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VATICANNEWS.VA * CELEBRAZIONE PENITENZIALE: PAPA FRANCESCO, « LA CONFESSIONE NON È UN TRIBUNALE UMANO, MA ABBRACCIO DIVINO CHE CONSOLA »

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06.06 - sabato 18 marzo 2023

Il Papa: la confessione non è un tribunale umano, ma abbraccio divino che consola. Nella celebrazione penitenziale nella chiesa romana di Santa Maria al Trionfale, con la quale ha aperto l’iniziativa quaresimale di preghiera e riconciliazione “24 ore per il Signore”, Francesco ha ricordato che l’incontro con Dio attraverso un confessore “è una festa che guarisce il cuore e lascia la pace dentro” e ha proposto un esame di coscienza per i peccati “contro la vita, la cattiva testimonianza e contro il creato”

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Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Un invito ad incontrare il Signore e la sua misericordia, nel sacramento della Confessione, come il pubblicano della parabola di Gesù, che prega Dio restando in fondo al tempio, lasciandogli spazio, chiedendo pietà come peccatore, e non come il fariseo, in piedi in prima fila, che celebra sé stesso mascherando le sue fragilità e non lasciandogli spazio perché troppo ricco di sé. Papa Francesco lo rivolge a tutti nell’omelia della Celebrazione penitenziale che presiede nella chiesa romana di Santa Maria delle Grazie al Trionfale, nel pomeriggio in cui si apre la “24 ore per il Signore”.

Dio ci aspetta sempre per toccare le nostre ferite
Tra i fedeli della parrocchia che è a duecento metri dalle Mura vaticane, scelta per la sua seconda partecipazione all’iniziativa quaresimale di preghiera e riconciliazione da lui voluta, dopo quella nella Basilica Vaticana nel 2022, il Papa ricorda che Dio ci aspetta sempre, per toccare le nostre ferite e accogliere i nostri fallimenti. Specialmente nel sacramento della Riconciliazione, “un incontro di festa, che guarisce il cuore e lascia la pace dentro; non un tribunale umano di cui aver paura, ma un abbraccio divino da cui essere consolati”.

La preghiera del povero attraversa le nubi
Il posto di Dio, prosegue Francesco, questo “ricco” l’ha occupato con il suo “io” e allora, “anche se recita preghiere e compie azioni sacre, non dialoga veramente con il Signore”.

Prendiamo le distanze dal nostro “io presuntuoso”
E’ quello che succede anche nella nostra vita, chiarisce Papa Francesco, perché “il Signore viene a noi quando prendiamo le distanze dal nostro io presuntuoso”.

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