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FILLEA CGIL – FENEAL UIL – FILCA CISL / TRENTINO * PICCOLA MEDIA INDUSTRIA LEGNO: « DA 95 A 200 EURO IN PIÙ IN BUSTA PAGA, AUTOMATICO IL RECUPERO DEL POTERE D’ACQUISTO »

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15.12 - mercoledì 13 dicembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Piccola e media industria del legno ecco il nuovo contratto. Da 95 a 200 Euro in più in busta paga. Automatico il recupero del potere d’acquisto, calcolato annualmente sull’inflazione.  I sindacati Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl hanno sottoscritto con Confapi Unital l’accordo per il rinnovo del Contratto nazionale della piccola e media industria del legno, sughero, mobile, arredamento, boschivi e forestali scaduto il 28 febbraio 2023: un settore di grande rilievo anche per il Trentino, dove sono molte le aziende che lavorano nei vari ambiti di questa filiera.

Gli aumenti, calibrati per livello e categoria salariale, andranno dai 95 ai quasi 200 Euro in busta paga. Viene confermato anche il modello cosiddetto “a doppia pista salariale”: con verifiche sul livello di inflazione per gli anni 2024 e 2025. Si tratta, in pratica, di un automatismo per recuperare in maniera sistematica il potere d’acquisto: «È uno dei pochissimi contratti che prevede questo tipo di meccanismo» spiegano i Segretari generali di Fillea Cgil del Trentino Giampaolo Mastrogiuseppe e Feneal Uil Matteo Salvetti.
Con questa firma, sindacati e associazioni datoriali hanno voluto concludere subito l’accordo sull’aspetto più urgente del rinnovo contrattuale, quello salariale, che incide direttamente sulla vita quotidiana delle famiglie, riservandosi di approfondire la parte normativa nei primi mesi del nuovo anno.

Nel dettaglio, l’incremento delle retribuzioni è, dal primo dicembre 2023, di 95,50 Euro al livello base (AE1), 133 al livello intermedio (A52). È stata fissata anche un’una tantum, uguale per tutti, di 450 Euro a novembre 2023 e di 450 ad aprile 2024. È inoltre previsto, come scritto sopra, un parametro connesso agli aumenti su indice Ipca (Indice prezzi al consumo armonizzato) non depurato dai costi energetici: sarà calcolato a marzo 2024 sull’inflazione 2023 e a gennaio 2025 sull’inflazione 2024. «In parole semplici – spiegano ancora Mastrogiuseppe e Salvetti – nell’anno successivo si prende a parametro il valore Ipca dell’anno precedente e lo si utilizza per calcolare l’aumento sulle retribuzioni. In questo rinnovo si prevede che entro marzo 2024 le parti si incontreranno e definiranno l’incremento per lo stesso anno 2024. Poi per il 2025 si incontreranno a gennaio di quell’anno.

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