Sicuramente uno degli appuntamenti più suggestivi e attesi, l’Alba delle Dolomiti conquista ogni anno migliaia di persone per il suo mix insuperabile di arte e natura. Il sorgere del sole si sposa con concerti e progetti particolarissimi come quello di Maria Pia Devito assieme all’Ensemble Burnogualà ispirato dalle “Moresche” di Orlando Lasso.
Il jazz è stata la musica del Novecento (e non solo), quella che ha iniziato a rompere equilibri artistici, culturali e persino sociali. È stata sinonimo di creatività sfrenata e libera, ha dato voce in note alla potenza di visione delle minoranze e ha rotto gli schemi. È diventata anima di nazioni e città, da New Orleans a Berlino passando per Parigi.
Ma la sua natura l’ha portata e la porta a confrontarsi anche con l’immenso patrimonio della musica etnica tanto che potremmo provocatoriamente dire che “tutto è jazz”. Lo sa bene Maria Pia Devito – interprete intelligente e instancabile ricercatrice – protagonista assieme all’Ensemble Burnogualà del quarto appuntamento de I Suoni delle Dolomiti: l’Alba delle Dolomiti che come da tradizione ormai, saluterà il sorgere del sole – alle ore 6 – dal Col Margherita, in Val di Fassa.