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COMUNITÀ ALTO GARDA E LEDRO (TN) * PIANO TERRITORIALE: TAVERNINI E PERUGINI, « COSA STIAMO ASPETTANDO? »

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10.56 - sabato 16 settembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Piano Territoriale della Comunità Alto Garda e Ledro: cosa stiamo aspettando?  La legge provinciale di governo del territorio affida alle Comunità di Valle il compito di elaborare il Piano Territoriale di Comunità. L’art. 23 della legge ne precisa obiettivi e contenuti: definire le aree di tutela ambientale, dei beni ambientali e culturali, predisporre la carta del paesaggio, delimitare l’espansione urbana, perimetrare e disciplinare in modo omogeneo le aree agricole, dimensionare e individuare le aree dell’edilizia pubblica e agevolata, individuare e disciplinare attrezzature, servizi e infrastrutture di livello sovracomunale.

Quindi un compito decisamente importante anche nell’ottica di contenere concretamente il consumo di suolo. Già nel 2019 è stato redatto un documento preliminare in cui venivano fornite linee guida e indicazioni di pianificazione urbanistica territoriale per rispondere agli scopi previsti dalla legge provinciale. Da allora fino all’anno scorso non sono stati compiuti passi in avanti nell’elaborazione del P.T.C. a causa della sopraggiunta pandemia e del cambio delle amministrazioni locali. Nel frattempo, dopo l’intermezzo della gestione commissariale, è entrata in vigore la legge Gottardi – riforma degli Enti Locali – che di fatto ha depotenziato ruolo e compiti delle Comunità di Valle delegando maggiori poteri al Consiglio dei Sindaci. In data 23 novembre 2022 è stata costituita l’Assemblea per la pianificazione urbanistica e lo sviluppo; in quel frangente il presidente della Comunità di Valle, Claudio Mimiola, dichiarò l’obiettivo di portare in approvazione il nuovo Piano Territoriale di Comunità entro il mese di settembre 2023. I sottoscritti consiglieri comunali di minoranza di Dro e di Nago-Torbole, Alvaro Tavernini e Johnny Perugini, designati ad essere membri per i rispettivi comuni della suddetta Assemblea si sono impegnati sin dall’inizio con convinzione per contribuire al buon esito dei lavori dell’Assemblea.

Di li a poco abbiamo, nostro malgrado, dovuto constatare quanto poco le forze politiche di maggioranza e i sindaci credano nell’importanza e nel valore del Piano Territoriale. I sindaci, con l’eccezione della sindaca di Drena Giovanna Chiarani, hanno spesso disertato i momenti di incontro e di discussione nelle sedute del gruppo di lavoro. Abbiamo chiesto sin dall’inizio la stesura di un programma dei lavori per affrontare i temi previsti dal piano secondo un ordine logico e cronologico; a tutt’oggi, malgrado vari solleciti, non si dispone di un cronoprogramma arrivando, nel corso dell’ultimo incontro, ad apprendere per voce dell’assessore Tarolli, che non se ne vedrà la sua emanazione.

La convocazione delle sedute dell’assemblea piuttosto che del gruppo di lavoro avviene regolarmente con preavviso assai ridotto che non consente ai partecipanti di approfondire adeguatamente la documentazione allegata. L’ordine di trattazione dei temi del Piano non pare seguire un ordine logico. Si inizia con un tema per poi accantonarlo e cimentarsi su uno nuovo. Sembra un lavoro senza né capo né coda tanto da paragonarsi a quanto, mitologicamente si racconta, riguardo l’antica Grecia con la tessitura, da parte di Penelope, dell’infinita tela che tutti conosciamo. Abbiamo con molto zelo depositato i nostri documenti relativi ai temi trattati senza poi vederne riscontro alcuno negli elaborati del Piano.

Nell’ultima seduta dei giorni scorsi era all’ordine del giorno la disciplina delle fasce di rispetto dei laghi che, come previsto dal Piano Urbanistico Provinciale (PUP), deve garantire la conservazione della naturalità delle rive. Abbiamo sollevato la determinante questione che il progetto della ciclovia del Garda, non trattato nel documento, almeno per la parte trentina occidentale a causa del pesante impatto paesaggistico prodotto, costituisce una palese violazione della tutela della costa prevista dalla norma. Nessuna risposta a questa fondamentale obiezione. In generale la partecipazione ai lavori del gruppo di lavoro è andata sempre più riducendosi probabilmente nella percezione di molti dell’inutilità di essere presenti e di contribuire all’elaborazione di un buon piano.

Siamo convinti che da un lato la maggioranza provinciale persegua lo scopo di esautorare il ruolo delle Comunità di Valle e dall’altra che i Sindaci intendano avere mano libera nella pianificazione urbanistica del proprio territorio in particolare quelli dei centri maggiori che dispongono delle risorse per fare da sé. Ovviamente a soffrire di tale logica sono i comuni più piccoli. Ma soprattutto è, a nostro parere, l’intera nostra comunità a patirne le conseguenze perché non vede realizzato un buon governo del territorio.
Con questo documento vogliamo denunciare pubblicamente l’inerzia e la mancanza di propositività operativa dell’organo decisionale della Comunità di Valle deputato all’approvazione del P.T.C. che pare, agli scriventi, ridotto ad assemblea di ratifica delle decisioni dei singoli comuni, piuttosto che organo sovraordinato e deputato ad emanare direttive comuni.

 

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I membri dell’Assemblea della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro
Tavernini Alvaro – Perugini Johnny

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