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UIL FPL * AUMENTO SPERANZA DI VITA IN TRENTINO: ” CHIEDIAMO ALLA PROVINCIA DI TROVARE SOLUZIONI CONCRETE PER IL PERSONALE DEDITO ALL’ASSISTENZA “

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16.00 - mercoledì 2 maggio 2018

Le recenti pubblicazioni dell’Istat, uscite anche sui giornali locali, hanno descritto un Trentino con una “speranza di vita” più alta in confronto alle altre Regioni d’Italia.

Questo dato conferma un Provincia di Trento dove s’invecchia meglio, anche di Bolzano, sia per il lavoro di prevenzione e monitoraggio della salute, ma anche per un migliore sistema di servizi erogati sia a livello territoriale che nelle strutture dedicate.

Sicuramente un mondo complesso quello del sociale trentino, nato in un epoca lontana (la prima legge provinciale è del 1991) che ha cercato una sua evoluzione nel 2007 ma che, ancora oggi, non ha una sua definizione complessiva. Infatti sono state approvate solo di recente le modalità di accreditamento del sistema per tutelare al meglio sia le famiglie che necessitano di tale servizi, sia il personale che all’interno di questo mondo lavora.

Proprio a questo personale va dedicata una puntuale attenzione, sia della politica ma anche delle organizzazioni sindacali, per la grande specializzazione che l’assistenza richiede, sia per la veloce evoluzione dell’utenza, sia per l’invecchiamento progressivo che, oltre a riguardare l’utenza, riguarda anche i/le lavoratori/trici.

Da anni ormai la Uil Fpl sta chiedendo alla Provincia delle misure specifiche per sostenere questo personale nei servizi di assistenza domiciliare sul territorio, pubblici e privati, e per le operatrici impegnate nelle Apsp.

Non è solamente un problema di sterili parametri assistenziali, che non analizzano in maniera puntuale le reali necessità delle persone, e standardizzano i bisogni individuali, ma è programmare al meglio i servizi che il territorio vuole erogare, con quali peculiarità e con che apporto lavorativo a garanzia delle prestazioni.

Si deve pensare alla dimensione umana di questo personale: anche chi si occupa d’assistenza invecchia progressivamente e si ammala, proprio come gli utenti di cui si prende cura. Queste persone devono poter trovare momenti di operatività a tutela della propria salute e di quella dei propri assistiti.

Un’assistenza a 360°, con personale qualificato e in formazione continua, con tempi che garantiscano una vita dignitosa per l’utente, sia l’obiettivo comune della politica provinciale e delle organizzazioni sindacali.

Chiediamo quindi alla Provincia di trovare soluzioni concrete per il personale dedito all’assistenza, domiciliare e residenziale, sia di natura economica ma anche modalità lavorative e di tutela che accompagnino tale personale in tutta la vita lavorativa.

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