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DEGASPERI (ONDA CIVICA TRENTINO) – PROPOSTA DI MOZIONE: « LA PAT ADOTTI STABILIZZI I RAPPORTI ANCHE ECONOMICI TRA RSA E MEDICI DI COORDINAMENTO SANITARIO E ASSISTENZA MEDICA »

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07.46 - giovedì 3 settembre 2020

Proposta di mozione n. 263

Predisposizione di un modello di convenzione vincolante per il coordinamento sanitario e l’assistenza medica nelle RSA e coinvolgimento dei medici nella predisposizione delle direttive annuali

Il coordinamento sanitario e l’assistenza medica presso le RSA hanno rivelato tutta la propria importanza durante le fasi più acute dell’epidemia da Covid. L’epidemia ha però anche evidenziato la fragilità dell’organizzazione come impostata oggi, tanto da essere soggetta ad uno specifico e puntuale intervento di modifica da parte della Giunta provinciale.

Con la nascita delle RSA, dal 1999 la cura degli ospiti è in capo alle singole strutture sulla base di direttive predisposte annualmente dalla Giunta che includono i finanziamenti e i livelli minimi di assistenza.
Oggi le migliaia di ospiti delle RSA trentine ricevono assistenza da circa 40 medici inquadrati in varie forme (libera professione, convenzione, lavoro dipendente) e con ampia discrezionalità nei trattamenti retributivi: troviamo compensi fissi annui, compensi forfettari per ospite, compensi orari da 39 a 60 euro l’ora ecc. ecc..

Tra i medici sono pochi (5 o 6) quelli che svolgono esclusivamente la loro professione a favore delle RSA. Oltre a questi ci sono poi pensionati, medici di medicina generale e guardie mediche. Da tempo i medici delle RSA chiedono che la loro condizione sia oggetto di specifici chiarimenti e di una convenzione tipo in cui inquadramenti, trattamenti economici e requisiti professionali possano trovare un momento di riordino rispetto all’evoluzione confusa che ha caratterizzato la loro situazione dal 1999 ad oggi.

Alla luce delle conseguenze che l’organizzazione ha avuto sugli esiti dell’epidemia Covid nelle RSA sarebbe anche necessario riflettere sull’opportunità di aggiornare rapidamente i parametri di assistenza definiti nel 1999 e mai rivisti. A titolo di esempio si consideri che la delibera della Giunta provinciale n. 2175 del 20 dicembre 2019 con cui sono state approvate le direttive 2020 per le RSA, individua quale parametro minimo per l’assistenza medica gli stessi 2 minuti al giorno per ogni posto letto base indicati anche venti anni fa. E ciò nonostante la tipologia degli ospiti sia significativamente mutata così come le loro esigenze, tanto da portare chi si occupa dell’assistenza medica a definire tale valore “assolutamente inadeguato”.

E’ significativo anche che alla predisposizione annuale delle citate direttive i medici che operano nelle RSA non siano chiamati a collaborare.

il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale

1) adottare, previo parere della competente commissione consiliare, una convenzione tipo che disciplini e stabilizzi in modo omogeneo i rapporti, anche economici, tra RSA e medici incaricati del coordinamento sanitario e dell’assistenza medica;
2) prevedere espressamente che la quota di finanziamento relativa all’assistenza medica e di coordinamento sanitario debba essere integralmente destinata a remunerare le corrispondenti prestazioni;

3) coinvolgere i titolari delle funzioni di coordinamento sanitario e di assistenza medica nella predisposizione delle direttive per l’assistenza sanitaria nelle RSA;
4) attuare iniziative formative specifiche per i soggetti di cui al punto 3 che consentano di assicurare la migliore preparazione e l’aggiornamento della stessa oltre che fungere da criterio, insieme al servizio svolto, per l’assegnazione degli incarichi;

5) verificare, sentito il parere della competente commissione consiliare, la necessità di elevare i parametri minimi dell’assistenza medica, sulla base delle mutate condizioni di contesto e dei nuovi fabbisogni degli ospiti.

Cons. prov. Filippo Degasperi

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