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FRESCHI E CESCHI * CONSIGLIO PAT – QUINTA COMMISSIONE « I PROPONENTI LA PETIZIONE AVEVANO CHIESTO LA NOSTRA AUDIZIONE COME SOGGETTI COMPETENTI, NON IN LORO RAPPRESENTANZA »

Scritto da
12.26 - martedì 13 giugno 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Una precisazione corre d’obbligo, i proponenti la petizione avevano richiesto la mia audizione come soggetto competente, facendo riferimento al duplice ruolo di presidente della consulta provinciale dei genitori e di vice presidente del consiglio del sistema educativo provinciale, ma non in rappresentanza degli stessi.

Lo stesso dicasi per il professor Ceschi.

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Maurizio Freschi

 

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Audizione in Quinta Commissione permanente – Martedì 13 giugno 2023 – PETIZIONE 14 marzo 2023, n. 24/XVI – QUESTIONI RELATIVE ALLA SCUOLA PER L’INFANZIA. Premettiamo che la convocazione per l’audizione odierna è giunta indirizzata alla Consulta Provinciale dei Genitori mentre l’indicazione dei proponenti era riferita alla figura del vice presidente del Consiglio del Sistema Educativo Provinciale. Precisiamo inoltre che la Consulta Provinciale dei Genitori rappresenta il primo e secondo ciclo di istruzione ma non l’infanzia e quindi non avrebbe competenza in merito.

Entrando nel merito dei temi trattati nel testo della petizione, per quanto concerne le obiezioni sull’opportunità e la correttezza del prolungamento a luglio del calendario della scuola dell’infanzia ci limitiamo ad invitarvi alla lettura delle argomentazioni addotte dall’assessore Mirko Bisesti in data 18 dicembre 2019 in risposta all’interrogazione n. 802/2019 (Prot. n. A043/2019/ 820877 /2.5) di cui riportiamo qui di seguito alcuni passaggi.

Citando testualmente, «l’attività pedagogico-didattica della scuola dell’infanzia è svolta nel sistema educativo provinciale che vede collegati ed in continuità i servizi socio-educativi per la prima infanzia, la scuola dell’infanzia e le istituzioni scolastiche del territorio. Lo svolgimento di attività secondo il calendario ordinario – seguito sia dai servizi socio-educativi che dagli istituti scolastici – consente alle scuole dell’infanzia, ed al sistema educativo nel suo insieme, la programmazione di percorsi di continuità educativa con i servizi per la prima infanzia e con la scuola primaria, la condivisione di spazi e iniziative e, al contempo, facilita le famiglie con più bambini che frequentano contemporaneamente sia servizi educativi che scolastici». Ed ancora, «i bambini al terzo anno di scuola dell’infanzia […] che passeranno alla scuola primaria con il nuovo anno scolastico non hanno un tempo di sospensione necessario per elaborare il cambiamento. Sono bambini “grandi” che hanno acquisito molte competenze, che sono di esempio per gli altri ma, al contempo, hanno la preoccupazione per il cambiamento e molte aspettative relative al nuovo grado scolastico che li aspetta».

Inoltre, «il periodo estivo dovrebbe essere dedicato ad attività di svago e alla costruzione di relazioni diverse da quelle realizzate in un percorso educativo nel corso dell’anno scolastico. Per questo nei servizi ludico-ricreativi offerti alle famiglie nel periodo estivo di ordinaria chiusura dell’intero sistema educativo/scolastico viene erogata un’ampia varietà di proposte e routine diversificate giornalmente […], che si differenziano dalle attività didattico- educative previste nel progetto pedagogico delle scuole».

Dal punto di vista organizzativo si riconosce poi «la difficoltà nel reclutare personale insegnante per sostituzioni di breve durata nel periodo estivo. Si rileva discontinuità didattica perchè spesso le insegnanti con contratto a tempo determinato […] non accettano la conferma dell’incarico nei mesi di luglio».
In conclusione l’Assessore osserva: «Non si può non rilevare che l’adozione nella maggior parte delle scuole dell’infanzia di un calendario ordinario ha consentito di corrispondere in modo adeguato alle esigenze rappresentate dalle famiglie, assicurando un servizio di qualità, diffuso sull’intero territorio, collegato e coordinato con il sistema dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e con il sistema scolastico».

Non aggiungeremmo altro, se non che siamo assolutamente d’accordo con le riflessioni dell’Assessore.
Vi invitiamo inoltre a un’attenta analisi di tutti i costi sostenuti, sia direttamente dalla PAT sia dalle amministrazioni locali, per il prolungamento e in particolare quelli relativi alle sostituzioni ferie e all’installazione di impianti di climatizzazione di cui la provincia sosterrà solo una parte dei costi che ricadranno per la restante sugli enti gestori o sulle amministrazioni locali.

Passando poi alle obiezioni mosse al ddl.135 “Istituzione del sistema integrato dei servizi zerosei di educazione e di istruzione per l’infanzia. Modificazioni della legge provinciale sugli asili nido 2002 e della legge provinciale sul benessere familiare 2011” siamo ad esprimere la netta contrarietà sia in merito alle misure organizzative proposte sia ai reali benefici per i bambini coinvolti. Tale misura pare esclusivamente finalizzata a reperire posti per bambini in fascia 0-3 nelle scuole dell’infanzia senza oggettivi riscontri né di reali benefici né di controindicazioni. Sollecitiamo pertanto un’attenta valutazione dei risultati di quanto già oggetto di sperimentazione e rimandiamo a quanto più correttamente disposto dal dlgs. 65/2017 a livello nazionale.
Poiché la serenità e lo sviluppo dei nostri bambini non sono barattabili con finalità politiche o di risparmio economico, invitiamo al ritiro del suddetto disegno di legge.

 

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Maurizio Freschi

Giovanni Ceschi

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