L’esperienza del carcere cambia la vita. Soprattutto quando non si è colpevoli. Lo racconta Alberto Matano, giornalista e conduttore Rai, nel suo libro “Innocenti”, edito da Rai Eri, e presentato sul palco Rai al Salone del Libro. ”Un viaggio incredibile nelle vite di persone – racconta Matano – che hanno vissuto una vicenda così dolorosa, ma anche storie di affetto, d’amore.
Perché molti sono riusciti a superare questo dramma, a volte durato anni, solo grazie all’amore dei loro cari. L’arresto – prosegue Matano, rispondendo ad Andrea Vianello – è il momento più incredibile. All’inizio per ore non si capisce cosa stia realmente accadendo. C’è chi pensa a una multa non pagata e si ritrova dietro le sbarre, magari per uno scambio di persona”.
Dodici storie vere di gente finita dentro per errore, indagini malcondotte, leggerezze. Un rapporto con la giustizia che parte “ingiusto” e poi torna “giusto”. Non sono certo le uniche situazioni paradossali, basta pensare al caso Tortora accusato ingiustamente dalla camorra. Storie che alimentano la diffidenza dei cittadini verso la giustizia.
”Sono ferite difficili da rimarginare – prosegue Matano- restano per tutta la vita e una volta fuori non c’è lo spazio per la rabbia perché queste persone devono riannodare i fili della loro vita. Il carcere ingiusto ha cambiato tutto: la cella buia, l’aria che è di meno e “diversa”. Lì si doveva fare la domandina anche per un caffè, mentre fuori la vita scorre e il mondo va avanti senza di loro. Da questa esperienza ho imparato molte cose- ha concluso Matano- soprattutto ho imparato a non accusare mai a prima vista”.