di rispetto della famiglia che ha un figlio in stato vegetativo per una malattia contratta mangiando formaggio a latte crudo.
La risposta: L’assessore Failoni ha risposto ricordando che le Apt sono soggetti privati a forma giuridica societaria a cui sono attribuite attività di interesse generale. I marchi Apt, ha aggiunto, si configurano come marchi di impresa che identificano i prodotti/servizi per distinguerli da quelli della concorrenza. È sicuramente nell’interesse della Provincia, ha affermato, prestare la massima attenzione affinché le iniziative poste in essere dai territori caratterizzino uno sviluppo positivo dell’immagine, della qualità e dell’offerta dei prodotti. Tramite Trentino marketing, ha detto ancora, si può affrontare e verificare quanto accaduto. Tutto ciò, ha concluso, tenendo conto che l’Apt ha natura privatistica e che per specifici marchi di prodotto ne è autonomamente titolare e responsabile.
La replica: Coppola ha detto che da parte della Pat dovrebbe esserci una forte stigmatizzazione per ciò che ha caratterizzato una grave mancanza di attenzione e sensibilità di una vita umana gravemente compromessa e dei destini di un bimbo, della sua famiglia e della comunità che la sta sostenendo.