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CGIL – FIOM TRENTINO * ASSEMBLEA GENERALE: « SALARI, SI DIA SEGUITO ALLE MOBILITAZIONI DEI LAVORATORI »

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11.45 - martedì 12 dicembre 2023

 

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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L’Assemblea Generale della Fiom-Cgil del Trentino valuta molto positivamente la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori allo sciopero e alla manifestazione a Trento dello scorso 24 novembre – così come a quella del pubblico impiego del 17 novembre – a sostegno della piattaforma sindacale, in particolare su salari, precariato, pensioni e sanità.

I partecipanti alla mobilitazione sono stati molto superiori a quanto le stesse Cgil e Uil avessero preventivato: dall’iniziale idea di organizzare solo un piccolo presidio di testimonianza coinvolgendo di fatto soltanto sindacalisti e delegati, si è poi dovuto prendere atto del fermento e della rabbia che monta nei luoghi di lavoro, decidendo alla fine di organizzare un corteo. Tra i metalmeccanici in piazza, c’erano molti lavoratori di aziende ove non si era mai scioperato, tanti erano alla loro prima manifestazione sindacale, mentre in aziende storicamente sindacalizzate c’è stata una reazione come non si vedeva da anni.

Tutto questo nonostante il generale scetticismo, o persino il disimpegno, di parte delle strutture sindacali. In troppe aziende i lavoratori non erano neppure a conoscenza dello sciopero e men che meno della manifestazione, nulla era stato affisso nelle loro bacheche sindacali, nessuna assemblea era stata organizzata. A molti delegati sindacali della Fiom è capitato di essere contattati da lavoratori di altre categorie, che chiedevano se avessero diritto anche loro di scioperare. L’adesione così numerosa è sintomo di un disagio forte tra i lavoratori, peraltro ben sintetizzato dallo slogan della mobilitazione “Ora basta!”.

Altro che “weekend lungo”: i lavoratori non perdono una giornata di stipendio, in questo periodo di carovita, e soprattutto non si alzano la mattina presto per venire ad una manifestazione, se non sono convinti del fatto che la misura è colma ed è venuto il momento di ribellarsi. L’Italia è l’unico Paese europeo nel quale tra il 1990 e il 2020 il valore reale dei salari è diminuito anziché crescere. Nei due anni più recenti, siamo il Paese OCSE nel quale i lavoratori hanno perso più potere d’acquisto per effetto dell’inflazione. Metà dei lavoratori italiani hanno contratti scaduti, a volte anche da oltre cinque anni.

Qualsiasi meccanismo redistributivo della ricchezza si è ormai inceppato, non v’è freno alla precarietà del lavoro, all’evasione fiscale e all’incremento delle disuguaglianze. Siamo il Paese che manda in pensione i dirigenti prima degli operai, senza alcuna considerazione per chi svolge lavori usuranti. I Governi fingono di non trovare le risorse da investire sulla sanità pubblica – quando in realtà spingono su quella privata che impoverisce le famiglie e genera profitti miliardari per i proprietari delle cliniche – ma li trovano facilmente per tagliare le tasse ai milionari e ai lavoratori autonomi. Siamo il Paese nel quale le rendite finanziarie sono tassate meno degli stipendi!

Secondo i dati degli istituti bancari, le famiglie dei lavoratori dipendenti italiani hanno perso in due anni il 20% del loro potere d’acquisto: in un Paese normale non si dovrebbe parlare d’altro che di questo, e invece pare che nemmeno a tutti i sindacalisti sia chiara la drammaticità della situazione. Questo è grave: in un momento in cui il livello di astensionismo nelle urne è sintomatico della disaffezione dei cittadini verso la politica, è sul sindacato che molti ripongono ancora le proprie speranze di riscatto. La corda, per i lavoratori, è stata tirata troppo. Di fronte a questo profondo malessere, ma anche di fronte a questa rinata voglia di partecipazione, un sindacato che voglia dirsi tale non può voltarsi dall’altra parte.

Il malcontento va ascoltato, raccolto e organizzato, per indirizzarlo verso obiettivi concreti. L’Assemblea Generale della Fiom-Cgil del Trentino rivolge un invito alla Cgil e alla Fiom Nazionale affinché sia dato un seguito forte e coraggioso alle mobilitazioni di novembre, vincendo scetticismo e rassegnazione. Serve al contrario un rinnovato impegno da parte di tutti per organizzare la lotta – non escludendo neppure il ricorso allo sciopero generale nazionale – per giungere ad obiettivi concreti e tangibili, capaci di invertire la rotta e migliorare significativamente le condizioni dei lavoratori italiani.

 

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Approvato all’unanimità dall’Assemblea Generale della Fiom-Cgil del Trentino

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