Il Covid ha senz’altro aumentato pesantemente il lavoro dei professionisti della sanità, ma senza retorica alcuna ritengo abbia solo scoperchiato un pentolone bollente mettendo a nudo problemi ora non più rimandabili nella soluzione.
All’ Ospedale Santa Chiara di Trento, in Medicina, ci sono infermieri, oss che si dimettono dai loro incarichi, che chiedono trasferimenti a causa di turni massacranti causati della cronica carenza di colleghi, paghe non adeguate, scarsa valorizzazione e perché evidentemente ingabbiati in realtà dove non riescono a esprimere il loro potenziale.
Il Sindacato Fenalt ha lanciato l’allarme:
“Dei 42 infermieri della medicina media (21 della A e 12 della B), 6 sono assenti e due se ne andranno a breve.
Analogo il problema tra gli Oss. Dei 20 che lavorano in reparto (4 in meno rispetto all’organico previsto), 2 persone risultano sospese, 1 è in aspettativa per tutta l’estate e 3 in malattia lunga.”
La turnistica ormai viene effettuata non più mensilmente ma settimanalmente, creando non pochi problemi organizzativi ai lavoratori. Molti infermieri e oss vengono richiamati anche durante i turni di riposo. Ciò comunque non riesce ad arginare il problema considerato che per esempio il personale oss è stato per molti giorni sottodimensionato. Ora Medicina B è diventata reparto Covid e quindi necessiterebbe di un potenziamento del personale.
La condizione lavorativa di infermieri e oss è ben oltre il limite della sostenibilità e, dopo due anni e mezzo di stato di emergenza e carichi di lavoro massacranti, essi si vedono costretti a ricoprire prestazioni aggiuntive, stop dei riposi e delle ferie, aumento dei turni. Modalità di gestione inaccettabili. Siamo di fronte a gravissimi disservizi organizzativi dove viene messa a rischio la salute psicofisica dei lavoratori e anche la loro professionalità, non riuscendo sempre a garantire uno standard assistenziale di qualità, a scapito di un’ottimale assistenza al paziente. La soluzione non può essere solo chiamare al lavoro studenti-tirocinanti di infermieristica e oss ma si deve procedere ad assunzioni in tempi brevissimi.
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Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia per sapere:
come intende rispondere all’allarme lanciato dal Sindacato Fenalt sui gravi problemi della Medicina al Santa Chiara di Trento dove si sta assistendo da parte di infermieri e oss a dimissioni, richieste di trasferimento dovute a condizioni di lavoro oramai insostenibili;
se e quando si intendono indire concorsi per l’assunzione di infermieri e oss;
se non ritenga inaccettabile che nei reparti di un ospedale si lamenti una totale anarchia organizzativa che di fatto mette a rischio la salute psicofisica dei lavoratori e anche l’assistenza adeguata al paziente; come intenda intervenire perché ciò non accada più.
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Cons. Lucia Coppola
Consigliera provinciale/regionale-Gruppo Misto/Europa Verde