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LETTERE AL DIRETTORE

GIOVANNI FIORDALISO * LETTERA APERTA DEL PROJCET MANAGER E EX DIRIGENTE ANAS COINVOLTO NEL PROCEDIMENTO PENALE WATERFRONT (CON ANNULLAMENTO DEL TDL REGGINO SULLA GRAVITÀ INDIZIARIA)

Scritto da
19.14 - mercoledì 23 giugno 2021

Egr. Direttore, mi permetto di inviarle questo comunicato stampa sull’annullamento della gravità indiziaria che mi vede coinvolto nell’operazione “Waterfront” effettuata dalla Gdf e dalla DDA reggina.

Ho letto che la sua testata, giustamente, ha dato ampio risalto alla notizia subito dopo l’operazione scattata alla fine di maggio del 2020.

Oggi, la vorrei mettere a conoscenza che il TDL reggino, con udienza tenutasi il 10 giugno scorso, ha annullato la gravità indiziaria per tutti i reati che mi vengono contestati dalla pubblica accusa.

Pertanto, il chiedere di poter dare la stessa risonanza mediatica della notizia dell’annullamento del TDL all’ordinanza emessa dalla DDA reggina che a suo tempo avete dato alla notizia del mio arresto.

Certi che non censurerà il mio comunicato stampa e ne darete la giusta rilevanza per dare oltre il diritto di replica ma anche il diritto all’informazione sulla vicenda che mi ha visto coinvolto e che dal 29.05.2020 (data di emissione dell’ordinanza di arresto annullata dal tdl reggino in data 10.06.2021) che ha dato spunto a diversi articoli pubblicati sulle prime pagine delle vostre testate.

 

Cordialmente

Giovanni Fiordaliso

 

*

GIOVANNI FIORDALISO, PROJCET MANAGER E EX DIRIGENTE ANAS, COINVOLTO NEL PROCEDIMENTO PENALE WATERFRONT, ANNULLAMENTO DEL TDL REGGINO SULLA GRAVITA’ INDIZIARIA

Ancora una volta cadono i gravi indizi di colpevolezza per l’ing. Giovanni Fiordaliso classe 1978, Project Manager ed ex Dirigente ANAS, coinvolto nell’operazione della DDA reggina e della Guardia di Finanza denominata “Waterfront”. Dopo la sentenza della Suprema Corte di Cassazione, che ha annulla l’ordinanza primigenia di arresto anche il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha annullato l’ordinanza custoditale per assenza di gravità indiziaria per assenza dei gravi indizi di colpevolezza ed ha quindi escluso che ci sia stato un patto corruttivo tra l’ing. Fiordaliso Giovanni e l’imprenditore nel ramo dei conglomerati bituminosi.

L’ordinanza, e con essa le accuse mosse nei confronti dell’ingegnere, sono cadute sotto le accurate e devastanti arringhe dei legali di fiducia avvocati Antonio Managò e Marco Gemelli. L’ipotesi accusatoria, sostenuta dalla pubblica accusa, è stata spazzata via da un lavoro meticoloso e certosino che i due legali hanno portato avanti durante le udienze passate al TDL ed in Cassazione. Un lavoro estenuante, dei due legali, che ha dimostrato in modo logico tutta la difesa che l’ingegnere.

Un collegio difensivo, quello dell’ing. Fiordaliso (CL 78), che ha visto gli avvocati Managò e Gemelli coordinare le indagini difensive con caparbietà e astuzia legale, non fermandovi sulle inesattezze investigative, scavando a fondo e facendo emergere macroscopici errori.

I due cassazionisti penalisti coadiuvati dai consulenti di parte ing. Domenico Basile , tra i massimi esperti di ingegneria forense, ing. Elio Lo Giudice, esperto in ingegneria dei materiali e direttore del Laboratorio DISMAT, prof. Ezio Santagata, tra i massimi esperti internazionale in pavimentazioni stradali professore ordinario di Costruzioni di Strade – Ferrovie – Aeroporti e direttore del Laboratorio Materiali Stradali presso il Politecnico di Torino, prof. Andrea Grilli, tra i massimi esperti in manutenzioni di strade e professore di Gestione e Manutenzione di Strade presso l’ Università degli Studi di San Marino, e l’ ing. Antonio Nastasi, tra i più importanti project manager e capo progetti in ambito infrastrutturale, hanno dimostrato, che il lavoro svolto dall’ing. Fiordaliso Giovanni durante l’esecuzione di alcuni lotti della A3 SA-RC è stato corretto e nel pieno rispetto del contratto.

L’esame dei fatti ha invece restituito che l’ing. Fiordaliso cl 78 ha mostrato di aver compreso la dinamica della conduzione dei lavori mettendo in atto un complesso di controlli perfettamente congruente con il disposto del CSA ed adottando le misure amministrative previste nel CSA in caso di non conformità.

In definitiva, alla luce della sentenza del TDL e dell’abile ed impeccabile difesa messa in atto dai due cassazioni reggini, inserendoli nella corretta procedura esecutiva degli appalti di lavori pubblici, gli atti emanati e i comportamenti assunti dall’Ing. Giovanni Fiordaliso cl. ‘78 emerge che questi, in ogni occasione, ha interpretato al meglio il proprio ruolo di Direttore dei Lavori affidatogli dal suo datore di lavoro ANAS S.p.A., conseguendo l’obiettivo strategico dell’ultimazione, nei tempi assegnati, dei lavori e delle opere affidati alla sua direzione, senza assolutamente compromettere gli interessi e l’immagine della Società stradale, anzi preoccupandosi di preservarla da eventuali responsabilità risarcitorie e indennitarie e da possibili pericoli di incidenti: l’Ing. Fiordaliso, come i più fra i Dirigenti e i Funzionari di ANAS S.p.A., ha informato la propria attività di Direttore dei Lavori, in tutto e per tutto, a corrette procedure di legge e di regolamento per eseguire i contratti a lui affidati nel pieno rispetto delle clausole negoziali, attenendosi strettamente alle direttive impartite, tramite circolari, lettere e istruzioni verbali, dalla Società per la quale lavorava.

Grande soddisfazione da parte degli avvocati di fiducia e dai consulenti (composto da i più importanti esperti in campo internazionale nel settore delle infrastrutture) che hanno sposato a pieno la difesa dell’ing. Giovanni Fiordaliso, dimostrando ancora una volta l’estraneità dei fatti del professionista che ad oggi hanno ostacolato, professionalmente, un giovane alto dirigente che vanta nel suo passato professionale la realizzazione direzione di innumerevoli arterie stradali ed autostradali, la direzione per l’esecuzione di tratti ferroviari, la pubblicazioni scientifica di articoli su riviste nazionali ed internazionali nel settore delle infrastrutture e di essere stato il Project Manager per l’unica realtà del meridione ad essere stata invitata, dal commissario straordinario, per la demolizione e la ricostruzione del ponte Morandi di Genova nel novembre del 2018.

L’ing. Giovanni Fiordaliso ha a sua volta dichiarato che:” Tutta la vicenda, ancora una volta, segna fortemente la mia famiglia, che mi ha dato la forza di affrontarla, ringrazio i miei legali e consulenti che hanno fin da subito creduto alla mia estraneità ai fatti contestati, portandomi ad ottenere i risultati ad oggi conseguiti.

Andiamo avanti fiduciosi nella giustizia”.

 

Giovanni Fiordaliso

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