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RCC * AVV. BORRÈ: « LE CONSULTAZIONE SU ROUSSEAU NON DOVREBBE ESSERE VINCOLANTE, I PARLAMENTARI TENGONO SEMPLICEMENTECONTO DEGLI INDIRIZZI ESPRESSI DAGLI ISCRITTI »

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10.16 - martedì 3 settembre 2019

vv. Borrè: “Consultazione su Rousseau non dovrebbe essere vincolante, si prevede che i parlamentari debbano semplicemente tener conto degli indirizzi espressi dagli iscritti. Ancora non siamo alla democrazia diretta perché non è la base che ha una funzione di indirizzo politico, ma sostanzialmente la base viene chiamata ad esprimersi o a ratificare una decisione già presa. E’ come chiedere: lei preferisce morire di fame o mangiare il pane raffermo?”

L’avvocato Lorenzo Borrè, legale di alcuni degli espulsi dal M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sulla piattaforma Rousseau. “Io sono stato iscritto alla piattaforma Rousseau finchè sono stato iscritto al M5S –ha affermato Borrè-. Per iscriversi basta poco. E’ sufficiente accedere alla piattaforma, compilare un form, allegare un proprio documento d’identità e poi attendere la comunicazione di avvenuta iscrizione. I

l M5S non è un’unica entità, esistono 3 associazioni che si chiamano M5S. Nell’associazione del 2009, fondata da Grillo e Casaleggio, l’iscrizione durava fin quando non si veniva espulsi o finchè l’iscritto non inviava comunicazione di recesso. Nel nuovo movimento invece l’iscrizione dura un anno ed è rinnovabile.

Quelli che sono iscritti solo a quella del 2009 non votano, votano solo quelli che si sono iscritti all’associazione del 2017. Esito vincolante? A norma di statuto e di regolamento, l’esito della consultazione non dovrebbe essere vincolante nei confronti dei gruppi parlamentari. Si distingue tra consultazione e delibera assembleare e quella di oggi è una semplice consultazione.

Si prevede che i parlamentari debbano semplicemente tener conto degli indirizzi espressi dagli iscritti. Questo per rendere coerente questa prassi con l’architettura costituzionale.

Il problema principale a mio avviso è quello relativo al quesito che viene posto. Ancora non siamo alla democrazia diretta perché non è la base che ha una funzione di indirizzo politico, ma sostanzialmente la base viene chiamata ad esprimersi o a ratificare una decisione già presa. E’ come chiedere: lei preferisce morire di fame o mangiare il pane raffermo?”

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