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CONSIGLIO PAT * AUTORITÀ MINORANZE LINGUISTICHE: « L’OPPOSIZIONE NON PARTECIPA AL VOTO, IL PRESIDENTE KASWALDER PROVVEDERÀ CON DECRETO ALLA NOMINA »

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18.42 - martedì 20 aprile 2021

Autorità per le Minoranze linguistiche: fumata nera, l’opposizione non partecipa al voto. Toccherà al Presidente Kaswalder provvedere con decreto alla nomina dell’Autorità.

Completata la discussione sulla comunicazione in tema di emergenza Covid 19, i lavori del Consiglio sono ripresi dal punto 1 sulla nomina dell’Autorità per le minoranze linguistiche che prevede l’elezione di tre componenti per i quali serve la maggioranza dei due terzi. Ricordiamo che in base a quanto emerso dall’incontro dei Capigruppo riuniti prima dell’aula, la Conferenza mochena ha dato un’indicazione secca, mentre resta controversa la scelta del rappresentante cimbro. 4 i nominativi comunicati dal Presidente Kaswalder: Matteo Nicolussi Castellan e Rodolfo Nicolussi Moz per Luserna, Chiara Pallaoro per la Valle dei mocheni e Katia Vassellai per la Valle di Fassa.

La seduta è stata inizialmente sospesa su richiesta di Sara Ferrari (PD), per permettere un confronto di minoranza. Alla ripresa, la Garante delle Minoranze Paola Demagri ha comunicato la volontà dei consiglieri di Minoranza presenti in aula di non partecipare al voto, ritenendo che i curricula proposti non rappresentino né i criteri di qualità, né quelli di pluralismo previsti dalla legge per la nomina dei componenti l’Autorità. Dopo un’ampia discussione la votazione ha dato esito negativo, venendo appunto a mancare la maggioranza necessaria. Alla scadenza del termine di legge, toccherà al Presidente Walter Kaswalder provvedere con decreto alla nomina dell’Autorità.

 

Il dibattito e la votazione
Caudio Cia (Agire) ha ricordato che le Minoranze avevano auspicato che il Presidente si attivasse presso le Comunità per individuare i soggetti più rappresentativi e così è stato fatto. Questo va riconosciuto, anche se si può non essere d’accordo sul risultato dell’interlocuzione. Dall’altro canto ho sentito le Minoranze in sede di Conferenza dei Capigruppo chiedere di poter indicare un loro rappresentante e proporre un soggetto che tra l’altro non abita nemmeno a Luserna.

Alessandro Savoi (Lega) ha notato che il Consiglio è bloccato da otto mesi sulla nomina del vicepresidente dell’aula: le Minoranze stanno tirando la corda, ha detto e lo dimostrano anche con questa votazione. A questo punto, rispettiamo la decisione delle Minoranze e votiamo, dopodiché il regolamento prevede che all’indicazione dell’Autorità provveda il Presidente del Consiglio.

La consigliera Sara Ferrari (PD) ha chiarito le ragioni delle Minoranze: la legge del 2008 sulla tutela delle Minoranze prevede l’istituzione dell’Autorità, un organismo collegiale composto di tre soggetti che fanno riferimento alle tre minoranze linguistiche e che devono avere specifici requisiti di alto profilo, oltre che la maggioranza dei due terzi dell’aula per l’elezione. Quanto all’istruttoria per trovare i nominativi condivisi, ha aggiunto, solo l’indicazione della Conferenza mochena è indiscutibile perché si tratta di un nominativo condiviso dal territorio all’unanimità. Nessuna unanimità di rappresentanza invece è stata raggiunta invece sugli altri due nomi. In conseguenza di questo la Minoranza, per senso di responsabilità, ha proposto una figura con un profilo qualitativamente degno, con un patentino e con esperienze dentro le scuole di lingua cimbra per progetti di salvaguardia. Ecco il motivo del dissenso: i nominativi qui proposti rispondono ad una parte politica: nessuna qualità e nessun pluralismo, dunque.

Luca Guglielmi (Lista Fassa) ha osservato che questa Autorità non dovrebbe essere politica, ma occuparsi esclusivamente di minoranze linguistiche ed ha esortato l’aula a non dividersi su questo tema.

Ugo Rossi (Azione per il Trentino) ha ricordato di avere lui stesso suggerito l’idea della consultazione delle comunità per ottenere l’indicazione dei candidati, naturalmente fatta salva la sovranità dell’aula. Forse ora serve un supplemento di istruttoria, ha suggerito, anche perché il ruolo dei componenti dell’Autorità non è semplicemente assolto con la nascita o la residenza nel territorio di Minoranza.

Alex Marini (5 Stelle) ha osservato che si dovrebbero mettere a disposizione i curricula dei candidati e ha poi posto l’accento sulla rilevante indennità corrisposta a queste figure che si dovrebbe a suo avviso allineare a quella di altre nomine, come i cda delle partecipate. Quanto al profilo di queste figure, Marini ha rilevato che per poter apportare competenze utili, dovrebbero essere esperte in questa materia, anche se non necessariamente cimbri, mocheni o ladini.

Vanessa Masè (Civica) ha ricordato la genesi del lavoro della Conferenza dei Capigruppo e il confronto avvenuto con i territori che ha portato all’indicazione dei nominativi proposti. I problemi sembravano superati, dal momento che dalla valle di Fassa e dal territorio mocheno erano usciti due nomi precisi.

Noi abbiamo condiviso il percorso di istruttoria, ha ribadito Sara Ferrari, ma l’espressione politica di un consiglio comunale a maggioranza è una proposta politica e la situazione si è trasformata in una scelta partitica, non in una scelta di qualità: di qui la proposta delle Minoranze di un proprio candidato.

Una posizione che Roberto Paccher (Lega) ha giudicato irrispettosa delle Minoranze linguistiche: un atteggiamento di puro ostruzionismo nei confronti della maggioranza, lo ha definito.

Alessio Manica (PD) ha osservato che se il dettato normativo prevede i due terzi è perché in aula si deve trovare un accordo: si deve dunque cercare di comporre le sensibilità dell’aula. In secondo luogo la norma impone un curriculum di competenze culturali specifiche e dei requisiti che qui sembrano assenti.

I profili sono tutti professionali e competenti, ha rassicurato il Presidente Kaswalder.

La votazione ha dato esito negativo: con 11 consiglieri non votanti non è stata raggiunta la maggioranza dei due terzi necessaria all’elezione. Alla scadenza del termine di Legge, toccherà a Kaswalder provvedere con decreto alla nomina dell’Autorità.

 

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