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ASSEMBLEA PARCO DELLA LIBERTÀ * RIVA GARDA (TN) – EX CIMITERO: “ AL VIA L’APPALTO PER IL PARCHEGGIO, FUGATTI COMMENTA SODDISFATTO CHE ‘ LA CITTÀ SARÀ ANCORA PIÙ ATTRAENTE ‘ “

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20.41 - domenica 17 luglio 2022

E così è partito l’appalto per il parcheggio nell’ex cimitero di Riva del Garda. Il presidente della giunta provinciale commenta soddisfatto affermando che finalmente Riva potrà risolvere i suoi problemi di parcheggio e che la città, dopo la realizzazione del parco che si farà sopra il cemento, sarà ancora più bella e attraente. Completamente assente, nelle sue parole, ogni riferimento alla lotta alla emarginazione sociale che è il titolo della azione del pnrr sulla quale è stato concesso il finanziamento di 5,2 milioni di euro.

Va ricordato che il parco c’è già e si chiama: “Parco della libertà” e anche il parcheggio c’è già e per un numero di posti macchina pari a quelli che verranno realizzati ex novo. E sono anche gratuiti a differenza di ciò che avverrà dopo. Lì c’era il cimitero di Riva un luogo sacro e di culto per la comunità.

Luogo che ha già pagato il suo prezzo pesante alla “modernità” e al “progresso” (giunta Molinari) e che per metà è stato salvato anche se i cipressi sono stati lasciati in abbandono appositamente e la parte a parco tenuta con il minimo sforzo indispensabile per non cadere nelle eventuali giuste ire delle famiglie che lì trascorrono ore con i figli dopo l’orario scolastico.

In quella parte c’è la stele dei Martiri del 28 giugno 1944 trucidati dai nazisti e fascisti, stele che fa diventare ulteriormente sacro quel luogo mentre molti segnali dicono che si vorrebbe archiviare anche quella fondamentale parte della nostra storia recente per sostituirla con la vaghezza inconsistente tesa al costruire confusione e incomprensione circa il divenire di una comunità.

L’amministrazione comunale non ha mai presentato pubblicamente idea e progetto del mega parcheggio interrato, non ha mai tenuto conto delle circa mille cartoline che chiedevano e ancora chiedono, la salvaguardia del Parco della Libertà e dei 57 cipressi ivi dimorati molti dei quali da 150 anni. Il metodo di basare la relazione con i cittadini sulla frivolezza, sui lazzi e sui frizzi attraverso i social è la quintessenza della superficialità mentre il bisogno sarebbe quello esattamente contrario.

La società manifesta una sempre maggiore “fatica” davanti alle enormi difficoltà economiche e sociali. La risposta educante dovrebbe risiedere nello sforzo di ascolto vero, di approfondimento serio, di condivisione autentica.

Per quanto riguarda la bellezza di Riva siamo convinti anche noi che ci sarebbe bisogno di bellezza. Riva è una città più che fortemente contaminata dal cemento. Una spaventosa colata su un territorio delimitato e quindi fragile che si aggraverà ulteriormente con nuova viabilità. È una città che avrebbe bisogno dei colori di un luogo “mediterraneo”.

Avrebbe bisogno di case rosa, azzurre, verdi e gialle come le vediamo in posti che vengono valorizzati anche sotto questo aspetto. Invece prolifera il cemento sotto forma di condomini che sembrano carceri minorili invece che abitazioni. Il colore che prevale è il grigio e addirittura il nero. Quale relazione con i colori dell’acqua del lago così magnificamente descritti da Giacomo Floriani? Quale relazione con il verde degli olivi del monte Brione?

Noi, persone che abbiamo dato vita alla Assemblea Parco della Libertà ci siamo battuti continuamente per salvare i cipressi, per salvare il Parco e anche per salvare il parcheggio gratuito. Lo abbiamo detto più volte che ha bisogno di una sistemata notevole ma va tenuto conto che risponde a una domanda di gratuità da parte soprattutto di coloro che ne usufruiscono per ragioni di lavoro.

Anche a coloro che piangono sugli alberi uccisi dal cosiddetto “killer delle piante” diciamo che finché non si riesce a vedere la globalità delle questioni non si risolverà nulla.

Oggi c’è bisogno di difendere, possibilmente senza toccare niente. Le stesse tecnologie di cui ci siamo dotati e che dovrebbero servire per migliorare, sono quasi sempre dannose.

Siamo consapevoli della cecità e della sordità dei decisori politici a quasi tutti i livelli e nonostante questo continuiamo a sperare che si possa un giorno assistere al miracolo della loro “conversione”. Non ci rassegniamo, almeno per adesso, all’adagio di Massimo Troisi: “non ci resta che piangere”.

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ASSEMBLEA PARCO DELLA LIBERTÀ

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