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ORDINE INGEGNERI – TRENTINO * ASSEMBLEA – ARCO: « 2.907 GLI ISCRITTI / IL 45% SVOLGE ATTIVITÀ PROFESSIONALE / IL 55% È RAPPRESENTATO DA DIPENDENTI PUBBLICI E AZIENDALI »

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21.34 - mercoledì 20 dicembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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“Le ragioni che portarono all’istituzione dell’Albo degli Ingegneri sono ancora valide e attuali, per tutelare i cittadini, garantendo loro competenza nella progettazione e nel controllo della realizzazione delle opere, e per tutelare gli ingegneri stessi e la loro professionalità”, ha detto la presidente degli Ingegneri trentini Silvia Di Rosa, aprendo l’assemblea generale dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento, che si è svolta oggi presso il Salone delle Feste del Casinò Municipale di Arco.

C’è soprattutto la professionalità al centro della relazione della presidente degli Ingegneri trentini Silvia Di Rosa, che ha aperto con la sua relazione l’assemblea 2023 dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento, che si è svolta nel pomeriggio di mercoledì 20 dicembre negli spazi del Casinò Municipale di Arco. Un anno speciale, che ha visto anche in Trentino le celebrazioni per i 100 anni dall’istituzione dell’Albo degli Ingegneri, avvenuta con la Legge del Regno d’Italia n. 1395 del 24 giugno 1923.

L’importante avversario, ricordato in un primo momento durante un evento dedicato, lo scorso 25 novembre a Trento, è stato ripreso anche in occasione dell’assemblea. “Le ragioni che portarono all’istituzione dell’Albo degli Ingegneri rimangono ancora perfettamente valide e attuali: da un lato tutelare i cittadini, garantendo loro che la progettazione e il controllo della realizzazione delle opere fossero svolte da tecnici competenti, dall’altro tutelare il titolo di ingegnere, in un’epoca in cui anche chi ne era sprovvisto poteva svolgere tale professione e le conseguenti attività, senza regolamentazione e controllo”, ha puntualizzato la presidente Di Rosa.

Oggi in Trentino gli ingegneri iscritti all’albo sono 2.907, di cui 2787 laureati con laurea magistrale e 120 laureati triennali, oltre a 6 società di ingegneria, il 45% dei quali svolge attività professionale riservata, mentre il 55% è rappresentato da dipendenti pubblici, aziendali o operanti nel terzo settore. Guardando al genere, le ingegnere iscritte all’Ordine sono oggi il 17,61%, mentre i colleghi maschi sono l’82,39%.

La presidente Di Rosa ha posto quindi l’accento sul tema della rappresentanza e del coinvolgimento, in primo luogo nei confronti degli ingegneri stessi: una sfida, quella di “creare un vero senso di appartenenza all’Ordine, che necessariamente si deve intraprendere e richiede uno sforzo importante”. Ma sul fronte della rappresentanza vanno evidenziate anche le numerose collaborazioni vantate dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Trento e le importanti reti di cui fa parte. Un aspetto per cui risulta fondamentale anche il ruolo delle Commissioni dell’Ordine, particolarmente strategiche per elaborare proposte ai vari tavoli istituzionali e costruire una proposta formativa ampia.

Sul tema della formazione, significativi sono i numeri che rappresentano l’attività nel 2023 della Fondazione Negrelli, che dal 2008 si occupa di sostenere e promuovere iniziative volte alla valorizzazione e qualificazione della professione dell’ingegnere. Professionalità al centro anche delle discussioni del Tavolo dell’Industria 5.0, che si propone di mettere nuovamente al centro la persona, per trovare il modo migliore per cui la persona possa sfruttare al meglio le tecnologie a disposizione, ha spiegato Di Rosa. “Dal tavolo è nata l’esigenza di studiare le professionalità maggiormente richieste dal sistema industria trentino, e lavorare con l’Università di Trento e con le scuole per adeguare al meglio il percorso di formazione dei giovani”, in quanto, al momento, ha aggiunto la presidente, “la richiesta di ingegneri che viene dal mercato del lavoro trentino non è coperta neanche per la metà dal numero di chi esce dai percorsi formativi dell’Università di Trento”.

Quindi un accenno al tema delle Comunità energetiche, per cui l’Ordine si propone di mettere a disposizione le competenze dei propri iscritti ai tavoli che stanno lavorando alla loro regolamentazione, e una importante riflessione sul nuovo Codice dei contratti, entrato in vigore nell’aprile 2023, e sulla Legge sull’equo compenso. La presidente Di Rosa ha evidenziato alcuni punti imprescindibili, a partire dalla centralità della qualità nelle prestazioni tecniche: “Il nostro obiettivo deve essere il raggiungimento di una qualità progettuale elevata. Qualità progettuale e massimi ribassi sono un ossimoro: la qualità si scontra con il criterio del prezzo più basso. Quella che stiamo combattendo insieme è una battaglia che cerca di riportare al centro la professionalità”. Un obiettivo cruciale, per cui, nello scorso mese di ottobre, i rappresentanti degli ordini e collegi delle professioni tecniche trentine e bolzanine, hanno sottoscritto una nota congiunta indirizzata ai due presidenti delle Province Autonome di Trento e Bolzano, per ribadire a gran voce l’applicazione della norma dell’equo compenso nei nostri territori.

L’assemblea è quindi proseguita con l’approvazione del bilancio preventivo del 2024, presentato dalla tesoriera dell’Ordine, l’ing. Lorenza Tavernini, e la presentazione delle attività delle Commissioni, prima di un momento conviviale a conclusione della celebrazione del Centenario dell’Albo degli Ingegneri.

 

 

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