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LETTERE AL DIRETTORE

ON. AMBROSI (FDI) * DISABILITÀ: « I VERI LIMITI ESISTONO IN CHI GUARDA ALLA SPECIALITÀ CON PREGIUDIZIO, È NECESSARIO EDUCARE AL RISPETTO »

Scritto da
16.41 - domenica 4 dicembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Credo sia finalmente tempo che i genitori insegnino ai figli, gli insegnanti ai giovani, i rappresentanti delle istituzioni ai loro cittadini, che nella diversità c’è bellezza. Nella diversità c’è forza. E che i veri limiti esistono in chi guarda alla specialità con pregiudizio.

È necessario educare al rispetto, alla sensibilità e alla protezione delle persone più fragili. Fragilità e disabilità che non significano diversità, bensì specialità. Quella specialità che di riflesso è intrinseca in tutti coloro che attorno al mondo della disabilità ruotano: le famiglie, i volontari e le associazioni che si battono per l’affermazione dei loro – sacrosanti – diritti. E ancora, quella specialità, rappresenta una leva straordinaria in grado di rendere migliori le persone nobilitandone l’animo.

La giornata internazionale per le persone con disabilità ci ha ancora una volta ricordato che il superamento delle barriere, siano esse fisiche, cognitive, sensoriali e culturali è ancora lontano. Tutti i giorni tantissime persone vivono a stretto contatto con una persona con disabilità. E, anche se un piccolo tratto di strada è stato percorso, inevitabilmente ci si ritrova a riscontrare che molto, moltissimo avremo da fare in questi prossimi anni e per tanti altri anni ancora.

Troppo spesso, ancor oggi, le persone con disabilità e le loro famiglie, che ogni giorno combattono per una vita indipendente e che ci insegnano come affrontare con forza vitale e grande dignità le difficoltà, che ci regalano lezioni di vita, vengono lasciate sole. Certamente un primo grande passo che anche noi possiamo e dobbiamo fare è quello della conoscenza della disabilità. La conoscenza caccia via i pregiudizi e aiuta l’inclusione sociale, ed è questa una delle chiavi del tutto.

Servono azioni costanti e tangibili per garantire loro una vita indipendente, maggiori finanziamenti per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare e per aiutare le persone con disabilità in quella che per noi può sembrare semplice quotidianità, ma per loro prova di forza.

Serve maggiore sensibilità e attenzione da parte di tutti in particolare modo nell’approccio culturale, che metta realmente la persona al centro. Persone dunque, prima che disabili, perché “La disabilità non è un mondo a parte, ma è parte di questo mondo” e proprio per questo dobbiamo lavorare affinché il benessere di queste persone sia garantito a 360 gradi.
In questa battaglia non servono tanto e solo le pur importanti iniziative simboliche, ma soprattutto mettere in atto azioni più concrete e costruttive e muovere dei passi ascoltando maggiormente le famiglie, coinvolgendole e indirizzandole ai giusti esperti. Soprattutto, queste famiglie, non lasciarle MAI sole.

Anche attraverso piccoli passi, ma è proprio attraverso di essi che via via potremo migliorare e fare l’interesse delle ragazze e dei ragazzi a aiutare di conseguenza anche i loro caregivers. Bene, anzi benissimo la scuola fino a che i ragazzi sono piccoli, ma le difficoltà nell’ inclusione le riscontriamo soprattutto successivamente, alle superiori, perché manca la cultura, la conoscenza e talvolta – purtroppo – la sensibilità.

E poi lo sport, che svolge un ruolo fondamentale perché può fare tantissimo. I ragazzi non vanno tenuti sotto una campana di vetro o rinchiusi quando hanno 20 anni in un centro o in una Rsa. È necessario pensare ad un progetto di vita che in un approccio combinato comprenda scuola, sport e inserimento lavorativo. Dobbiamo dare mezzi a queste persone, fornire loro strumenti! Investire su di loro!

Solo così, con nuovi equilibri culturali oltre che lavorativi ed umani, sapremo fare in modo che “nessuno resti indietro”
Tutti infine dovremmo convergere nella medesima direzione, in particolare noi rappresentanti delle istituzioni: dividersi su queste cose, oltre che incomprensibile, rischia anche di essere inumano.

 

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On Alessia Ambrosi

Fratelli d’Italia

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