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LETTERE AL DIRETTORE

GIUSEPPE PAROLARI * GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA: “ PARTNERSHIP P. A. E CORTE DEI CONTI, QUANDO FARE FRUTTARE I BENI PUBBLICI DIVENTA UN HARAKIRI “

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21.41 - venerdì 9 dicembre 2022

Se far fruttare i beni pubblici diventa un harakiri –
È molto bella l’iniziativa di Riva del Garda di mettere insieme un pool di aziende per rilanciare la Spiaggia degli Olivi, un club di imprese unite dal comune intento di dare un futuro a quel luogo pubblico tanto caro ai rivani e ai turisti. L’idea, però, ci ricorda anche eventi poco piacevoli.

Dal comunicato stampa di Riva del Garda Fierecongressi, società promotrice del progetto, traspare l’entusiasmo a sostegno dell’iniziativa. Si capisce lo sforzo della città nel coinvolgere le tante forze economiche e produttive che hanno scelto, come riporta il comunicato, “di aderire al Club per partecipare attivamente allo sviluppo qualitativo della location, utilizzandola per portare e organizzare a Riva del Garda le proprie iniziative”.

Un entusiasmo che ci è ben noto, essendo lo stesso che vent’anni fa animava la vicina Nago-Torbole in un progetto simile: il rilancio del Forte alto di Nago per farlo diventare un centro culturale dell’intera comunità dell’Alto Garda, aperto tutto l’anno ma senza pesare sulle casse comunali. Come Riva del Garda, anche a Nago-Torbole avevamo coinvolto le associazioni imprenditoriali della zona, dal turismo al commercio, dall’associazione industriali a quella degli artigiani, dal credito alla cooperazione, perché ci aiutassero ad avviare il progetto e costituissero una società di gestione del centro culturale e del ristorante interno, da noi voluto per rendere la struttura finanziariamente autonoma. E così è stato.

Quell’idea, per molti versi simile a quella che oggi vive Riva del Garda, diede ottimi risultati: dal 2003 ad oggi il centro culturale nel Forte alto di Nago è sempre stato a disposizione della comunità altogardesana, delle associazioni culturali, degli artisti, senza pesare sulle casse comunali, anzi portando i soldi dell’affitto.

Tutto bene quindi? Nemmeno per sogno. C’è sempre qualcuno che, o perché politicamente contrario o perché non gli vai a genio, dopo aver tentato tutte le altre strade si rivolge alla Corte dei Conti, dove trova un procuratore che gli crede e che ti convoca. Credi di essere chiamato per sentirti dire che sei stato bravo, invece scopri di essere sotto accusa per il peccato originale di aver assegnato, ad una società formata da tutte le associazioni imprenditoriali della zona, il centro culturale Forte alto di Nago e relativo ristorante senza fare un’asta pubblica. Avresti cioè dovuto, tramite asta pubblica, assegnarlo al miglior offerente, come si fa con i bar e le gelaterie sulla spiaggia.

Provi a spiegare che ci sono delle differenze sostanziali, ma non c’è ragione che tenga: ti trovi a pagare insieme alla tua Giunta 150 mila euro, con la sola consolazione di avere una buona assicurazione che li copre totalmente.
Dopo quanto accaduto alla Giunta comunale di Nago-Torbole, punita in quel modo dalla Corte dei Conti, molte iniziative simili di altri Comuni trentini – volonterosi di trasformarsi in enti che non si reggano più solo sui contributi provinciali e sulle tasse dei cittadini, ma anche su iniziative concrete per far fruttare i propri beni – si sono arenate, sono state cancellate dai programmi comunali con conseguenti danni alle casse pubbliche difficilmente calcolabili. E poi ci si chiede come mai non si trovano più candidati sindaci o consiglieri comunali…

È la storia di quanto successo nella vicina Nago-Torbole, ma di certo Riva del Garda non corre questo pericolo perché, pur trattandosi di un bene pubblico, la gestione è in mano a Fierecongressi Spa e non al Comune. Inoltre, chissà che non abbia prodotto buoni frutti la forte raccomandazione rivolta al proprio interno qualche anno fa dall’allora procuratore generale della Corte dei Conti di Roma, Claudio Gualtieri quando raccomandava ai suoi di evitare «che formalismi giuridici continuino a costituire un ostacolo all’efficientamento, all’innovazione, all’apertura del mercato e, in sintesi, a modifiche di sistema che consentano di ridurre la distanza che ci separa da altri Stati». Proprio l’efficientamento, l’innovazione e l’apertura al mercato che stanno cercando a Riva del Garda, come avevamo fatto allora a Nago-Torbole.

* Giuseppe Parolari
(già Sindaco di Nago-Torbole – Tn-)

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