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RCC * GIUSTIZIA, AVV. BOCCIOLINI: « SIAMO NEL CAOS PIÙ TOTALE, I PROCESSI PRIMA ERANO UNA QUARANTINA OGGI SE NE TRATTANO TRE O QUATTRO »

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11.02 - giovedì 21 maggio 2020

Giustizia, Avv. Bocciolini: “Siamo nel caos più totale. I processi prima erano una quarantina a ruolo in ogni aula per ogni magistrato. Oggi al penale se ne trattano tre o quattro. Abbiamo protocolli e linee guida per i processi che se stampati pesano 7 chili. Prima 40 processi a ruolo al giorno, oggi al massimo se ne fanno 4. C’è il rischio prescrizione per tantissimi processi civili”.

L’avvocato Daniele Bocciolini è stato ospite del programma “Res Publica” condotto da Matteo Torrioli su Radio Cusano TV Italia. Il noto penalista ha denunciato tutti i ritardi e le difficoltà che l’emergenza covid-19 ha causato nel mondo della giustizia.

Caos e rinvii. “Siamo nel caos più totale. È un problema reale. Noi avvocati siamo costretti, nelle nostre chat, a scambiarci informazioni, soffiate, consigli se quella cancelleria è aperta, se quel giudice può fare l’udienza, se ha cambiato giorno o se l’ha solo rinviata. Si capisce ben poco in questi mesi”.

Processo penale a distanza. “Si è parlato del processo telematico, da remoto. Le Camere Penali hanno fatto un gran lavoro per contrastare il processo da remoto anche nei processi penali. Anche io dovevo fare una convalida da remoto. Ero pronto per il collegamento da casa mia con il computer. Ad un certo punto mi chiama la cancelliera per dirmi che il video non funzionava, mentre l’imputato era in Questura Centrale e il giudice in udienza. “La stiamo aspettando in udienza” mi ha detto la cancelliera e quindi mi sono dovuto sbrigare per non mancare questo appuntamento, con il Giudice che mi aspettava. L’ultimo Decreto Legge è intervenuto dicendo che non si può applicare il processo da remoto, salvo il consenso tra le parti che non ci sarà praticamente mai, in quei casi in cui si devono sentire i consulenti o i testimoni oppure si deve procedere alla discussione. De facto, il processo da remoto così come è nato è già praticamente morto”.

Giustizia sempre più intasata: “I processi prima erano una quarantina a ruolo in ogni aula per ogni magistrato. Oggi al penale se ne trattano tre o quattro. I processi fino all’11 maggio sono stati rinviati d’ufficio, salvo i pochissimi trattati, all’incirca di un anno. Sto ricevendo rinvii per febbraio, marzo o aprile 2021. Per tutti i processi fino al 31 luglio ci sono dei protocolli che se si stampano pesano 7 chili, più di ogni costituzione del mondo. È una giungla di provvedimenti. Alcuni processi devono essere trattati, quelli non urgenti devono invece essere rinviati. Da questi protocolli che stiamo analizzando, i processi con detenuti per i quali sono in scadenza le misure cautelari si tende a fare i processi. Non per tutti, anche su questo c’è un problema nel capire quali devono essere trattati e quali no”.

Prescrizione. “C’è un problema enorme. I termini sono bloccati sembrerebbe fino al 31 luglio per l’emergenza. Se io sono parte civile e il processo fissato a marzo viene rinviato di un anno, la prescrizione si blocca per quei mesi fino al 31 luglio. Poi il resto dei mesi mi vengono a decorrere come periodo di prescrizione perdendo anche 9 mesi. Io non sto facendo altro che mandare pec con istanze di anticipazione. Ci sono anche processi di maltrattamenti, lesioni e omicidi colposi. In questi rinvii di un anno ci sono tante parti civili che hanno interesse a concluderli il prima possibile”.

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